I pensieri e le emozioni si scaricano immediatamente sul corpo. La prima struttura fisica a manifestarli è la muscolatura Quando però gli stati d’animo negativi diventano permanenti, essi creano irrigidimenti muscolari cronici che modificano stabilmente la nostra forma corporea
I pensieri e le emozioni si scaricano immediatamente sul corpo.
La
prima struttura fisica a manifestarli è la muscolatura, che si contrae
facendoci assumere una mimica facciale e corporea caratteristica: basti
pensare come la gioia o la rabbia si imprimano inconfondibilmente sulla
nostra espressione corporea. Quando però gli stati d’animo negativi
diventano permanenti, essi creano irrigidimenti muscolari cronici che
modificano stabilmente la nostra forma corporea, dando origine talvolta
anche a dolori ed eccessive compressioni sulle articolazioni.
Le persone timorose di sbagliare tengono le spalle sollevate come se si dovessero proteggere, le persone timide e introverse tendono ad assumere posizioni raccolte, i depressi
si incurvano sotto il peso della vita e così via. Il corpo fisico
dunque assorbe fin che può, poi gli stati d’animo negativi si scaricano
sugli organi creando vari disturbi:
l’ansia
per esempio ricade sul sistema digerente ed in particolare sullo
stomaco, creando gastrite, colite, spasmi ed acidità fino all’ulcera
duodenale;
la rabbia
si scarica su fegato e cistifellea creando tensioni alle vie biliari
fino alla formazione di calcoli, a tutto questo si aggiunge l’effetto
dello stress sul cuore e sulla pressione arteriosa.
La depressione
poi è sempre deleteria, poiché trasmette un messaggio di scoraggiamento
al sistema immunitario, che è quell’esercito di cellule (i globuli
bianchi) che ci devono proteggere e difendere: se c’è grande disperazione si aprono le porte alle malattie più gravi e mortali (il corpo manifesta la volontà della coscienza che non ha più voglia di vivere). Se abbiamo molta aggressività repressa e siamo in preda a forti
conflitti con noi stessi il sistema immunitario può intraprendere una
guerra civile e rivoltarsi contro di noi generando alcune tipiche
malattie dette appunto autoimmuni (dalla psoriasi, vitiligine ed altre
malattie dermatologiche sino all’artrite reumatoide e al lupus).
L’eccessiva insofferenza ed intolleranza
fanno accumulare forti tensioni che, se non sfogate, possono liberarsi
scatenando il sistema immunitario contro pollini e alimenti, creando
varie tipologie di allergie. Per ciò che riguarda le malattie ereditarie
la risposta c’è, ne parleremo sul prossimo numero. Ed i piccoli
incidenti come le cadute che causano traumi e fratture?
Spesso non sono casuali ma il risultato di periodi di eccessiva
stanchezza, dove siamo così obbligati a riposarci per forza, oppure
esprimono un tentativo inconscio di ricevere affetto ed attenzioni dalle
persone a cui vogliamo bene e con le quali non riusciamo a comunicare.
La
malattia può addirittura diventare un modo per difenderci dalle pretese
e dall’aggressività degli altri, o per venire meglio accettati: tutti
sono infatti più disponibili e tolleranti di fronte ad un malato. Potremmo ancora continuare a lungo, ma già è chiaro che, per mantenersi in buona salute è assolutamente indispensabile una profonda serenità con se stessi e con il mondo.
Tratto da: www.naturopataonline.org
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