Le essenze floreali sono state utilizzate come rimedi curativi per secoli, ma è Edward Bach, medico inglese, nato nel 1886 in Inghilterra, ad essere considerato il pioniere della Floriterapia moderna.
Nonostante
il suo impegno nella medicina e nella microbiologia, egli non trovava
soddisfazione nell’ approccio terapeutico allora utilizzato.
In seguito ad una grave malattia, decise di ritirarsi in campagna. Qui si avvicinò alla natura e riuscì ad individuare delle similitudini tra gli stati d’animo dell’uomo e determinati fiori. Fu così che poco per volta arrivò a identificare 38 fiori, equivalenti ad altrettanti stati d’animo che combinati tra loro a seconda delle esigenze della persona, erano in grado di ripristinare l’equilibrio psico-emozionale dell’individuo.
Egli li divise in 12 guaritori:
Agrimony, Centaury, Cerato, Chicory, Clematis, Gentian, Impatiens, Mimulus, Rock Rose, Scleranthus, Vervain, Water Violet
7 aiuti :
Heater, Oak, Olive, Rock Water, Gorse, Vine, Wild Oat
19 assistenti :
Aspen,
Beech, Cherry Plum, Chestnut Bud, Crab Apple, Elm, Holly, Honeysuckle,
Hornbeam, Larch, Mustard, Pine, Red Chestnut, Star of Bethlehem, Sweet
Chestnut, Walnut, Wild Rose, White Chestnut, Willow.
Accanto a questi si pone una preparazione particolare, il Rescue Remedy,
che contiene 5 tra i fiori sopra citati, e che può essere impiegato
nelle situazioni d’emergenza come un attacco di panico, uno shock etc.
Ma come funziona la Floriterapia?
Nell’ottica floriterapeutica, la
malattia viene vista come il risultato di un conflitto psicologico ed
emotivo, che perdurando nel tempo si somatizza a livello fisico.
Quando
si è in salute ogni piccola parte di noi vibra in maniera armonica;
quando, invece, subiamo un trauma è come se si creasse una disarmonia e
una nota stonata s’insinuasse nella nostra melodia globale. Il nostro
sistema mente-corpo-spirito, così si perde, e il segnale che ci avvisa
di questa disarmonia è la malattia.
I fiori di Bach agiscono come risonanza vibrazionale, ripristinando le giuste vibrazioni e ricreando la nostra armonia interiore.
A volte è molto difficile amarsi e avere voglia di guarire. La scarsa fiducia in sé stessi, la bassa autostima , o sensi di colpa “cristallizzati” possono portare a pensare di non meritare la felicità. A volte si entra talmente in quegli schemi, e si è talmente “abituati” a vivere in quella condizione, che un cambiamento, seppur in meglio, viene vissuto come un cambiamento troppo duro da dover affrontare. Ecco l’importanza dei fiori che agendo sullo strato interiore riescono ad “alzare le nostre vibrazioni e aprire il nostro canale per la ricezione del sé spirituale, di inondare la nostra natura con le virtù particolari di cui abbiamo bisogno ed espellere da noi il fallo che ci causa danno.”
Ma ”..il dolore è un severo insegnante e con la malattia ci indica che stiamo deviando dal nostro cammino…”
Niente nella natura può farci male quando siamo felici e in armonia, al contrario tutta la natura è lì per nostro uso e godimento. E’ solo quando permettiamo al dubbio e alla depressione, all’indecisione e alla paura di penetrarci che diventiamo sensibili alle forze esterne.”
Questi
brani tratti dai libri di E. Bach (“Libera te stesso” e “I fiori che
guariscono l’anima”), sono solo uno spaccato delle sue concezioni
sull’uomo e su i suoi stati d’animo.
Chiunque
si trovi in uno stato d’animo particolare, che sia incertezza, che sia
sofferenza o semplicemente per chi desideri amarsi un po’ di più può
rivolgersi ad un erborista che sia esperto di Floriterapia o a un naturopata e decidere insieme a lui la combinazione più adeguata.Tratto da: http://www.naturopataonline.org
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