
E’ il risultato – ovviamente ridotto ai minimi termini – di una
ricerca condotta da tre scienziati canadesi sul maxi salmone Ogm, il
primo animale geneticamente modificato in procinto di essere ammesso
sulle tavole americane. I suoi creatori dicevano che era sterile.Il maxi
salmone Ogm ha il pregio commerciale (e commerciale soltanto) di
crescere continuamente. Come stazza, sarebbe in grado di sbaragliare i
consimili della stessa età: ad esempio, nella competizione per accedere
al cibo.Prima di andare avanti, immaginate cosa accadrebbe ai salmoni
selvaggi se un esemplare Ogm evadesse da un allevamento e trasmettesse
ai discendenti la caratteristica della crescita continua.Il maxi salmone
Ogm è stato creato in laboratorio da AquaBounty Technology: hanno preso
il gene dell’ormone della crescita del salmone reale (il più grande fra
i salmoni, che vive nel Pacifico), lo hanno unito con il frammento di
materiale genetico proveniente dal pesce gatto dell’oceano che regola la
produzione dell’ormone della crescita e poi hanno iniettato il tutto
nelle uova del salmone del Nord Atlantico.Capirete bene che un simile
cocktail non potrebbe mai avvenire in natura: altro che il mulo, nato
dall’incrocio fra una cavalla e un asino.
UN SALMONE NORMALE RAGGIUNGE I QUATTRO CHILI IN 30 MESI DI ALLEVAMENTO
Il salmone Ogm, che non appare in alcun modo diverso da un salmone
“normale”, arriva agli stessi quattro chili in 20 mesi, e in 30 mesi
raggiunge i sei chili. Una pacchia per gli allevatori.Tre studiosi
dell’Università di Newfoundland, in Canada, hanno creato il laboratorio
condizioni il più possibile simili a quelle naturali e hanno osservato
la riproduzione di tre tipi di salmoni maschi: giovani Ogm, giovani
d’allevamento, adulti discendenti da salmoni d’allevamento
inselvatichiti.Questi ultimi, hanno concluso gli sperimentatori, hanno
avuto il miglior successo riproduttivo, seguiti dai giovani salmoni
d’allevamento.I giovani salmoni Ogm si sono dimostrati i meno
efficienti. Ma hanno effettuato il processo riproduttivo: e dunque non
sono sterili. Lo studio è pubblicato sull’ultimo numero della rivista
scientifica Evolutionary Applications.Le condizioni naturali simulate in
laboratorio non sono mai naturali davvero. Nessuno sa quali
caratteristiche avrebbero gli ibridi di salmone Ogm.Mettiamo pure le
mani avanti, come è doveroso: resta il fatto che i salmoni Ogm sono in
grado, almeno potenzialmente, di inserirsi nell’ecosistema come se
fossero un cavallo di Troia
Tratto da: http://ilfattaccio.org/
Nessun commento:
Posta un commento