Cerca nel blog

domenica 28 ottobre 2012

Giallo sul ritiro dei vaccini. Dati segreti per settimane










Il caso dei vaccini della Novartis, ritirati dal mercato per grumi dentro le fiale, diventa un giallo. È mercoledì mattina quando Giorgio Ciconali, alla guida della Prevenzione dell'Asl di Milano, vede svanire in un colpo solo il rifornimento di un terzo dei vaccini. Ben 75 mila dosi di antifluenzale, tutte del tipo Fluas, una delle vaccinazioni bloccate dalla Novartis (insieme con l'Agrippal, l'Influpozzi adiuvato e l'Influpozzi subunità). Un fulmine a ciel sereno come lo è stato per il ministero della Salute che, fino al 18 ottobre, è rimasto all'oscuro dei problemi di sicurezza che hanno portato allo stop di 3 milioni di vaccini (in aggiunta ai precedenti 2,3 della Crucell). 

Ma, mentre le autorità non sapevano nulla delle difficoltà dellaNovartis, c'è chi da quasi 20 giorni era al corrente per lo meno degli intoppi di produzione sul Fluad. Sono le farmacie. “si informano i clienti che l'Azienda Novartis Vaccines Italia ha reso noto che, per il periodo 2012/2013, non produrrà il vaccino Fluad e posticiperà la produzione di Agrippal a fine ottobre”. È quanto scritto dall'Unione farmaceutica milanese, un'azienda di distribuzione, alle farmacie che doveva rifornire.

La lettera è datata 2 ottobre. Ma com'è possibile che chi deve vendere i vaccini fosse informato sui problemi delle fialeNovartis prima di chi deve vigilare sulla loro sicurezza? Succede che una parte di vaccini è venduta dalle farmacie a pagamento al singolo cittadino, mentre un'altra (12 milioni di dosi in totale) serve per vaccinare prevalentemente gli over 65enni e i malati cronici. E sono le Asl a scegliere con gare pubbliche da quale azienda farmaceutica comperare. Su questo fronte, i dati sono stati tenuti segreti per settimane dalla Novartis. 

I motivi restano da chiarire. Può essere stato un semplice disguido (magari nella convinzione di risolvere la situazione) o può avere giocato un ruolo il timore di pregiudicarsi il mercato. Per ora gli unici dati di fatto sono due. Il primo è cosa ormai nota: Novartis sapeva delle anomalie di alcuni lotti dell'11 luglio scorso. Il secondo è la dichiarazione del ministro della Salute, Renato Balduzzi. “Il ministro ha stigmatizzato il comportamento di Novartis nella vicenda dei vaccini – si legge nella nota stampa -. L'azienda, pur ribadendo che i suoi vaccini sono sicuri e che l'efficacia delle dosi non è comunque compromessa, ha ammesso le proprie responsabilità in ordine dapprima alla mancata e poi all'imperfetta comunicazione all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) circa i controlli eseguiti su lotti della produzione”.

Su mandato della stessa Aifa ieri i Nas si sono recati allo stabilimento Novartis di Siena. Ora l'obiettivo delle autorità pubbliche è verificare la documentazione e analizzare i campioni di vaccino con le anomalie. Per informare i cittadini è stato attivato il numero verde 1500 (in funzione sette giorni su sette dalle 9 alle 18).

Tratto da: informasalus.it

Allergie e asma: rischio in aumento con una dieta ricca di carne









Una dieta ricca di carne o grassi saturi potrebbe essere all'origine di tante allergie, riniti o febbri da fieno. A sostenerlo è una recente ricerca realizzata dai ricercatori australiani della University of Western Sidney e pubblicata sul Nutrition Journal.

La ricerca ha coinvolto oltre 156mila uomini e donne, di cui è stato analizzato lo stile di vita e la dieta seguita.

Dalle analisi è emerso che il consumo maggiore di carne e alimenti in genere ricchi di grassi saturi ha fatto aumentare dal 10% al 25% il rischio di sviluppare una forma di asma (AS) e/oasma o rinite allergica (AS/HF).

Sono state rilevate tuttavia differenze di risposta alla dieta da parte di maschi e femmine.
In generale i ricercatori hanno scoperto che il consumo di carne era direttamente collegato con l’asma. Nel caso del consumo di formaggio il rischio aumentava soltanto negli uomini, mentre nelle donne sembra avesse un effetto protettivo, così come il pane integrale.

Anche il pollame e il pesce sono risultati collegati all’aumento del rischio di asma e febbre da fieno, sia nelle donne che negli uomini.

“Osservando le analisi per entrambi i sessi – ha spiegato il dottor Rosenkranz, coordinatore della ricerca – le diete in genere ad alto contenuto di carne, in particolare le diete caratterizzate da un maggiore consumo di pollame, pesce e carni rosse e lavorate nelle femmine, e le diete caratterizzate da una maggiore quantità di carne rossa, carni lavorate, e il consumo di formaggio nei maschi, sembrano essere fattori di rischio diagnosi per AS e AS/HF in questa popolazione”.


CONTATTACI SU FACEBOOK AL SEGUENTE LINK:

Tratto da: informasalus.it

sabato 20 ottobre 2012

L’esavalente contaminato: AGGIORNAMENTO






Come anticipato sabato 13 ottobre nell’articolo L’esavalente contaminato, alcuni lotti di Infanrix Hexa prodotto dalla GlaxoSmithKline e utilizzato sui neonati in diversi paesi del mondo, sono stati richiamati “volontariamente” dall’azienda in via “precauzionale” per il sospetto/conferma di contaminazione microbica da “Bacillus Cereus”.
Nessuna comunicazione ufficiale era stata rilasciata dalle autorità italiane; in tarda serata è finalmente uscita una nota dalla Farmacovigilanza dell’AIFA .
Il Ministero della Salute, contattato dal sottoscritto all’Ufficio VIII [Attività amministrativa per la corresponsione di indennizzi ai sensi della legge 25 febbraio 1992, n. 210: funzioni di competenza statale in materia di indennizzi a soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie e da contagio con sangue e suoi derivati infetti] col quale ho già avuto contatti telefonici riguardanti la pratica di mio figlio, risponde: “I lotti non sono commercializzati da noi“.
Nella serata di sabato 13 ottobre avevo inoltrato una corposa mail all’indirizzo di farmacovigilanza della Glaxo [drugsurveillance-italy@gsk.com], ricca di riferimenti riportati nel precedente articolo.
Lunedì pomeriggio ricevevo risposta dalla Sig.ra A.C. [non riporto il nome per ovvie questioni di privacy] del servizio di Farmacovigilanza della Glaxo Italia, accordandomi per una telefonata chiarificatrice. Tutto ciò è avvenuto oggi pomeriggio.
Ringrazio pubblicamente la rappresentante del colosso del farmaco per aver concesso attenzione e collaborazione a un semplice cittadino e, come spesso si dice in questi casi, “ambasciator non porta pena: prendiamo per buona la risposta di circostanza“.
Siamo a conoscenza della questione di contaminazione microbiologica.
La contaminazione ha interessato la zona di produzione dei vaccini ma nessuna contaminazione ha interessato i prodotti finiti, ovvero i vaccini.
Per l’Europa, i vaccini sono prodotti “tutti” in Belgio. I lotti interessati non sono utilizzati sul in territorio nazionale.
La nostra è estrema precauzione.
Al momento non sono segnalati eventi avversi.
I paesi interessati sono circa 19
Provo a chiedere quali siano gli altri 13 paesi. Oltre ai 6 paesi già citati [Spagna, Francia, Germania, Slovacchia, Canada e Australia] si aggiungono: Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Grecia, Repubblica Ceca, Albania, Malaysia, Vietnam, Qatar, Romania, Libano, Brasile, Malta.

Siamo dei miracolati?

Sorvolo sul fatto che i vaccini sono prodotti tutti in Belgio in quanto dal documento del Ministero della Salute tedesco si evince che le cose non stanno proprio così:
Laboratori/distributori “paralleli esterni” e numeri di lotto interessati dal provvedimento:
  • Emra-Med, Kohlpharma, Pharma Westen, Veron Pharma: A21CB187B
  • CC-Pharma: A21CB337A
  • Pharma Westen, Emra-Med, Kohlpharma, Veron Pharma: A21CB187C
  • A.C.A. Müller: A20CA742AA20CA743A
… insomma se queste aziende sono tutte in Belgio credo che serve ripassare la geografia, considerato che gli altri 5 lotti ritirati [A21CB191CA21CB193AA21CB193BA21CB193CA21CB194A] sono prodotti proprio dalla Glaxo Germania!
Nel frattempo le Asl ricevono telefonate da genitori comprensibilmente preoccupati. Anche noi abbiamo ricevuto delle e-mail da tutta Europa dove purtroppo, in molti casi, i vaccini ritirati erano già stati somministrati ai bambini. Più che rassicurare e consigliare le persone sul comportamento da tenere, oltre che presentare un esposto alle competenti autorità giudiziarie, non abbiamo potuto fare.
Era comunque lecito aspettarsi maggior interesse e tempestività dalle Autorità Sanitarie Nazionali preposte alla Farmacovigilanza, in ottemperanza alle disposizioni EMEA riguardanti i ritiri di prodotti dal mercato e gestione non conformità
“I difetti di Classe I sono difetti potenzialmente a rischio di vita. Una rapida notifica di avviso deve essere inviata a tutti i contatti di un elenco preposto alla notifica dell’avviso, a prescindere dal fatto che la partita è stata esportata in quel paese“.
Il comportamento non è giustificabile: pur essendo a conoscenza della problematica, hanno pensato bene di rimanere in silenzio fino a quando sono stati pressati con avvisi inviati tramite ogni mezzo di comunicazione.
Di fatto però, alle nostre domande, non abbiamo ricevuto risposta:
  1. se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè li ritirano?
  2. se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè è stato attribuito al difetto riscontrato la classificazione di CLASSE I?
Nel dubbio, prendere comunque nota dei lotti interessati e pretendere [ricordo che è vostro diritto] di conoscere il numero di lotto del vaccino che viene somministrato a vostro figlio o a vostra figlia.
Per maggior chiarezza dovrebbero essere resi noti i numeri di lotto di tutti i paesi interessati dal provvedimento!
Invece, questa incertezza è peggio della roulette. Una roulette che si gioca sulla pelle di inconsapevoli neonati e che, indipendentemente dal fatto che i lotti non siano commercializzati in Italia, potrebbe divenire materiale per un esposto in qualche Procura [per esempio partendo da Torino in cui c'è il Dott. Guariniello].
Come riporta giustamente il Dott. Montanari in recenti commenti:
  1. Io credo che non si possa più fare il pesce in barile. Che i vaccini diano problemi ormai non lo può più negare nessuno, a rischio di cadere nel ridicolo. Dando per scontata, almeno provvisoriamente, l’onestà, gli organi di sorveglianza devono attivarsi per controllare, e, per farlo, devono disporre di chi lo sappia fare sul serio, visto che finora la cosa è stata considerata nient’altro che un puro adempimento burocratico e che tutto andasse regolarmente bene era un atto di fede di cui era peccato dubitare. Se, qualunque sia il motivo, le persone preposte a controllare non sono all’altezza, è opportuno sostituirle senza indugi perché qui stiamo parlando di salute e, in qualche caso, di vita o di morte. Da parte sua l’industria farmaceutica ha il dovere di rivedere i controlli. Se finora si è permessa di accontentarsi della burocrazia, ora deve cominciare a lavorare in termini scientifici secondo ciò che la scienza attuale prescrive. Sui farmaci in generale, e sui vaccini ancor di più, non può esistere il minimo dubbio almeno per quanto riguarda il contenuto, un contenuto che deve essere chiaramente dichiarato, cosa che, al momento, certo non è. Il mio sospetto, forse confermato da quei ritiri, è che addirittura attrezzature e ambienti di lavoro non siano quelli che dovrebbero essere, il che spiegherebbe la presenza delle polveri inorganiche non biodegradabili e non biocompatibili in tutti i vaccini che abbiamo analizzato. Da ultimo, è indispensabile che i medici, e i pediatri in particolare, ricordino di aver giurato ad Ippocrate di fare solo il bene dei propri pazienti.
  2. A quanto pare si parla sempre di contaminazioni batteriche ma vorrei che si focalizzasse l’attenzione sulle contaminazioni da micro- e nanopolveri. Queste possono presentare una grande aggressività perché l’organismo non ha armi per difendersi, al contrario di quanto avviene per la maggior parte dei batteri. Credo sia preoccupante osservare come per questo tipo d’inquinamento non esistano controlli.
Speriamo vivamente di non dover scoprire tra qualche mese che tra questi paesi rientra anche l’Italia.


CONTATTACI SU FACEBOOK AL SEGUENTE LINK:

“Ho perso due figli per colpa dei vaccini” [VIDEO TESTIMONIANZA]


Ci sarebbe tanto da dire su questo uomo; ci si potrebbe addirittura scrivere un libro (e spero che qualcuno un giorno lo faccia!). Io mi limiterò a riportarvi una breve presentazione e a farvi ascoltare la sua testimonianza.

Giorgio Tremante è tre volte padre. Due bambini – Marco e Andrea – sono stati uccisi per la reazione al vaccino per la polio, il terzo – Alberto – vive attaccato al respiratore artificiale. Giorgio non ha potuto opporsi alle vaccinazioni, in quanto all’epoca avrebbe perso la patria potestà. Quest’uomo ha dedicato (e sta dedicando tuttora) la sua vita alla lotta per la libertà di scelta in campo vaccinale e nel 1992 è riuscito a far riconoscere legalmente i danni da vaccino (legge 210). Nel 2005 un’ulteriore legge, la 229, ammette un indennizzo a favore dei soggetti danneggiati per colpa dei vaccini.












Tratto da: http://autismovaccini.com

Guida ai detersivi più tossici





Aver cura dell’igiene della propria casa è sicuramente un aspetto importante per garantire la salubrità degli ambienti in cui si vive. Tuttavia è anche vero che se si impiegano detergenti tossici, si può andare incontro ad una serie di potenziali problemi per la salute.
L’EWG (Environmental Working Group) statunitense ha realizzato una vera e propria Hall of Shame (una specie di galleria dei peggiori) per classificare i prodotti utilizzati per l’igiene della casa in base agli effetti e i danni che possono procurare alla salute.
Attraverso questa classifica si vuole porre l’attenzione su quei prodotti che contengono ingredienti riconosciuti come tossici, anche molto pericolosi, con effetti collaterali che possono portare sul lungo periodo a sviluppare cancro, cecità, asma e altre condizioni mediche piuttosto critiche.
Con questa speciale top ten EWG ha voluto anche smascherare alcune aziende che, attraverso un’operazione di greenwashing,nascondono la tossicità di alcuni dei componenti utilizzati, ricorrendo a termini vaghi e generici come ‘fragranze’ e ‘aromi’.
Ecco una breve carrellata di detergenti e detersivi di uso comune, spesso commercializzati e noti anche in Italia sotto altri nomi commerciali, che possono essere molto tossici.
Simple Greenspray detergente per tutte le superfici, che di green ha solo il nome e il colore. Infatti EWG ha scoperto che contiene 2-butossietanolo, un solvente irritante per gli occhi che, assorbito dalla pelle, può danneggiare i globuli rossi.
Spic e Span, detersivo utile per detergere le superfici, contiene nonylphenol ethoxylate, il cui potere tossico si disperde nell’ambiente e può contaminare anche le acque.
Mop & Glo, questo liquido per pavimenti conta tra i vari ingredienti anche un solvente chiamatoDEGME (Diethylene glycol methyl ether ovvero dietilenglicolemonoetiletere), che la UE sospetta che possa danneggiare il feto, in una concentrazione fino a 15 volte quella accettata dalla Comunità Europea.
Glade, molto noto anche in Italia, è uno tra i profumatori di ambienti il cui uso eccessivo può anche rivelarsi fatale (a questo proposito avevamo già affrontato l’argomento nell’articolo nell’articolo I profumatori per ambienti sono tossici).
Comet (commercializzato in Italia come Vim) è un prodotto detergente in polvere che contiene ben 146 differenti sostanze chimiche, tra cui anche alcune collegate a disturbi seri come asma, cancro e malattie del sistema riproduttivo; tra le più tossiche figurano formaldeidebenzene e cloroformio, anche se non indicate in etichetta.
Detergenti per gioielli, come Hagerty (noto in Italia sotto il nome di Argentil) sembrano aver rivelato la presenza di sostanze che, secondo i dati forniti dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, sarebbero probabilmentecancerogeni per l’uomo.
Anche detersivi come l’Ajax sono noti per la presenza di sostanze come la formaldeide o formalina, classificata come cancerogena per l’uomo dal governo statunitense e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Drano,invece, è  un prodotto per la pulizia delle tubature della cucina, che nell’etichetta allerta i consumatori sulla possibilità che esso induca bruciore agli occhi o alla pelle o possa perfino causare cecità e morte se ingerito.
Poi ci sono prodotti per la pulizia del forno, come Oven cleaner, equivalente del nostro Fornet, che possono contenere sostanze potenzialmente dannose, per cui si consiglia di sostituirli con altri ingredienti naturali di facile utilizzo.
Infine, anche i liquidi, come Whink Rust Stain Remover, per pulire dalle macchie di ruggine da lavelli, vasche da bagno, tappeti e tessuti vari sono molto dannosi, tanto che l’etichetta reca la allarmante scritta ‘ può essere fatale e può causare danni permanenti’ e ancora ‘causa bruciature che 
possono non essere immediatamente visibili’.


CONTATTACI SU FACEBOOK AL SEGUENTE LINK:
Tratto da: tuttogreen.it


mercoledì 17 ottobre 2012

Dolcificanti: sì o no?







Sostituire lo zucchero non sempre è vantaggioso. Che lo si faccia con edulcoranti di origine naturale o di sintesi.
Viviamo in una società sempre più “light”. Bevande, gomme da masticare, yogurt e altri alimenti ipocalorici proliferano sui banchi dei supermercati e spesso anche nelle dispense di chi vuole perdere qualche chilo.
Nella maggior parte di questi prodotti lo zucchero è sostituito con dolcificanti (edulcoranti) ipocalorici sui quali si fa spesso molta confusione. Soprattutto per quanto riguarda i pro e i contro.
Innanzitutto occorre fare una distinzione poiché esistono fondamentalmente due tipi di dolcificanti: quelli di derivazione naturale e quelli artificiali o sintetici.

L’identikit dei naturali

I cosiddetti polialcoli, come sorbitolo, xilitolo e mannitolo (presenti nella frutta o in altre parti delle piante) sono meno calorici del normale zucchero da cucina (saccarosio), fornendo 2,4 calorie al grammo contro le 4 del saccarosio e hanno un potere dolcificante simile. Per questo sono utilizzati in un numero sempre maggiore di alimenti ipocalorici.
Inoltre non favoriscono lo sviluppo della carie. In particolare lo xilitolo, che proprio per questo troviamo spesso in prodotti per la salute dei denti e nei chewing-gum.
Un discorso a parte va fatto per il fruttosio. Infatti ha un potere dolcificantie più elevato del saccarosio, ma fornisce esattamente le stesse calorie, pertanto non consente un grosso risparmio energetico. Ed ha potere cariogeno.

Qualche lato negativo c’è

Sebbene i polialcoli siano di origine naturale e consentano un risparmio di calorie, un loro uso eccessivo ha effetti lassativi. Si consiglia quindi di utilizzarli con moderazione e di leggere attentamente le indicazioni riportate sull’etichetta degli alimenti che li contengono.

Edulcoranti sintetici sotto la lente

Nati in origine per i pazienti diabetici, il loro utilizzo si è allargato alle preparazioni di bevande e alimenti “light” anche se, da sempre, animano accese discussioni sui loro potenziali effetti negativi.
Assolutamente acariogeni e dotati di un forte potere dolcificante (da 30 a 500 volte quello del saccarosio) oggi sono diffusissimi nell’industria “diet” perché alle dosi utilizzate risultano praticamente privi di calorie.
Aspartame, acesulfame, saccarina, ciclamati: basta leggere una qualsiasi etichetta di prodotti light per rendersi conto della frequenza con cui compaiono tali sostanze.

Alla ricerca di sicurezza

In questi ultimi anni si sono moltiplicati gli studi sulla possibile tossicità di tali sostanze. In particolare è stato recentemente oggetto di controversie l’aspartame, che ha potere dolcificante di 200 volte superiore a quello dello zucchero e che quindi è molto usato nei prodotti dietetici.
In Italia è stato al centro di due recenti ricerche dell’Istituto Ramazzini di Bologna che, con i loro risultati ottenuti su animali da laboratorio, hanno riacceso le polemiche. Sono stati infatti evidenziati possibili legami con un aumentato rischio di tumori e di danni alla salute, specie nei bambini.
Ma l'EFSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare, ha comunque ribadito che se il consumatore rispetta le dosi giornaliere accettabile (DGA), cioè al massimo 40 mg/kg di peso corporeo, non sussistono rischi significativi per la salute.

Risultati altalenanti

Discorso analogo va fatto per altri dolcificanti artificiali che sono stati molto studiati e discussi in passato e poi sono stati scagionati. Sempre a patto che si rispettino le dosi giornaliere accettabili indicate dalle autorità preposte.
È il caso per esempio della saccarina (DGA 2,5 mg/kg peso corporeo/die) e del ciclamato di sodio (DGA 11 mg/kg peso corporeo/die). Anche se il permanere di incertezze sulla sicurezza di quest’ultimo ne ha fatto vietare l’uso in alcuni Paesi, come gli Stati Uniti.

Dubbi e certezze

Al di là dei possibili dubbi, ci sono comunque alcune certezze: questi dolcificanti non vanno somministrati ai bambini sotto ai tre anni e non devono essere utilizzati in gravidanza.
Inoltre l’aspartame, essendo una fonte di fenilalanina, è controindicato nelle persone affette da fenilchetonuria, una malattia congenita dovuta alla deficienza di un enzima deputato a metabolizzare la fenilalanina.
Consigli qualificati
--
Gli esperti consigliano l’utilizzo degli edulcoloranti artificiali soltanto alle persone con problemi di obesità o affette da diabete. Chi è in modesto sovrappeso dovrebbe farne al massimo un uso saltuario e limitato nel tempo.
Tenendo anche conto dei suggerimenti dell’INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) contenuti nelle Linee guida per una sana alimentazione:
“Il consumo dei sostituti dello zucchero, pur se ormai entrato nell’uso corrente, non è affatto indispensabile, neppure nei casi in cui si seguano regimi ipocalorici per la riduzione del peso. Infatti l´uso di questi edulcoranti non permette da solo di ridurre il peso corporeo se non si diminuisce la quantità totale di calorie introdotte con la dieta e non si aumenta l’attività fisica.”
Patrizia Tamarozzi


CONTATTACI SU FACEBOOK AL SEGUENTE LINK:

Tratto da: saperesalute.it

Osteoporosi: marketing o scienza?


Calcitonina: dopo anni di spinta commerciale scopriamo che fa male

Per anni i medici italiani hanno prescritto calcitoninaper il trattameto dell'osteoporosi. Ci fu un momento, nei primi anni 80, in cui il consumo annuale di calcitonina italiano (interamente mutuabile nonostante l'elevatissimo costo) superava di svariate volte quello di Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna messi insieme.  
L'Italia cioè, paese del sole e del pesce, ricca di Vitamina D3, consumava un multiplo della calcitonina prescritta a 300 milioni di abitanti. Evidentemente c'era qualche cosa di scorretto.
Come sappiamo l'osteoporosi è un tema delicato. Nel mio libro "Osteoporosi, meglio rigidi o flessibili" indico con mio fratello Luca una serie di soluzioni naturali al problema, ma soprattutto evidenzio con drammaticità il fatto che oggi la diagnosi di osteoporosi è fattaconfrontando il valore di donne di 60-80 anni con quello del "giovane paracadutista maschio sano di anni 20".
Quando spiego questo fatto alle spaventate signore che sto visitando restano perplesse, poi faccio loro vedere la MOC e le aiuto a comprendere che nella maggior parte dei casi la loro densità ossea è perfettamente normale, mentre il motivo della induzione di spavento è legato alla somministrazione di farmaci in quel caso inutili.
Quando è arrivata la notizia ufficiale dei possibili danni dovuti alla calcitonina e delle indicazioni di cautela nel suo uso (come nella lettera recentemente inviata dagli Ordini dei Medici a tutti gli iscritti) e sono comparsi altri precisi lavori scientifici che ne spiegavano le cause, non ho potuto che provare dolore.
La struttura medica e farmaceutica attuale, mentre annovera successi potenti in alcuni campi, in molte altre situazioni vive attraverso mezzucci da "azzeccagarbugli" che coinvolgono la salute di milioni di persone come se la vita fosse un bene solo commerciale.
Quindi attenti: da ora sappiamo che la calcitonina di cui le italiane e gli italiani si sono rimpinzati per anni a spese dello Stato è potenzialmente dannosa e può indurre forme tumorali. Poniamoci la stessa domanda per gli altri farmaci come alendronati e bisfosfonati. Stiamo scoprendo danni tumorali da prottettori gastrici proprio in questi mesi. Forse quindi è bene fermarsi a riflettere.
Facendo un paradosso, credo che quando un farmaco, qualunque esso sia, diventa "troppo" business, dovrebbe esistere una legge che ne impedisce l'espansione di vendita oltre un certo limite. La nostra storia è piena di farmaci usati per patologie inventate o "montate" che alla fine si rivelano dannosi, e per i cui danni nessuno risponde. 
Ogni medico deve porsi con criticità di fronte a questi tipi di prescrizione e ricordare che troppo spesso, in campo sanitario, la storia è maestra di vita e che si ripete sempre uguale, e che le sottili modalità del marketing sono più persuasive delle valutazioni cliniche.

di: Attilio Speciani

Tratto da: eurosalus.com

Regali e soldi da azienda farmaceutica: indagati 67 medici






Associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione, truffa ai danni del servizio sanitario nazionale, falso. Dalle prime ore di questa mattina, circa 300 carabinieri del NAS e dei Comandi Provinciali di 15 Regioni stanno eseguendo 77 perquisizioni a carico di 67 medici indagati.
I medici sono accusati di aver ricevuto, tramite una vasta organizzazione di informatori scientifici di una nota azienda (la Sandoz) che, per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci, dava o prometteva oggetti di valore a medici di strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio nazionale.

In particolare i medici avrebbero prescritto farmaci ormonali, anche ai bambini, con dosaggi al di sopra delle indicazioni terapeutiche. Tra i sanitari indagati vi sono diversi pediatri ed endocrinologi che in molti casi, dietro la sollecitazione degli informatori, avrebbero aumentato le prescrizioni delle medicine con l'inserimento in terapia di nuovi pazienti.

Secondo le accuse, per aumentare le vendite di alcune medicine gli informatori scientifici avrebbero promesso somme di denaro, viaggi all'estero e oggetti come iPad. Il tutto sarebbe stato giustificato con false fatture che attestavano l'elargizione di denaro per attività di consulenza o di studio, contributi a congressi o seminari e viaggi per partecipazioni a meeting internazionali. Tra regali e denaro, i medici avrebbero ricevuto circa 500mila euro.


CONTATTACI SU FACEBOOK AL SEGUENTE LINK:

Tratto da: informasalus.it

martedì 16 ottobre 2012

Provata in laboratorio la pericolosità del mais OGM della Monsanto





La pericolosità per la salute derivante dal consumo del mais OGM Nk 603 della Monsanto è stata ora dimostrata grazie ad uno studio su topi da laboratorio condotto da una equipe di ricercatori francesi durato oltre due anni. Pur non essendo coltivato in Europa, il mais Nk 603 viene importato ed utilizzato come alimento per il bestiame allevato per essere consumato sulle nostre (o meglio vostre) tavole.
Di seguito l’articolo pubblicato da IlFattoQuotidiano:

“Il mais Ogm è veleno”. Studio choc in Francia, allarme del governo e della Ue

Da anni infuriano le polemiche sugli Ogm. Sono nocivi alla salute? Devono essere proibiti? Ma finora nessun studio davvero serio sulla materia era stato realizzato. Soprattutto un’inchiesta scientifica accurata su un periodo relativamente lungo (solo inchieste fino a un massimo di 90 giorni). Adesso, invece, dalla Francia sembrano arrivare le risposte tanto attese. E il verdetto è di quelli senza appello. Per il professor Gilles-Eric Séralini, che ha studiato gli effetti di un mais transgenico, “il suo assorbimento sul lungo periodo agisce come un potente veleno”.
Séralini, docente di biologia molecolare e ricercatore presso l’università di Caen, in Normandia, ha portato avanti il suo studio per due anni, nella più completa riservatezza, per evitare pressioni e boicottaggi. La ricerca ha valutato gli effetti del mais Nk 603 (che nell’Unione europea non può essere coltivato, ma sì importato) e di un erbicida, il Roundup, il cui utilizzo è in genere associato a quel mais transgenico. Entrambi i prodotti sono fabbricati dalla multinazionale americana Monsanto. E, va sottolineato, il Roundup è ormai l’erbicida più venduto al mondo. Séralini e la sua équipe hanno utilizzato 200 ratti, divisi in tre gruppi: quelli alimentati con il Nk 603, prodotto con il Roundup. Oppure senza fare ricorso a questo erbicida. Mentre un gruppo di animali ha mangiato  solo mais non geneticamente modificato, ma trattato con il Roundup.
Ebbene, il confronto è allarmante. «La mortalità è molto più rapida e forte nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto», ha sottolineato Séralini al Nouvel Observateur, che pubblica oggi, giovedì, unlungo dossier sull’argomento. Rispetto a un altro gruppo di ratti, non alimentato con l’Ogm e il pesticida, il primo fra i 200 è morto a un anno di età (almeno un anno prima di quelli non «contaminati» dagli Ogm): aveva mangiato il mais transgenico, trattato con il Roundup. E al diciassettesimo mese dell’esperimento si è osservato che i ratti alimentati con gli Ogm avevano una mortalità di cinque volte superiore rispetto agli altri. In generale gli animali che hanno consumato Ogm hanno riportato tumori alla mammella e danni gravi al fegato e ai reni.
La speranza di vita di un ratto è di due anni, due anni e mezzo. Permettono di verificare con largo anticipo quello che potrà avvenire a un uomo. “Riteniamo che le sostanze analizzate – ha precisato il ricercatore – siano tossiche anche per gli uomini. Diversi test che abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella stessa direzione”. “Sono almeno quindici anni che gli Ogm vengono commercializzati. E’ davvero un crimine che finora nessuna autorità sanitaria abbia imposto la realizzazione di studi di lunga durata”. Mercoledì prossimo in Francia uscirà, edito da FlammarionTutti cavie (Tous cobayes), un libro nel quale Séralini illustra la sua ricerca. Ma soprattutto una sintesi dello studio sarà pubblicata nel prossimo numero di una prestigiosa rivista, Food and chemical Toxicology. I ricercatori di Caen non sono degli improvvisati.
A livello dell’Unione europea solo due varietà transgeniche sono autorizzate per la coltivazione, il mais Mon 810, ancora di Monsanto, e la patata Amflora di Basf. Ma in realtà molti Paesi hanno applicato il divieto mediante una moratoria (fra quelli la Francia e anche l’Italia). Solo il Mon 810 è davvero coltivato nella Ue, anche se soprattutto in Spagna (l’80% della superficie totale). Altri 44 prodotti Ogm sono stati autorizzati da Bruxelles per la commercializzazione, come il mais Nk 603, al centro dello studio. Sono importati e perlopiù utilizzati per alimentare il bestiame. Come ha spiegato al Nouvel Observateur Joel Spiroux, collaboratore di Séralini, «i bovini sono abbattuti troppo presto perché si possano riscontrare gli effetti negativi degli alimenti transgenici sul lungo periodo. La speranza di vita di questi animali è compresa fra i 15 e i 20 anni, ma ormai vengono abbattuti a cinque, tre anni , 18 mesi o anche in precedenza».
Intanto, intorno allo studio sta scoppiando un vero putiferio. Il Governo francese ha già chiesto a Bruxelles “misure che potrebbero portare alla sospensione d’urgenza dell’autorizzazione a importare il mais Nk 603″. I Verdi francesi, alleati dei socialisti nell’attuale Esecutivo, chiedono di andare oltre e di “sospendere tutte le importazioni di Ogm nella Ue”. La Commissione europea, per voce del commissario alla Salute John Dalliha chiesto all’Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) di analizzare lo studio di Séralini, le cui posizioni anti-Ogm sono state spesso criticate in passato dalla comunità scientifica con l’accusa di un approccio troppo “libero” alla statistica. In ogni caso l’authority alimentare prenderà in mano i dati dello studio, con la promessa “di trarne le dovute conseguenze”.
Fonte
Monsanto, per chi non lo sapesse, è leader mondiale nella produzione degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) ed è una delle aziende più controverse della storia industriale. Dalla sua fondazione nel 1901, la multinazionale di Saint Louis ha accumulato diversi processi a proprio carico a causa della tossicità dei prodotti che impone al mercato. Negli anni è stata accusata di negligenza, frode, attentato a persone e cose, disastro ecologico e sanitario e utilizzo di false prove. Eppure, questo pericoloso gigante della biotecnologia si pubblicizza come azienda della “scienza della vita”, apparentemente convertita al verbo dello sviluppo sostenibile.
Cosa sappiamo veramente degli effetti degli OGM sulla nostra salute?
Perchè l’agricoltura transgenica è così pericolosa?
Quali interessi si nascondono dietro la commercializzazione di sementi geneticamente modificate?
Questo documentario è il risultato di tre anni di importanti ricerche sulla società e sui prodotti geneticamente modificati che la stessa produce.

Il Mondo secondo Monsanto – Trailer

Tratto da: articolienews.com

Il bicarbonato per la cura del corpo


Il bicarbonato è un elemento economico e versatile con molteplici possibilità di utilizzo per l'igiene domestica e per la cura della persona. Può essere usato per le pulizie domestiche, il bucato, l'igiene personale ed anche in cucina per lavare alcuni alimenti: è atossico, igienizzante e naturale.
Si trova in commercio sotto forma di polvere incolore ed inodore ed, essendo un sale, è solubile in acqua ma non in alcool. E' un sale ricavato da ceneri di alcuni tipi di alghe o di piante e da acque che sgorgano da rocce ricche di sodio. Ha una composizione chimica "alcalina" (non acida), con pH pari a (max) 9 e proprio per questa caratteristica è prezioso per le pulizie di casa, la bellezza e la salute.Ha la proprietà di sciogliere le sostanze grasse sull'epidermide. Rinfrescante ma anche purificante, si addice particolarmente alle pelli grasse. (Navigando sul ForumSalute)


Ecco un breve elenco delle possibili applicazioni del bicarbonato nella cura personale:
- Può essere usato come deodorante (vedi sotto).- Disciolto in vasca per un bagno rinfrescante e rigenerante.- Nei pediluvi aiuta a dare sollievo a piedi gonfi e gambe affaticate.- Nei maniluvi dà sollievo e ammorbidisce la pelle e le unghie.
Lo si consiglia anche come sbiancante per l'igiene orale (disciolto e spazzolando molto delicatamente dal momento che i suoi cristalli abrasivi potrebbero corrodere lo smalto dei denti).Grazie alla sua granularità può essere usato come scrub per il viso ed il corpo.Come collutorio per combattere l'alitosi.

Riporto due 'ricette' di Cosmetico Blog.  Consiglio di leggere anche i commenti, perché ci sono le esperienze di tante persone che hanno provato il bicarbonato di sodio come deodorante.
 


DEODORANTE PER IL CORPO

In polvere:
- Bicarbonato.- Amido.- Olio Essenziale (opzionale).
In un barattolino unire bicarbonato di sodio e amido in polvere di qualsiasi tipo (di riso, maizena, frumina, si trovano tutti al supermercato), il bicarbonato impedisce al sudore di trasformarsi in cattivo odore, l’amido è assorbente. La quantità di bicarbonato deve essere maggiore di quella di amido, altrimenti non funziona. Se vogliamo possiamo profumarlo con qualche goccia di olio essenziale lavorandolo con pestello e mortaio (o schiacciandolo col cucchiaino) per qualche minuto in modo da amalgamare bene il profumo in tutta la polvere. Applicare con un piumino o in mancanza con le dita, senza strofinare.

Liquido:
- Bicarbonato.- Acqua.- Olio Essenziale (opzionale).
In un bicchiere mettere dell’acqua, aggiungere bicarbonato mescolando finché non si scioglie più e lasciare riposare una mezz’oretta. Poi travasare solo la parte liquida (avremo ottenuto una soluzione satura di bicarbonato) in uno spruzzatore (magari recuperato da un vecchio deodorante finito e ben lavato). Il deodorante è pronto!



Aggiunta:
Alcune nostre amiche hanno avuto problemi con il bicarbonato come deodorante per ascelle, nel senso che dopo un uso prolungato sono apparsi piccoli sfoghi sotto pelle. Certamente dipende sempre dall'uso che si fa di ogni sostanza, anche se naturale.Attualmente riteniamo che il sale di potassio sia un ottimo anti-odori per le ascelle e quindi in alternativa ai deodoranti chimici e al bicarbonato suggeriamo l'uso di deodoranti naturali delicati o dell'appena citato sale di potassio.


Tratto da: il sentiero della natura