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venerdì 5 agosto 2011

Le canarie sono state colpite da ben 750 terremoti in una settimana

La settimana scorsa ben 720 terremoti sono stati registrati sull'isolotto di El Hierro, la più piccola delle isole Canarie. Lo sciame tellurico ha spinto il Governo delle Canarie a convocare la prima riunione del comitato direttivo preposto al monitoraggio vulcanico. La protezione civile è stata messa in allerta a causa del rischio vulcanico dovuto all'anomalo aumento dell'attività sismica.
Il National Geographic Institute (IGN) e l'Istituto Vulcanologico delle Isole Canarie continuano a registrare decine di terremoti, di dimensioni comprese tra 1 e 3 gradi della scala Richter, ogni giorno. La maggior parte dei terremoti sono stati registrati a una profondità compresa tra 5 km e 15 km.
Secondo Actualidad Volcánica de Canarias (AVCAN), la stragrande maggioranza delle scosse sono state registrate nel nord-ovest dei 278,5 chilometri quadrati dell'isola, a El Golfo. In quella posizione 50,000 anni fa una grossa frana generò un tsunami che raggiunse i 100 metri d'altezza.

In una trasmissione del programma Horizon della BBC del 12 ottobre 2000, due geologi (Day e McGuire) hanno ipotizzato che una futura eruzione potrebbe causare il cedimento del fianco occidentale della Cumbre Vieja, con una massa di circa 1.5 x1015 kg.
Se la montagna scivolasse in mare potrebbe potenzialmente generare un'onda gigante che si potrebbe benissimo definire un "megatsunami" alto circa 650-900 metri. L'onda si propagherebbe attraverso l'Atlantico fino a inondare il litorale orientale del Nord America, compresi gli Stati Uniti, i Caraibi e le coste settentrionali del Sud America.
Si stima che lo tsunami, con onde alte oltre i 49 metri, provocherebbe enormi devastazioni lungo le coste. Alcuni modelli di calcolo suggeriscono che lo tsunami potrebbe propagarsi fino a 25 km (16 miglia) nell'entroterra delle coste del continente americano, a seconda della topografia.

Fonte: irishweatheronline.com / Traduzione riassuntiva e adattamento linguistico a cura di: Edoardo Capuano

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