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domenica 29 gennaio 2012

Tempeste solari e terremoti, esiste un collegamento?






Partiamo dai fatti, fino a pochi giorni prima del giorno 24 Gennaio l’attività sismica globale è stata molto ridotta, anche in Italia nessun evento sismico significativo, quindi con una magnitudo superiore al 2.5. Il giorno 23 Gennaio alle 3.59 ora italiana, una forte esplosione solare classificata come M9 (forte) ha causato una tempesta magnetica che si è diretta verso la Terra. Un gigantesco flusso di plasma ha investito il nostro pianeta nelle 48 ore successive all’esplosione dirigendosi in particolare verso l’emisfero settentrionale. Aurore boreali di eccezionale brillantezza si sono osservate tra il 23 ed il 24 Gennaio ai Poli, poi improvvisamente e contemporaneamente, l’attività sismica globale ha subito un’improvvisa impennata.

Sciami sismici in Albania, Terremoti in Italia tra veneto ed Emilia Romagna, Terremoti in Grecia, un forte terremoto nel Cile, alcune forti scosse in California, in Indonesia, un po’ lungo tutte le linee di faglia principali. E non è un caso sporadico, anche poco prima del forte terremoto giapponese c’era stata una grossa esplosione solare.

Che i brillamenti solari provochino dei “solemoti” ovvero delle increspature della superficie solare, paragonate ai nostri terremoti ma sul Sole, è ormai scientificamente provato. Ma possono queste grandi espulsioni di massa coronale, una volta raggiunta la Terra, provocare su di noi, seppur in modo meno marcato, lo stesso effetto che provocano sul Sole? Le tempeste solari molto intense deformano letteralmente il campo magnetico terrestre schiacciandolo dal lato dell’impatto con il plasma solare ed allungandolo come la coda di una cometa dal lato opposto. Il campo magnetico terrestre viene d’altra parte generato dai movimenti del nucleo terrestre, ha cioè origine da dinamiche interne al pianeta ed influenza, attraversandoli, tutti i materiali.
E’ quindi scientificamente provato che le tempeste solari interferiscono con il campo magnetico terrestre determinandone delle improvvise anomalie. Quando ci sono variazioni improvvise dell’attività magnetica che attraversa il pianeta, alcuni materiali, quelli ferromagnetici, possono variare il loro volume. Questo fenomeno è noto come magnetostrizione, un fenomeno che fu scoperto da James Joule nel 1842 durante l’analisi di un campione di nichel. Possono degli improvvisi cambiamenti di volume di alcuni materiali della crosta influenzare in qualche modo gli stati di stress già presenti naturalmente all’interno della crosta stessa, favorendo dei terremoti?.
La risposta è lapalissiana, Si! Di per se quindi le grandi esplosioni solare non generano terremoti sulla Terra, cioè non li producono, tuttavia favoriscono lo sviluppo di ulteriori tensioni nei materiali della crosta e laddove queste tensioni sono già rilevanti, parliamo naturalmente delle linee di faglia principali che attraversano il pianeta, i terremoti possono essere favoriti. Se a questo aggiungiamo il fatto che negli ultimi anni il campo magnetico terrestre si è indebolito notevolmente e ciò ha reso più vulnerabile il nostro pianeta all’influenza delle esplosioni solari, la teoria che collega le esplosioni solari ai terremoti potrebbe essere veritiera

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