La febbre

diventa
quindi la risposta del nostro sistema immunitario a tali aggressioni,
cioè è il mezzo di difesa che l’organismo adotta per combattere
l’infezione dei microbi. Specie nella stagione fredda, le cause più
comuni della febbre sono proprio queste infezioni, quali ad es.
raffreddore ed influenza, tipiche malattie dovute a virus, oppure
faringite e bronchiti, che invece sono dovute a batteri. Durante
l’infiammazione vengono prodotte alcune sostanze (
citochine)
che hanno l’effetto di provocare il dolore, il che spiega perché la
febbre è quasi sempre accompagnata da dolori alla testa e/o dolori
muscolari. Finché l’aumento di temperatura è contenuto, proprio per non
privare l’organismo di questo importante mezzo di difesa, la terapia più
adatta è il riposo accompagnato da alcune norme comportamentali,
igieniche ed alimentari, quali ad es. consumare pasti leggeri ricchi di
vitamine e di sostanze minerali (frutta e verdure), astenersi da fumo e
alcool, evitare di tenere gli ambienti troppo caldi, prendere bagni di
qualche grado al di sotto della temperatura corporea, bere molta acqua
per compensare la disidratazione dovuta alla febbre, bere qualche tisana
con specifiche attività terapeutiche, ottime quelle della nonna qui
proposte.
La febbre di per sé non
è una malattia ma una risposta ad una malattia, cioè è il sintomo di
un’alterazione dei parametri fisiologici dell’organismo, dovuta, nella
maggioranza dei casi, ad aggressioni di virus o batteri.

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Alchemilla (o
Erba stella o
Erba ventaglia):
la pianta possiede molteplici virtù, ha proprietà astringente,
antisettica, antinfiammatoria, antispasmodica, antiemorragica,
cicatrizzante, diuretica e depurativa. Si utilizzano le foglie o le
parti aeree. L’infuso (2 – 4 g di foglie essiccate in una tazza d’acqua
bollente), di cui se ne bevono fino a 3 tazze al dì lontano dai pasti, è
indicato nei casi di dismenorrea, ipermenorrea, emicrania, dolori
reumatici, febbre, forme lievi di diarrea e di coliti con tendenza
diarroica, Il decotto (1 g di parti aree essiccate in una tazza d’acqua)
può essere utilizzato per fare sciacqui o gargarismi nei casi di
infiammazioni del cavo orale (gengiviti, tonsilliti, faringite,
raucedine) oppure per fare impacchi allo scopo di frenare emorragie,
detergere ferite, donare elasticità alla pelle e combattere le
smagliature. La pomata di alchemilla, per uso esterno, può servire per
calmare le irritazioni degli organi genitali femminili.

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Cardo santo:
per abbassare la febbre si dimostra particolarmente efficace l’infuso
fatto con 5 g di fiori e foglie in 200 ml d’acqua bollente. E’
consigliabile non superare l’assunzione di 3 – 4 tazze al dì, in quanto
il principio amaro contenuto (
cnicina) ad alte dosi può causare conati di vomito.

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Centaurea minore (o
Erythraea centaurium, nota anche come
scaccia febbre):
è efficacissimo il decotto preparato con 15 – 30 g di cime fiorite
tagliuzzate in 1 litro d’acqua, far bollire per 15 – 20 min, lasciare
intiepidire 10 min, filtrare spremendo bene il residuo, dolcificare a
piacere con zucchero o miele. Assumere alla dose di 2 tazzine al dì, una
la mattina e l’altra la sera. E’ il miglior antipiretico naturale
nostrale, dopo la
genziana.

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Echinacea:
la radice di questa pianta ha una marcata attività immunostimolante
(favorisce i meccanismi di difesa mediante una maggiore produzione di
anticorpi), antinfiammatoria e cicatrizzante (combatte le infezioni e
rigenera le cellule per la guarigione delle ferite), antitossica (aiuta
le funzionalità di fegato e reni per l’eliminazione delle tossine),
antibiotica e antivirale (combatte la proliferazione dei batteri e dei
virus), per cui i suoi preparati sono particolarmente indicati nella
cura di raffreddori, bronchiti, influenza, febbre, infezione delle vie
aeree, dermatiti, herpes, infezioni del tratto urinario. In commercio
sono reperibili diverse prodotti di tale pianta (radice), quali:
estratto secco, tintura, capsule, pomata, crema, triturato di radice
secca, ecc. La nonna preparava il decotto (30 – 50 g di radice secca
triturata in 1 litro d’acqua), da assumere alla dose di 2 – 3 tazze al
dì. Le applicazioni di pomata o di crema sono utilissime per il
trattamento delle affezioni cutanee di tipo infiammatorio con rischio di
infezioni, come ulcere, ferite, ustioni, dermatiti, herpes (infezione
causata dal virus
Herpes simplex che compare generalmente sulle
labbra sotto forma di vescicole contenenti liquido sieroso, che dopo
l’infiammazione si asciugano e formano una piccola crosta giallastra),
punture di insetti (aiutano a neutralizzare il veleno e ne evitano la
diffusione) ed hanno un’efficace azione cosmetica sulla pelle in quanto
sono depurative, rassodanti, antirughe, antismagliature. Sempre per uso
esterno, vanno bene anche gli impacchi e le lozioni che utilizzano il
decotto preparato per uso interno.

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Farfaro (o
Tussilago farfara): le foglie ammorbidite in acqua calda e poste sul petto tolgono il calore e la febbre.

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Genziana:
è una pianta che, oltre alle ben note proprietà digestive, ha
un’eccezionale attività febbrifuga, specie nei casi di febbre
intermittente, conosciuta sin dall’antichità. Molte sono le preparazioni
che si possono usare, i cui ingredienti sono facilmente reperibili in
commercio. La nonna consiglia i seguenti preparati con la radice secca
sminuzzata: il decotto (2 g in 100 ml d’acqua, da far bollire mezz’ora),
di cui berne 2 tazzine al giorno, suddivise eventualmente in 4
somministrazioni; il macerato in vino (3 g in 100 ml di vino, da far
macerare almeno 4 ore), di cui berne 2 bicchierini al giorno.

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Limone: la scorza di limone torrefatta e ridotta in polvere, ingerita, è un efficace febbrifugo.

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Salice bianco: la corteccia dei rami possiede dei derivati
salicilici che hanno le stesse proprietà dell’aspirina (per questo motivo la pianta è detta
l’albero dell’aspirina),
per cui è efficace contro le malattie da raffreddamento, la febbre, il
raffreddore, i dolori reumatici, i dolori articolari, l’artrosi. Si può
utilizzare il decotto che si prepara facendo bollire per 10 min in 1
litro d’acqua 20 – 25 g di corteccia essiccata e frantumata; si lascia a
bagno per 10 min; si filtra spremendo il residuo; se ne bevono 2 – 3
tazze al giorno di cui una prima di andare a dormire.

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Sambuco:
l’infuso dei fiori (3 g in 200 ml d’acqua bollente) da assumerne 1
tazza più volte al dì è un blando sudorifero in caso di febbre. Bene
anche per in caso di raffreddamento.

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Tiglio:
l’infuso di tiglio (5 – 10 g di fiori in 200 ml d’acqua bollente), al
quale si può aggiungere succo di limone e alcune foglie di arancio per
migliorarne l’aroma e aumentarne l’efficacia, è un ottimo calmante e un
blando sudorifero in caso di febbre. Da bere più volte al dì.

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Trifoglio fibrino (o
Menyanthes trifoliata o
Trifoglione d’acqua): ha proprietà molto simili alla
genziana
e quindi i preparati di questa pianta sono particolarmente indicati
come tonico-stimolanti della funzionalità gastrica e contro la febbre.
Si prepara l’infuso di foglie, versando in una tazza d’acqua bollente un
cucchiaio da dessert di foglie essiccate e sminuzzate, si lascia
riposare coperto per 10 min, si filtra spremendo bene il residuo. Se ne
prendono 2 – 3 tazze al giorno.
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