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giovedì 8 settembre 2011

H1N1 i conti economici dopo un anno
Cosa è restato della pandemia paventata un anno fa per il diffondersi dell'influenza suina? Nulla, quanto la sua diffusione.
Alfani e Melegaro (Centro Dondena Bocconi) hanno riscontrato che “se consideriamo l'aspetto specifico delle risorse investite dalle autorità sanitarie e di governo nel fronteggiare le minacce pandemiche, vere o presunte, e se confrontiamo l'entità di tali risorse all'effettivo rischio corso da ciascun individuo durante la crisi, allora la suina spicca, tra le pandemie, per l'enormità delle risorse investite a fronte di un rischio rivelatosi davvero modesto”.
Quindi sono restate meno risorse nelle casse pubbliche trasferendosi, con l'acquisto di vaccini inutili e ora in magazzino o gettati, in quelle delle Big Pharma.
Utilizzato il 20% ma con un giro d'affari per JP Morgan di 10 miliardi di euro.
Ciò che si diffuse in modo virale furono ansia e preoccupazioni, e qui internet si rivelò per niente virtuale. Come è stato possibile tutti ciò? Perché è aumentata la diffidenza verso le autorità sanitarie rischiando di sottovalutare anche i giusti richiami alla prevenzione? Perché le massime autorità mondiali del settore sono state pienamente responsabili di questa creazione virale mediatica.
Il British Medical Journal e l'Agenzia di Giornalismo Investigativo britannica hanno scoperto che due degli esperti dell'OMS che prepararono le linee guida per difendersi dal virus risultavano connessi a GlaxoSmithKline e Roche, due aziende farmaceutiche attive nella produzione dei vaccini contro i virus influenzali e sembrerebbe che il Gruppo di lavoro sull'influenza suina fosse interamente finanziato dai grandi produttori di vaccini.
La Commissione Sanità del Consiglio d'Europa, ha denunciato la scarsissima trasparenza da parte dell'OMS e delle strutture pubbliche nella gestione dell'emergenza come “la prova schiacciante del fatto che la gravità della pandemia è stata largamente sovrastimata dall'OMS”.
Ora speriamo che resti anche la consapevolezza che è meglio orientare le proprie scelte a partire da conoscenze fondate e non da percezioni “suggerite”.

di Fiorello Cortiana   

tratto da: www.eurosalus.com

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