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lunedì 20 febbraio 2012

20 fantastici utilizzi dell’Aloe Vera





aloe_vera
I migliori rimedi per la cura di sé arrivano spesso direttamente dalla natura. Alcuni di voi probabilmente avranno già sentito parlare dell’aloe vera e della sostanza gelatinosa dalle mille applicazioni possibili contenuta nelle sue foglie, che magari vi sarà capitato di raccogliere durante una vacanza al mare per poterle incidere e strofinare su di una scottatura solare.
Se abitate in un luogo soleggiato, potreste provare a coltivare sul vostro balcone una piantina d’aloe. Me se non avete questa fortuna o non vi sentite dotati di pollice verde, sappiate che è possibile acquistare il gel d’aloe ormai nella maggior parte delle erboristerie e dei negozi di prodotti naturali. L’unica accortezza da avere è quella di controllare scrupolosamente la lista degli ingredienti presente sulla confezione, che dovrà comprendere pochissimi componenti oltre all’aloe, che dovrà essere preferibilmente di origine biologica. I prodotti migliori aggiungono all’aloe (indicato in etichetta come aloe barbadensis) soltanto i conservanti necessari, solitamente sorbato di potassio (potassium sorbate) e acido citrico (citric acid).
Ora che sapete come scegliere il vostro “gel d’aloe”, ecco alcuni suggerimenti per il suo impiego. L’aloe è un rimedio davvero portentoso, che vi potrà stupire ed aiutare in mille occasioni. E’ considerato un vero toccasana per le pelli sensibili e non è solitamente considerato tra le possibili cause scatenanti di reazioni allergiche, mentre lo potrebbero essere alcuni conservanti o profumi sintetici contenuti in prodotti a base d’aloe. Vi consigliamo quindi al momento dell’acquisto di orientarvi verso prodotti privi di profumazioni e di conservanti potenzialmente allergizzanti come, ad esempio, i parabeni.   Noi vi suggeriamo alcuni dei suoi impieghi possibili e restiamo in attesa di conoscere anche i vostri.
1. L’aloe può essere utilizzato come ingrediente di base per la preparazione di uno scrub per il corpo, con l’aggiunta di olio d’oliva, zucchero o sale.
2. Se il vostro problema è la forfora, coccolate il cuoio capelluto strofinando delicatamente del gel d’aloe su di esso e lasciandolo agire il più possibile prima dello shampoo. Vi aiuterà a contrastarne la formazione e a combattere il prurito.
3. Stendete abbondantemente del gel d’aloe sulla pelle dopo una giornata trascorsa sotto il sole, in modo da beneficiare del suo potere rinfrescante.
4. L’aloe è adatto da impiegare come maschera per il viso in caso di pelle arrossata. Stendetene il gel con le dita e risciacquate il tutto con acqua tiepida quando si sarà asciugato formando una sottile pellicola. Tamponate il viso delicatamente con un panno di cotone.
5. Se quando ritornate a casa alla sera vi ritrovate ad avere le mani screpolate a causa del freddo o del vento, applicate generosamente del gel d’aloe sulle parti più ruvide delle vostre dita. Per un trattamento d’urto lasciate agire l’aloe sulle mani per tutta la notte indossando dei guantini in cotone.
6. il gel d’aloe vera puro può sostituire benissimo la vostra abituale crema viso. Potrete applicarlo anche più volte al giorno, a seconda delle vostre necessità.
7. Provate ad impiegare il gel d’aloe come contorno occhi. Rimarrete stupite del suo effetto tensore sulle piccole rughe.
8. Avete terminato la vostra crema per il corpo abituale? Dopo la doccia utilizzate il gel d’aloe al suo posto, massaggiandolo sulla pelle finché non si sarà ben assorbito. Per renderlo profumato potrete addizionarlo con poche gocce del vostro olio essenziale preferito.
9. il gel d’aloe è anche un ottimo gel per capelli. Provare per credere!
10. Sempre a proposito di cura della chioma, i capelli stressati beneficeranno di un impacco pre-shampoo a base d’aloe, applicato su di essi dopo averli inumiditi e lasciato agire per almeno mezz’ora.
11. Applicate del gel d’aloe sulle punture d’insetti per alleviare rossore e prurito.
12. E’ inoltre il prodotto ideale da utilizzare dopo la rasatura o la depilazione, per rimarginare eventuali microferite.
13. Applicatelo con costanza sulle cicatrici per fare in modo che il loro aspetto migliori e che scompaiano più rapidamente.
14. In caso di macchie scure sulla pelle causate da un’eccessiva esposizione al sole, non disdegnate di effettuare prolungati impacchi di gel d’aloe sulle zone interessate, in modo che tali in estetismi possano attenuarsi fino a scomparire.
15. Provate a contrastare i dolori muscolari effettuando dei massaggi con del gel d’aloe vera, che gode, tra le altre, di proprietà antinfiammatorie e calmanti.
16. Applicatelo senza remore in caso di gengive infiammate o formazione di piccole fiacche all’interno del cavo orale.
17. A fine giornata massaggiate i piedi stanchi con una piccola quantità di gel d’aloe a cui avrete aggiunto al momento alcune gocce di olio essenziale alla lavanda.
18. Se soffrite di mal di testa, tenete a portata di mano un barattolino di gel d’aloe che avrete addizionato con poche gocce dio olio essenziale di menta ed applicatelo al bisogno con movimenti circolari sulla nuca e sulle tempie.
19. L’aloe vera è spesso alla base della composizione di dentifrici naturali. Potrete provare a realizzarne uno unendo al gel d’aloe alcune foglioline di menta e di origano essiccate e polverizzate, da utilizzare di tanto in tanto come alternativa ai prodotti comunemente in commercio.
20. Alcune gocce di gel d’aloe rappresentano la soluzione ideale da applicare affinché gli antipatici brufoletti scompaiano più rapidamente.
Marta Albè

Tratto da: greenme.it

giovedì 16 febbraio 2012

Tatuaggio del marchio in cambio di sconti a vita


tatuaggio loghi


Ha suscitato polemiche la bizzarra iniziativa dell'azienda americana di abbigliamento Marc Ecko Enterprises che ha deciso di offrire uno sconto a vita del 20% sui propri prodotti a chi si fa tatuare uno dei loghi del gruppo.

Ecko Unltd è un marchio di abbigliamento molto popolare negli Stati Uniti.

Bisogna scegliere uno dei loghi del brand e farselo tatuare da un professionista. Importante è essere maggiorenni, il logo non deve essere alterato dal tatuatore e il tatuaggio deve essere indelebile. La parte del corpo da tatuare è a discrezione del cliente.

L'azienda spiega che più tatuaggi non danno diritto a sconti maggiori e l’offerta non è valida per i dipendenti. Una volta fatto il tatuaggio basta recarsi in uno dei punti vendita Ecko Unltd negli Stati Uniti e a Portorico ed esibire il tatuaggio per ottenere uno sconto del 20% su tutti i prodotti dell’azienda, per tutta la vita.



Salute: gli animali da compagnia fanno molto bene al cuore


 

L’animale (e non solo il cane) è il migliore amico dell’uomo, quanta verità c’è in questa frase, chi ha un animale può dirlo senza esitazione.
Non solo, sembra che avere un animale da compagnia faccia molto bene anche al cuore.
A dimostrarlo è stato uno studio giapponese diretto da Naoko Aiba e pubblicato sull’ “American Journal of Cardiology“, secondo cui chi è affetto da malattie croniche e possiede un animale, sia esso cane, gatto, pesce o uccello, ha un cuore più in salute di chi non lo ha, ed è in grado di rispondere meglio ai cambiamenti richiesti dal corpo, come ad esempio aumentare il ritmo cardiaco nelle situazioni di stress.
Lo studio è stato condotto su un gruppo di191 pazienti, tra i 60 e 80 anni, con diabete, ipertensione o colesterolo alto, ai quali è stato monitorato il cuore per 24 ore.
 
 Di questi, circa 4 su 10 aveva un animale e un battito cardiaco con una durata diversa, di 50 millisecondi in più o in meno. Tra chi invece non aveva un animale, la diversa lunghezza del ritmo cardiaco era presente solo
nel 2,5% dei casi, il che significa che il loro ritmo cardiaco cambia meno e sa adattarsi meno alle situazioni
.
I ricercatori, dunque, hanno spiegato che chi possiede un animale ha un tasso di sopravvivenza maggiore di un anno rispetto agli altri, probabilmente perchè gli animali rappresentano una forma di supporto sociale che riduce lo stress, soddisfando alcuni, ma non tutti, i bisogni di compagnia.
Gli studi andranno comunque avanti per approfondire questi risultati.

Tratto da:  http://www.tuttasalute.net

PARACETAMOLO TACHIPIRINA AI BAMBINI- RISCHIO DI ASMA E ALLERGIE



 
A RISCHIO I BIMBI CHE LO HANNO ASSUNTO NEI PRIMI 15 MESI DI VITA
Il paracetamolo, antidolorifico molto diffuso, potrebbe essere una causa dell’insorgenza di allergie e asma, soprattutto nei bambini, se hanno assunto questo farmaco nei primi 15 mesi di vita. Lo rileva una ricerca dell’Otago University di Wellington, in Nuova Zelanda, condotta su 1500 bambini e pubblicata sulla rivista Clinical and Experimental Allergy.


LA SCOPERTA PRINCIPALE 
Ha affermato Julian Crane,autore dello studio – è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi, cioè il 90% del campione monitorato, hanno il triplo di probabilità in più, di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare sintomi come l’asma, a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo». Le cause di questo collegamento con il farmaco, secondo Crane non sono ancora chiare e serviranno altre ricerche per fare luce su questo aspetto, un dato però è certo: ci sono evidenze che mostrano la correlazione. Inoltre, secondo il ricercatore, il paracetamolo, presente in molti farmaci per la cura del raffreddore e della tosse, «è stato dato molto liberamente ai bambini piccoli».

Tratto da:  http://ilfattaccio.org

OGM: Commissione Ue autorizza 4 tipi di soia


soia
La Commissione europea ha autorizzato il via libera, per 10 anni, all'importazione e alla trasformazione a fini alimentari e per produrre mangimi, di quattro tipi di soia geneticamente modificata: la A5547-127 della Bayer, la 356043 della Pioneer, e le 40-3-2 e Mon 87701 di Monsanto.

È alla Commissione europea che spetta infatti l'ultima parola, in mancanza di una decisione, favorevole o contraria, dei 27 Stati membri. La procedura di autorizzazione per l'immissione di prodotti alimentari OGM sul mercato prevede, in un primo tempo, il voto del Comitato europeo della catena alimentare e animale che, in mancanza di un accordo, passa il dossier al nuovo Comitato d'appello europeo introdotto dal Trattato di Lisbona, che rappresenta la fase finale nella procedura di autorizzazione.

Pertanto, al pari di quanto avveniva prima al Consiglio dei ministri dell'Ue, se in appello i rappresentanti dei 27 riuniscono una maggioranza qualificata di voti a favore, il dossier viene approvato; se invece la maggioranza qualificata è contraria, la proposta viene respinta. In mancanza di una maggioranza favorevole o contraria, è la Commissione europea che dà esecuzione alla proposta, come per questi dossier.

“L'autorizzazione dell'Europa a quattro nuove varietà di soia Ogm – commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - è uno scacco matto alla sicurezza alimentare. Gran parte della soia che importiamo finisce nella catena alimentare attraverso i mangimi per gli animali d'allevamento. Questa discutibile scelta trascura, quindi, il principio di precauzione a discapito della sostenibilità ambientale, della sicurezza dei consumatori e dell'agroalimentare di qualità alimentando, solo le lobby del biotech”.

In merito al via libera della Commissione Ue si è espresso anche Alessandro Triantafyllidis, presidente nazionale dell'Associazione italiana per l'agricoltura biologica (Aiab). “L'autorizzazione di 4 varietà di soia Ogm per l'importazione e la trasformazione a fini alimentari e per produrre mangimi da parte della Commissione Europea è l'ennesima iniziativa autoreferenziale di questa istituzione, che si assume la responsabilità di autorizzare nuove varietà transgeniche anche di fronte all'assenza di supporto da parte degli Stati membri e alla vasta contrarietà dei cittadini europei, testimoniata e riconfermata ad ogni rilevazione di Eurobarometro”.

“La mancata approvazione delle varietà GM di soia da parte degli Stati membri riuniti nel Comitato permanente per la catena alimentare e la salute animale, aveva già dimostrato – continua il presidente AIAB - la situazione di impasse politica e diffusa contrarietà dei governi nazionali al transgenico, spinti dall'opinione pubblica interna.

Nonostante le recenti decisioni di Basf e Monsanto di abbandonare l'operatività in Europa, questi colossi del biotech continuano a inondare il continente dei loro cattivi prodotti. Tutto questo avviene con quella che appare sempre di più una complicità della Commissione Europea e dell'Efsa, che da la propria approvazione sui nuovi Ogm ad ogni singola notifica che riceve dall'industria biotech”.

Tratto da: Eurosalus.it

martedì 14 febbraio 2012

I rimedi naturali contro la sinusite


sinusite__1La sinusite è un'infiammazione dei seni paranasali che, anche in forme lievi, può causare sintomi molto fastidiosi per la quotidianità, come mal di testa e senso di pressione sul viso. Nelle sue forme più gravi, croniche o ricorrenti, si cura con antibiotici, antiinfiammatori e cortisone, ma nelle forme più lievi si può sanare anche con rimedi naturali e fitoterapici
In particolare, per la cura della sinusite si rivela molto efficace il sistema dei suffumigi. All'acqua bollente da inalare si devono aggiungere alcune gocce degli oli essenziali più indicati per alleviare questo tipo di disturbo, tra cui il timo, il rosmarino, il pino silvestre, il Niaouli e la lavanda. L'essenza considerata in assoluto la più performante contro la sinusite è però l'eucalipto, dal profumo molto intenso e aromatico e dalle virtù balsamiche, fluidificanti, espettoranti, e antisettiche. Per suffumigi e aerosol esistono anche in commercio cocktail di diverse essenze, come la Miscela Sinusite di Erboristeria Magentina, composta di olio essenziale di eucalipto, menta, rosmarino, timo bianco e mirto.
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Oltre ai vapori, gli oli essenziali hanno altri modi di impiego nella cura della sinusite (anche se il metodo dei suffumigi si rivela spesso il più efficace); ad esempio, si può versare un mix di diverse essenze nell'acqua calda della vasca da bagno, o un bouquet di alcune gocce in un fazzoletto di stoffa da portare sempre con sè e da annusare strategicamente in momenti diversi della giornata - ad esempio durante il lavoro e la scuola, quando non è possibile cimentarsi nelle inalazioni di vapore. 
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Un altro metodo veloce per assorbire le benefiche virtù degli oli essenziali è versarne qualche goccia su un cotton fioc e inserirlo delicatamente nella narice, non prima di averlo unto di olio di jojoba per evitare di irritare le mucose. 
I metodi del fazzoletto e del cotton fioc consentono di beneficiare delle virtù degli oli essenziali ma non della vaporizzazione, aspetto fondamentale della cura alla sinusite. Se siete fuori casa tutto il giorno potrete cercare di combattere il senso di oppressione con una tazza di tè bollente (magari alla menta) cercando di esalare i vapori mettendo le mani a coppa tra l'apertura della tazza e il vostro volto: non è certo efficace come un suffumigio o un bagno bollente ma potrà comunque alleviare il fastidioso sintomo.
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Per fluidificare il muco è poi utile bere molto durante il giorno. In questo senso l'optimum sono le tisane, e le erbe più indicate sono piantaggine, liquirizia, finocchio, anice o salvia. La tisana balsamica va insaporita con un abbondante cucchiaio di miele, notoriamente caratterizzato da forti qualità espettoranti. Altro metodo efficace per la cura della sinusite sono le acque termali; se nei casi gravi di sinusite sono consigliate permanenze prolungate presso le terme, nei casi meno acuti le acque termali (Tabiano e Sirmione sono forse le più note) si possono assumere tramite inalatori. Questi prodotti si possono acquistare in farmacia come anche gli inalatori di acqua di mare; se dovete ancora andare in vacanza o avete in programma qualche weekend settembrino al mare potete anche effettuare gli sciacqui direttamente in mare, naturalmente solo quando l'acqua è molto pulita e limpida. Se soffrite di sinusite ricorrente potrete poi portarvi a casa una bottiglia di acqua di mare da utilizzare durante l'inverno. 
Il tea tree oil, prodotto naturale multitasking e curativo di qualche decina di malanni, viene in aiuto anche contro la sinusite. In questo caso bisogna spalmarlo direttamente sulle parti doloranti massaggiando con i polpastrelli per circa un minuto.


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Tratto da:  http://www.girlpower.it

I BENEFICI DEI FITOESTROGENI




Molte sostanze estratte dalle piante, in particolare dalla soia, sono utili per curare i disturbi legati alla menopausa
L’interesse della ricerca scientifica nei confronti degli estratti naturali della soia si basa sulle osservazioni epidemiologiche che hanno evidenziato una minore incidenza dei disturbi climaterici, dei tumori mammari, uterini e intestinali nelle popolazioni orientali, la cui dieta giornaliera e molto ricca in estratti della soia. La soia e una sostanza ricca di proteine (35-40%), olii (15-20%) e contiene carboidrati quali zuccheri e cellulosa, oltre che vitamine ed enzimi. L’abbondanza di prodotti commerciali a base di soia

la necessita' di maggiore chiarezza nelle definizioni usate e spesso riscontrabili nelle etichette o in articoli divulgativi.
Fitoestrogeni: sostanze naturali non steroidee contenute nelle piante. Sono cosi' chiamate perche' hanno azioni e strutture simili a quella degli ormoni femminili, seppure con una potenza 1000-10000 volte minore. Se introdotti in quantita' adeguate, anche questi deboli estrogeni possono esercitare un interessante e protettivo effetto biologico sul nostro corpo. Molto importanti per la nostra salute sono alcuni olii di cui la soia e' particolarmente ricca, come i grassi poliinsaturi quali l'acido oleico e l'acido linoleico (che svolgono un’importante azione antiaterogena, ipocolesterolemizzante e antiossidante). La constatazione che fra i cinesi e giapponesi si riscontrano anche una minore incidenza di malattie come l'osteoporosi e l'aterosclerosi, e una notevole scarsita' dei disturbi "tipici" della menopausa (vampate di calore, secchezza vaginale, atrofia tessutale), ha stimolato la ricerca scientifica nel cercare di individuare attraverso quale meccanismo d'azione i derivati della soia possano agire in tal senso. Dal punto di vista scientifico si ritiene che tali azioni siano mediate proprio dai fitoestrogeni, in particolare la genisteina e la daidzeina, che hanno una conformazione chimica simile a quella dell'estradiolo. Si ritiene che queste sostanze agiscano attraverso un effetto di modulazione selettiva sui recettori estrogenici (RE).
Sostanze ricche in fitoestrogeni
Sono molte le piante: alfa-alfa, ruta, scutellaria, trifoglio rosso, menta piperita, sassofrasso, palma nana, millefoglie, gingko, cimicifuga racemosa. Ma anche tanti vegetali e frutta: soia, rabarbaro verde, dulcamara, salvia, carota, patata dolce, liquirizia, semi di lino, semi di segale, aneto, ginseng, the, caffe', orzo, avena, cumino nero, tubero, dragoncello, finocchio, pomodoro, grano saraceno, riso, sesamo, cavolini di Bruxelles, mela, ciliegia, mirtillo, mora, lampone, aglio, piselli, cipolla, semi di girasole, uva, cocco, limone, arancio.
Classi di fitoestrogeni
• Isoflavoni, contenuti soprattutto nella soia, nella farina di soia, nel latte di soia e nel Tofu, ma anche nelle lenticchie, nei fagioli, nei piselli, nel finocchio, nel grano saraceno, nei cavolini di Bruxelles.
• Lignani, presenti anche nell'olio di oliva e in quello di girasole, nelle ciliegie, mele, pere, nel sesamo, nel grano, orzo, riso, nell'aglio, nella cipolla, oltre che nella birra e, strano a crederci, nel bourbon.
• Cumestani, che si estraggono dal trifoglio e dal foraggio;
• Lattoni dell’Acido Resorcilico, che sono tuttavia meno potenti e meno diffusi negli alimenti.
I Fitoestrogeni naturali sono legati con legami glicosidici a carboidrati. A formare molecole complesse difficilmente assorbibili dal tratto intestinale. Tuttavia, una volta ingerite, il legame glicosidico e' scisso dalle glicosidasi, enzimi prodotti dalla flora intestinale. Il Fitoestrogene liberato dalla componente zuccherina (detto percio' "aglicone"), e facilmente assorbito dall'intestino e puo' svolgere le sue attivita' biologiche. La scissione glicosidica e' quindi una condizione necessaria per la loro biodisponibilita' e attivita' biologica. La composizione della flora intestinale e l'attivita' glicosidasica variano molto da individuo a individuo e anche nello stesso individuo, perche' influenzate dalla dieta e da molti altri fattori. La costante ed effettiva biodisponibilita' dei Fitoestrogeni e' assicurata nei preparati piu' moderni dall'associazione con fermenti lattici con attivita' glicosidasica, che nell'intestino operano la scissione glicosidica indipendentemente dalla flora intestinale preesistente.
L’uso terapeutico piu' diffuso e' nella
Sindrome Menopausale. Molti ricercatori, infatti, ritengono di poter controllare una buona parte di tale sintomatologia (vampate, osteoporosi, invecchiamento cutaneo-mucoso, secchezza vaginale) utilizzando i fitoestrogeni. Diversi studi clinici sono stati eseguiti allo scopo di valutare l'efficacia clinico-sintomatologica degli estratti della soia nei disturbi climaterici, dimostrando un'efficacia di circa il 50% nel ridurre l'intensita' e l'incidenza delle vampate di calore in donne nella immediata postmenopausa. Tale azione inoltre e' stabile nel tempo e si instaura dopo un breve periodo di trattamento (3-6 settimane) con una dieta implementata con estratti di soia alla dose di 40-80 mg./die, prerferibilmente in un’unica somministrazione lontano dai pasti. Sono riportate inoltre altre implicazioni cliniche molto importanti come la riduzione delle malattie cardiovascolari, effetto che si ottiene attraverso la modificazione del fenotipo lipidico con riduzione delle LDL, dei Trigliceridi e dell’aggregazione piastrinica, l’aumento dell’HDL, dell'Apolipoproteina A e in generale della reattivita' vascolare coronarica (soprattutto il Resveratrolo contenuto nel vino rosso). Un'azione benefica viene svolta anche a livello scheletrico nel contenimento della perdita di massa ossea; i Fitoestrogeni regolano infatti lo scambio di Calcio attraverso le membrane cellulari, il deposito di Calcio intracellulare e inibiscono l'attivita degli osteoclasti. A queste azioni si associano quelle gia' citate nella prevenzione del rischio di tumore endometriale, del tumore della mammella (minor incidenza assoluta, migliore prognosi allo stesso stadio, maggior numero di forme "in situ", minor numero di metastasi linfonodali e sopravvivenza piu' alta dopo interventi di mastectomia in donne asiatiche rispetto a quelle caucasiche) e, infine, del colon. Da quanto si e' esposto e' possibile individuare gruppi di donne da candidare elettivamente all'uso integrativo alimentare con Fitoestrogeni:
• donne inpremenopausa
• donne in menopausa senza sintomi o con lieve sintomatologia vasomotoria;
• donne con controindicazioni all'uso di terapie ormonali sostitutive classiche
• donne che rifiutano la terapia ormonale sostitutiva
• donne con familiarita' per tumori all'utero e al seno
• donne in avanzata postmenopausa (>60 anni) senza piu' sintomatologia;
• donne con alterazioni del metabolismo lipidico e/o con familiarita' per aterosclerosi e per patologie neurosclerotiche senili precoci.
A queste tipologie importanti e specifiche va aggiunta quella delle donne che senza una patologia specifica desiderano in relazione alla eta' intervenire in maniera atraumatica,efficace e senza effetti collaterali sulla troficita' ed elasticita' della ghiandola mammaria ottimizzando l’utilizzo dei Fitoestrogeni sia per via orale sia attraverso i piu' importanti ritrovati cosmetologici a base di isoflavoni di soia. Va infatti tenuto ben presente che l’epidermide del seno e' esposta ad una continua trasformazione a causa di svariati fattori quali le diete, le gravidanze, le variazioni ormonali, l’allattamento e il progressivo incedere dell’eta'. L’effetto piu' evidente e' la perdita dell’elasticita' cutanea e il conseguente rilassamento della mammella che non possiede una vera struttura di sostegno, ma solo un alto contenuto in collagene. Appare evidente quindi l’importanza di contrastare il rallentamento della catena di produzione del collagene dovuto al calo estrogenico legato all’eta' o incrementarne la presenza in soggetti piu' giovani per ottenere un effetto tonico e florido della mammella stessa. Recentissimi studi clinici controllati hanno confermato l’effetto dei fitoestrogeni sia sulla catena metabolica ossea sia su quella simmetrica collagenica, da cio' il loro possibile uso come risposta alle aspettative delle donne per ottimizzare l’aspetto trofico e l’elasticita' del seno. 
Indicazioni suggerite per l’uso dei Fitoestrogeni 
Prevenzione e riduzione dei sintomi menopausali (medio-lievi), prevenzione e riduzione del rischio cardio-vascolare, del rischio osteoporotico, del cancro mammario e dell’endometrio. Azione eulipidemizzante, antiradicalica e miglioramento delle funzioni cognitive. 
MECCANISMI D'AZIONE DEI FIOTOESTROGENI
•Azione Simil-Ormonale
I Fitoestrogeni si legano ai recettori estrogenici umani. A seconda del tipo di recettori, a o b, queste sostanze svolgono azioni diverse:
- azione estrogenica “debole" agonista con il recettore a
- azione antiestrogenica antagonista legando il recettore b.
Tali effetti sono definiti "intelligenti" poiche' in grado di stimolare soltanto i recettori degli organi "non a rischio" e inibire invece, quelli che se stimolati potrebbero, con il tempo, causare degenerazione della cellula.
Un'altra azione simil-ormonale svolta e' quella dell'inibizione di complessi enzimatici importanti come la 17b-idrossisteroidodeidrogenasi, la 5a-redattasi e le aromatasi. Sembra inoltre che stimolino la sintesi della SHBG (sex hormone binding protein) riducendo quindi la biodisponibilita delle frazioni libere degli steroidi sessuali.
•Azioni non ormonali
Non sono mediate dall'interazione con il recettore estrogenico, tuttavia sembrano essere quelle chiamate in causa per spiegare le potenzialita' benefiche di questi composti:
- inibizione in vitro della proliferazione di cellule tumorali
- inibizione della Tirosinchinasi (soprattutto la Ginesteina), e della DNA-Topoisomerasi I e II (enzimi che sembrano impazziti nella replicazione delle cellule tumorali)
- inibizione della migrazione e della proliferazione delle cellule endoteliali ovvero blocco della neoangiogenesi
- stimolazione dell'apoptosi, cioe' del processo di autodistruzione selettiva delle cellule alterate.
•Azione anti-ossidante
I Fitoestrogeni sembrano poter ridurre la produzione di radicali liberi, effetto mediato presumibilmente da1 gruppo 4-idrossilico delle molecole fitoestrogeniche che fungono da Radical Scavenger.
•Altre azioni
Molti Autori sostengono che queste sostanze abbiano anche azioni antiflogistiche, antiipertensiva, antibatterica, antivirale e fungicida. Viene infine considerata molto interessante la gia' ricordata azione ricostituente sul collagene sottocutaneo dimostrata in studi controllati molto recenti ed in accordo con l’efficacia sul metabolismo osseo.
Isoflavoni
• Genisteina
• Daidzeina
• Cumestrolo
• Formononetina
• Resveratrol
(uso sperimentale nel
tumore del seno).
• Biochanina-A
• Gliciteina
• Equolo
• Prunectina, Apigenina,
Anetolo, Esperidina

Lignani
Enterolactone
Enterodiolo
Guarcetina
Macchilina-A
Cumestani
Cumestrolo
4-metossi-cumestrolo

LATTONI dell'acido  resorcilico
Zearalenone.

domenica 12 febbraio 2012

Ecco come funziona l'allevamento intensivo dei maiali


L’allevamento intensivo dei maiali prevede anche in Italia la collocazione delle scrofe gravide nella gabbia di gestazione. E’ uno dei sistemi più disumani, in quanto durante le ripetute gravidanze, l’unico movimento concesso loro da questo tipo di stabulazione è quello di alzarsi ed abbassarsi. Ogni gravidanza dura 4 mesi e nel corso di un anno se ne verificano due con la possibilità di partorire fino a 14 porcellini per volta. La pavimentazione è di cemento o di assi di legno e completamente priva di lettiera e paglia, materiali di cui la scrofa si serve per soddisfare l’istinto di costruire il giaciglio per il parto.

La gabbia da parto, dove la scrofa rimane confinata dalle 3 alle 4 settimane, limita grandemente la libertà di qualsiasi movimento, poiché la costringe a giacere su di un fianco e sbarre d’acciaio la dividono dai cuccioli.

A pochi giorni dalla nascita i porcellini maschi vengono castrati, senza anestesia, per evitare lo spiacevole sapore che la carne assumerebbe se l’animale venisse ucciso dopo la pubertà. Ciò non è comunque "giustificabile", in quanto i maiali vengono per lo più macellati prima della raggiunta maturità sessuale, tranne quelli la cui carne è destinata alla produzione dei prosciutti.
Altre mutilazioni non terapeutiche sono praticate da personale non specializzato ed in assenza di anestesia, sui piccoli ad uno o due giorni di vita.

Viene loro tagliata la coda, onde evitare che a causa dell’inevitabile stress e delle devianze comportamentali (conseguenti alla costrizione in ambiente angusto ed affollato, all’assenza di lettiera e materiale per grufolare, alla pavimentazione grigliata) i suini destinati all’ingrasso si mordano la coda a vicenda. Si prosegue con il taglio dei denti, per ovviare alla possibilità che si danneggino i capezzoli della scrofa.

Il tipo di alimentazione cui sono sottoposti i maiali, li rende carenti di vitamina B6, provocando paresi agli arti posteriori, dermatite seborroica, disturbi della locomozione.

Negli allevamenti intensivi, l’utilizzo di antibiotici ed estrogeni, di mangimi non adatti, privi di fibre ed altamente proteici impediscono all’animale di sentirsi sazio inducendolo alla sovralimentazione, gli organismi degli animali ne vengono fortemente alterati, portandone le conseguenze fin dopo la macellazione, dritte nel piatto del consumatore. (chi se ne frega del consumatore aggiungo io)

Non può lasciarci indifferenti quando comprendiamo che la vita necessita di rispetto e che rompendo l’equilibrio animale- terra, sviluppando la monocoltura intensiva anche negli allevamenti, l’uomo ha intrapreso un cammino assai pericoloso. Gli ambienti sovraffollati sono da sempre a rischio di epidemie, considerando anche l’abbassamento delle difese immunitarie degli animali e l’alterazione estrema del loro habitat naturale. NESSUNA RIFORMA, SOLO LA CESSAZIONE DI QUESTO SCEMPIO.


Tratto da: nocensura.com

giovedì 9 febbraio 2012

Posidonia Oceanica: scoperto nel Mediterraneo l'organismo più longevo del mondo



posidonia_oceanica

La posidonia, uno dei più comuni tipi di piante marine del Mediterraneo ha una memoria molto antica. Un gruppo di esperti portoghesi ha infatti trovato un grande banco appartenente alla specie Posidonia oceanica, tra Formentera e Ibizia, nelle Baleari. Dopo gli esami del DNA queste ultime si sono rivelate molto longeve: circa 200 mila anni.
In realtà, si tratta di una stima che va dagli 80 mila ai 200 mila anni. La ricerca condotta dal team di ricerca guidato da Sophie Arnaud-Haond dell'Università di Algarve, ha dunque riportato alla luce un'antichissima pianta che era sicuramente emersa prima dell'ultima glaciazione, quando il livello del mare era 100 metri più basso rispetto a quello attuale.


Una lunga, lunghissima vita. Ma sappiamo bene che tali specie sono a rischio nel Mediterraneo, dove stanno diminuendo molto velocemente a causa dei cambiamenti climatici e delle reti a strascico. Sopravvissute alle glaciazioni ma distrutte dall'uomo. Da brividi, soprattutto se si riflette sul fatto che tali organismi hanno bisogno di 600 anni per riprodursi fino a coprire una superficie di 80 metri quadri.
Ma la ricerca è riuscita ad evidenziare alcune peculiarità di questa pianta marina. Secondo gli esperti, "la dimensione massima e l'età che gli organismi clonali possono raggiungere sono elementi ancora poco conosciuti, anche se sappiamo che i più grandi cloni naturali posso estendersi per centinaia o migliaia di metri e potenzialmente vivere per secoli. Abbiamo fatto una revisione dei risultati fino ad oggi, ed essi rivelano che le stime dell'età e delle dimensioni massime riportate in letteratura sono in genere limitati dalla scala di campionamento, e spesso si finisce per sottovalutare l'età massima e le dimensioni degli organismi clonali”.
Grazie a tale ricerca, è stato possibile attestare la presenza di cloni marini dalla crescita lenta, come la Posidonia oceanica, su scale spaziali che vanno da pochi metri a centinaia di chilometri, come hanno spiegato gli autori della ricerca su PlosOne, utilizzando microsatelliti su 1544 unità di campionamento da un totale di 40 sedi differenti in tutto il Mar Mediterraneo.
Questa analisi ha rivelato la presenza, con una prevalenza dal 3,5 al 8,9%, di cloni di grandi dimensioni fino a 15 chilomentri. Utilizzando infine le stime provenienti da studi sul campo e da modelli di crescita clonale effettuati in precedenza sulla Posidonia oceanica, è stato stimato che tali cloni di grandi dimensioni potrebbero risalire ad un periodo che si avvicina a “centinaia di migliaia di anni”.
Francesca Mancuso


Tratto da: greenme.com

sabato 4 febbraio 2012

Lo zucchero? Tossico e dannoso come il fumo e l’alcool

zucchero




E’ calorico, fa aumentare la pressione, cambia il metabolismo, provoca problemi al fegato e fa’ gli stessi danni del fumo e dell’alcool: non stiamo parlando dell’ultimo menu lanciato nei fast food, ma – più semplicemente - dello zucchero!
A rivelare la nocività di questo ingrediente è un gruppo di esperti dell'università di San Francisco, che in un articolo pubblicato dalla rivista Nature  dal titolo "Sanità pubblica: la verità sulla tossicità dello zucchero" ha messo in evidenza come i danni provocati da questo alimento siano molto simili a quelli dati dall'alcolismo.
Lo zucchero è molto lontano dall'essere soltanto un fornitore di calorie – hanno spiegato Robert Lustig, Laura Schmidt e Claire Brindis - al livello consumato in occidente cambia il metabolismo, alza la pressione, altera i segnali ormonali e causa danni significativi al fegato. I pericoli per la salute sono largamente simili a quelli che si hanno bevendo troppo alcol, che non a caso deriva dalla distillazione dello zucchero”.
E c’è di più: secondo gli scienziati che hanno condotto lo studio questo ingrediente – così usato e diffuso in tutto il mondo – è uno dei principali responsabili dei 35 milioni di morti l'anno per malattie come il diabete o problemi cardiocircolatori. Naturalmente, come spesso accade, anche in questo caso a fare la differenza sono soprattutto le quantità; un caso su tutti: negli Stati Uniti l'apporto quotidiano di calorie date esclusivamente dallo zucchero è spesso pari o superiore alle 500 unità. Ciò vuol dire che più di un terzo delle calorie ingerite ogni giorno dagli americani deriva solo da questo ingrediente.
Il problema dunque è che nel mondo, e specie in alcuni Paesi ricchi come gli Usa, se ne assume troppo, tanto che negli ultimi 50 anni il consumo medio pro capite è addirittura triplicato. E questo può portare nel tempo a malattie anche gravi, che tendono ad “uccidere lentamente”.
Non stiamo parlando di proibire lo zucchero – hanno concluso gli esperti - ma questa deve diventare una preoccupazione dei governi. Si dovrebbe rendere il consumo di zucchero meno conveniente, e allo stesso tempo far capire il messaggio alla popolazione”.
Oltre allo zucchero poi, ci sono una serie di altre “varianti” e derivati, come il fruttosio o l’aspartame, presenti comunemente in tanti cibi, che non sono meno pericolosi del classico zucchero.  Come confermando gli studiosi, “una crescente mole di prove scientifiche mostra che il fruttosio può innescare processi tossici per il fegato e favorire molte altre malattie croniche”.
E allora come prevenire le pericolose malattie derivanti da un consumo eccessivo di questo ingrediente? Sicuramente limitandone il consumo - imparando a mangiare e bere cibi e bevande meno zuccherate – e cercando di optare comunque per i dolcificanti naturali, come la stevia, finalmente legale anche in Europa, o il miele, che a parità di quantità hanno un potere dolcificante superiore a quello dello zucchero!
Verdiana Amorosi

Tratto da: greenme.it

Infiammazioni: massaggio come terapia


massaggio


Il massaggio usato come terapia attenua i dolori muscolari utilizzando gli stessi meccanismi biologici dei trattamenti farmacologici tradizionali, riduce l'infiammazione e inoltre favorisce la crescita di nuovi mitocondri nel muscolo.

A sostenerlo è uno studio canadese della McMaster University (Ontario), pubblicato on line su Science Translational Medicine.

Gli scienziati del Dipartimento di Pediatria e Medicina della McMaster University  hanno eseguito dei test su volontari che si erano sottoposti a dure sessioni di cyclette e ne hanno successivamente massaggiato una gamba.

Prelevando campioni bioptici sia prima dell'allenamento, che subito dopo un massaggio di appena 10 minuti e dopo due ore e mezzo di recupero, hanno constatato che a livello cellulare il massaggio riduce l'infiammazione e promuove la crescita di nuovi mitocondri nel muscolo scheletrico.

“Questi potenziali benefici del massaggio possono essere utili per un'ampia gamma di persone, compresi gli anziani e coloro che soffrono di lesioni muscolo-scheletriche o i pazienti con infiammazione cronica – ha spiegato il ricercatore Mark Tarnopolsky - questo studio fornisce la prova che le terapie manipolative, come il massaggio, dovrebbero essere comprese nella pratica medica”.


Tratto da: informasalus.it

venerdì 3 febbraio 2012

PERCHE’ LE CASE FARMACEUTICHE CI VOGLIONO MALATI ??



 

PERCHE’ CI SONO INEFFICACI E PERICOLOSI FARMACI IN COMMERCIO
Che tolgono spazio a soluzioni naturali ben consolidate che virtualmente non provocherebbero alcun effetto collaterale? La verita’ è che le case farmaceutiche non ne trarrebbero profitto se il mondo dovesse mai risvegliarsi. In molti casi non ci sarebbe bisogno di case farmaceutiche e tantomeno di organizzazioni di ricerca che ricevono soldi da gente come noi, gente ansiosa di trovare una cura al proprio male.
FARMACI CHE CAUSANO IL CANCRO “MEGA” TUMORI E CURCUMA CHE LI RIDUCE DEL 80 %
E ‘stato recentemente rivelato che farmaci contro il cancro in realtà causano tumori di massa e successivamente uccidono il paziente. Si può dedurre in molti casi che i farmaci contro il cancro siano non solo completamente inefficaci ma anzi siano causa di morte. Questi farmaci sono gli stessi che vengono venduti ad un prezzo premium e considerati scientificamente convalidati.Nel frattempo, alcune ricerche hanno scoperto che una spezia nota come la curcuma (un derivato del turmeruc) abbia diminuito drasticamente i tumori cerebrali in 9 degli 11 studi esaminati dell’ 81%. Inoltre non vi è stata trovata alcuna evidenza di tossicità. Ampiamente usato come spezia nell’Asia meridionale e del Medio Oriente, la curcuma viene continuamente individuata come soluzione anti-cancro estremamente potente . Aggiungiamo poi che la curcuma è estremamente poco costosa e può essere trovata in tutto il mondo – da Arabia Saudita a Kentucky.Questo è solo un esempio di ricerca scientifica che dia valore ai rimedi naturali e allo stesso tempo accusi pesantemente l’assunzione di alcuni metodi farmaceutici estremamente pericolosi pubblicizzati come uniche soluzioni valide dalle cause farmaceutiche
 

GLI ANTIBIOTICI CAUSANO MALATTIE MENTALI CHE LE CASE FARMACEUTICHE TRATTANO CON ANTIPSICOTICI
Come riportato nel 2011, alcuni antibiotici sono accusati di distruggere in modo permanente batteri intestinali e recare danno all’intestino stesso. Secondo alcune teorie la salute intestinale è direttamente legata allo stato di salute mentale, con alcuni studiosi che addirittura si spingono a dire che l’intestino è il nostro ‘’secondo cervello’’. Ciò significa che l’uso di antibiotici può effettivamente provocare malattia mentale (insieme a diabete e sindrome metabolica), che è abbastanza in materia se si considera che alla metà di tutti gli americani dovra’ essere diagnosticata almeno una malattia mentale durante la loro vita.Qual’è la risposta che le case farmaceutiche danno all’aumento di queste malattie mentali? La Prescrizione di antipsicotici ovviamente. Prescrivere più farmaci per trattare l’effetto collaterale di un altro farmaco e ricevere maggiori profitti. Dopo tutto, i profitti generati dagli antipsicotici si rese evidente nel 2008, diventando la categoria di farmaci piu venduta negli Stati Uniti registrando un fatturato di circa $14 miliardi.

OVVIAMENTE QUESTI ANTIPSICOTICI
Sono prescritti ai nostri pazienti senza indirizzare il problema alla salute del nostro intestino. Come risultato, il paziente rimane vittima dell’alterazione celebrale in atto senza mai guarire da suddetta malattia. Si rimane invece condannati ad una vita legata all’uso di medicinali con la lieve possibilita’ di una riduzione del dosaggio nel corso del tempo. Il problema intestinale piu difficile da risolvere rimane il ripristino della flora batterica precedentemente distrutta. Questo può essere facilmente fatto attraverso alimenti o integratori naturali di alta qualità. Alimenti fermentati come crauti, tempeh, miso o kefir sono fonti ricche di batteri probiotici. Ma le case farmaceutiche probabilmente non sarebbero poi tanto felici di farvi sapere che tutti questi alimenti si possono trovare per pochi dollari al mercato locale e che possono essere piu efficaci nel recupero della salute mentale di un qualsiasi altro farmaco
CAMBIAMENTO DI PARADIGMA
In definitiva le case farmaceutiche vogliono che noi rimaniamo malati, stanchi e alla ricerca di soluzioni all’interno del ventaglio propostoci dalle case farmaceutiche. Per vedere una trasformazione reale le soluzioni naturali dovrebbero essere portate sotto i riflettori. Di conseguenza, le vendite di medicinali precipiterebbero e questo fatto le porterebbe in bancarotta.Un vero e proprio cambiamento di paradigma è in arrivo – gli ingranaggi della macchina della malattia stanno rallentando fino a subire, magari, una battuta d’arresto.

fonte : http://comesantommaso.blogspot.com/
Redatto da Pjmanc  http://ilfattaccio.org

mercoledì 1 febbraio 2012

Il seleniato di sodio è sulle etichette dei prodotti vitaminici, ma le sue proprietà sono tossiche

SEMBRA CHE UN SOTTOPRODOTTO TOSSICO
della raffinazione di rame sia presente in molti prodotti sul mercato di massa. L’ingrediente viene utilizzato nonostante le sua proprietà tossiche. Questo sottoprodotto spesso consumato è conosciuto come selenato di sodio, ed è capace di uccidere il 50% dei ratti che ne ingeriscono non più di 0,4 milligrammi.
Allo stesso modo, un umano ha una probabilità del 50% di morire dopo aver consumato solo 108 milligrammi. Per mettere le cose in una certa prospettiva, 108 milligrammi sono pari a circa 11 granelli di sabbia. Potrebbe essere questo il momento di cambiare la vostra scelta personale sui prodotti.

IL SELENIATO DI SODIO – INGREDIENTE TOSSICO AGGIUNTO A MOLTI PRODOTTI
Clicca per ingrandire Il seleniato di sodio appare sulle etichette dei prodotti vitaminici come ‘nutriente’ ed è assurdo per non dire altro. Questo ‘nutriente’ è classificato come pericoloso e tossico per l’ambiente dalla Environmental Protection Agency e l’Unione europea, eppure ancora si erge come ingrediente principale in molti prodotti. Se simili ‘ingredienti’ sono collocati su tutte le etichette, ci si può aspettare di leggere in futuro anche “ mercurio” o “cadmio”. Il seleniato di sodio può essere naturalmente presente in molti alimenti come noci brasiliane, semi di senape e prodotti freschi.
Il problema sorge quando la tossicità del ‘nutriente’ viene isolata e separata dalle altre centinaia o migliaia di fattori noti e sconosciuti negli alimenti quali enzimi, gliconutrienti, minerali, ecc.
Il selenio trovato all’interno di prodotti alimentari hanno effettivamente dimostrato di prevenire le malattie, mentre la forme biologicamente inerti utilizzati nei prodotti hanno l’effetto completamente opposto sull’organismo.


PERCHÉ È PERMESSO L’UTILIZZO DELLA FORMA TOSSICA DEL SELENIATO DI SODIO È UN MISTERO
Ma c’è una buona ragione per cui le aziende ed i produttori lo utilizzano: è a buon mercato e poco costoso.
Pur essendo commercializzato con orgoglio sulle etichette dei prodotti vitaminici, il seleniato sodio ha dimostrato di causare problemi riproduttivi e di sviluppo sia negli animali e nell’uomo.
Alcuni prodotti contenente questo veleno sono One-A-Day della Bayer, prodotti per la nutrizione infantile della Nestlé ed il famoso Multicentrum, commercializzato dalla Pfizer. Questo multivitaminico molto popolare è in realtà un enorme miscuglio di ingredienti nocivi e tossici, screditando ulteriormente quelli che giurano per la sua sicurezza ed efficacia.

Tratto da: ecplanet .com