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domenica 28 ottobre 2012

Giallo sul ritiro dei vaccini. Dati segreti per settimane










Il caso dei vaccini della Novartis, ritirati dal mercato per grumi dentro le fiale, diventa un giallo. È mercoledì mattina quando Giorgio Ciconali, alla guida della Prevenzione dell'Asl di Milano, vede svanire in un colpo solo il rifornimento di un terzo dei vaccini. Ben 75 mila dosi di antifluenzale, tutte del tipo Fluas, una delle vaccinazioni bloccate dalla Novartis (insieme con l'Agrippal, l'Influpozzi adiuvato e l'Influpozzi subunità). Un fulmine a ciel sereno come lo è stato per il ministero della Salute che, fino al 18 ottobre, è rimasto all'oscuro dei problemi di sicurezza che hanno portato allo stop di 3 milioni di vaccini (in aggiunta ai precedenti 2,3 della Crucell). 

Ma, mentre le autorità non sapevano nulla delle difficoltà dellaNovartis, c'è chi da quasi 20 giorni era al corrente per lo meno degli intoppi di produzione sul Fluad. Sono le farmacie. “si informano i clienti che l'Azienda Novartis Vaccines Italia ha reso noto che, per il periodo 2012/2013, non produrrà il vaccino Fluad e posticiperà la produzione di Agrippal a fine ottobre”. È quanto scritto dall'Unione farmaceutica milanese, un'azienda di distribuzione, alle farmacie che doveva rifornire.

La lettera è datata 2 ottobre. Ma com'è possibile che chi deve vendere i vaccini fosse informato sui problemi delle fialeNovartis prima di chi deve vigilare sulla loro sicurezza? Succede che una parte di vaccini è venduta dalle farmacie a pagamento al singolo cittadino, mentre un'altra (12 milioni di dosi in totale) serve per vaccinare prevalentemente gli over 65enni e i malati cronici. E sono le Asl a scegliere con gare pubbliche da quale azienda farmaceutica comperare. Su questo fronte, i dati sono stati tenuti segreti per settimane dalla Novartis. 

I motivi restano da chiarire. Può essere stato un semplice disguido (magari nella convinzione di risolvere la situazione) o può avere giocato un ruolo il timore di pregiudicarsi il mercato. Per ora gli unici dati di fatto sono due. Il primo è cosa ormai nota: Novartis sapeva delle anomalie di alcuni lotti dell'11 luglio scorso. Il secondo è la dichiarazione del ministro della Salute, Renato Balduzzi. “Il ministro ha stigmatizzato il comportamento di Novartis nella vicenda dei vaccini – si legge nella nota stampa -. L'azienda, pur ribadendo che i suoi vaccini sono sicuri e che l'efficacia delle dosi non è comunque compromessa, ha ammesso le proprie responsabilità in ordine dapprima alla mancata e poi all'imperfetta comunicazione all'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) circa i controlli eseguiti su lotti della produzione”.

Su mandato della stessa Aifa ieri i Nas si sono recati allo stabilimento Novartis di Siena. Ora l'obiettivo delle autorità pubbliche è verificare la documentazione e analizzare i campioni di vaccino con le anomalie. Per informare i cittadini è stato attivato il numero verde 1500 (in funzione sette giorni su sette dalle 9 alle 18).

Tratto da: informasalus.it

sabato 20 ottobre 2012

L’esavalente contaminato: AGGIORNAMENTO






Come anticipato sabato 13 ottobre nell’articolo L’esavalente contaminato, alcuni lotti di Infanrix Hexa prodotto dalla GlaxoSmithKline e utilizzato sui neonati in diversi paesi del mondo, sono stati richiamati “volontariamente” dall’azienda in via “precauzionale” per il sospetto/conferma di contaminazione microbica da “Bacillus Cereus”.
Nessuna comunicazione ufficiale era stata rilasciata dalle autorità italiane; in tarda serata è finalmente uscita una nota dalla Farmacovigilanza dell’AIFA .
Il Ministero della Salute, contattato dal sottoscritto all’Ufficio VIII [Attività amministrativa per la corresponsione di indennizzi ai sensi della legge 25 febbraio 1992, n. 210: funzioni di competenza statale in materia di indennizzi a soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie e da contagio con sangue e suoi derivati infetti] col quale ho già avuto contatti telefonici riguardanti la pratica di mio figlio, risponde: “I lotti non sono commercializzati da noi“.
Nella serata di sabato 13 ottobre avevo inoltrato una corposa mail all’indirizzo di farmacovigilanza della Glaxo [drugsurveillance-italy@gsk.com], ricca di riferimenti riportati nel precedente articolo.
Lunedì pomeriggio ricevevo risposta dalla Sig.ra A.C. [non riporto il nome per ovvie questioni di privacy] del servizio di Farmacovigilanza della Glaxo Italia, accordandomi per una telefonata chiarificatrice. Tutto ciò è avvenuto oggi pomeriggio.
Ringrazio pubblicamente la rappresentante del colosso del farmaco per aver concesso attenzione e collaborazione a un semplice cittadino e, come spesso si dice in questi casi, “ambasciator non porta pena: prendiamo per buona la risposta di circostanza“.
Siamo a conoscenza della questione di contaminazione microbiologica.
La contaminazione ha interessato la zona di produzione dei vaccini ma nessuna contaminazione ha interessato i prodotti finiti, ovvero i vaccini.
Per l’Europa, i vaccini sono prodotti “tutti” in Belgio. I lotti interessati non sono utilizzati sul in territorio nazionale.
La nostra è estrema precauzione.
Al momento non sono segnalati eventi avversi.
I paesi interessati sono circa 19
Provo a chiedere quali siano gli altri 13 paesi. Oltre ai 6 paesi già citati [Spagna, Francia, Germania, Slovacchia, Canada e Australia] si aggiungono: Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Grecia, Repubblica Ceca, Albania, Malaysia, Vietnam, Qatar, Romania, Libano, Brasile, Malta.

Siamo dei miracolati?

Sorvolo sul fatto che i vaccini sono prodotti tutti in Belgio in quanto dal documento del Ministero della Salute tedesco si evince che le cose non stanno proprio così:
Laboratori/distributori “paralleli esterni” e numeri di lotto interessati dal provvedimento:
  • Emra-Med, Kohlpharma, Pharma Westen, Veron Pharma: A21CB187B
  • CC-Pharma: A21CB337A
  • Pharma Westen, Emra-Med, Kohlpharma, Veron Pharma: A21CB187C
  • A.C.A. Müller: A20CA742AA20CA743A
… insomma se queste aziende sono tutte in Belgio credo che serve ripassare la geografia, considerato che gli altri 5 lotti ritirati [A21CB191CA21CB193AA21CB193BA21CB193CA21CB194A] sono prodotti proprio dalla Glaxo Germania!
Nel frattempo le Asl ricevono telefonate da genitori comprensibilmente preoccupati. Anche noi abbiamo ricevuto delle e-mail da tutta Europa dove purtroppo, in molti casi, i vaccini ritirati erano già stati somministrati ai bambini. Più che rassicurare e consigliare le persone sul comportamento da tenere, oltre che presentare un esposto alle competenti autorità giudiziarie, non abbiamo potuto fare.
Era comunque lecito aspettarsi maggior interesse e tempestività dalle Autorità Sanitarie Nazionali preposte alla Farmacovigilanza, in ottemperanza alle disposizioni EMEA riguardanti i ritiri di prodotti dal mercato e gestione non conformità
“I difetti di Classe I sono difetti potenzialmente a rischio di vita. Una rapida notifica di avviso deve essere inviata a tutti i contatti di un elenco preposto alla notifica dell’avviso, a prescindere dal fatto che la partita è stata esportata in quel paese“.
Il comportamento non è giustificabile: pur essendo a conoscenza della problematica, hanno pensato bene di rimanere in silenzio fino a quando sono stati pressati con avvisi inviati tramite ogni mezzo di comunicazione.
Di fatto però, alle nostre domande, non abbiamo ricevuto risposta:
  1. se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè li ritirano?
  2. se “nessuna contaminazione è stata trovata nei prodotti“, perchè è stato attribuito al difetto riscontrato la classificazione di CLASSE I?
Nel dubbio, prendere comunque nota dei lotti interessati e pretendere [ricordo che è vostro diritto] di conoscere il numero di lotto del vaccino che viene somministrato a vostro figlio o a vostra figlia.
Per maggior chiarezza dovrebbero essere resi noti i numeri di lotto di tutti i paesi interessati dal provvedimento!
Invece, questa incertezza è peggio della roulette. Una roulette che si gioca sulla pelle di inconsapevoli neonati e che, indipendentemente dal fatto che i lotti non siano commercializzati in Italia, potrebbe divenire materiale per un esposto in qualche Procura [per esempio partendo da Torino in cui c'è il Dott. Guariniello].
Come riporta giustamente il Dott. Montanari in recenti commenti:
  1. Io credo che non si possa più fare il pesce in barile. Che i vaccini diano problemi ormai non lo può più negare nessuno, a rischio di cadere nel ridicolo. Dando per scontata, almeno provvisoriamente, l’onestà, gli organi di sorveglianza devono attivarsi per controllare, e, per farlo, devono disporre di chi lo sappia fare sul serio, visto che finora la cosa è stata considerata nient’altro che un puro adempimento burocratico e che tutto andasse regolarmente bene era un atto di fede di cui era peccato dubitare. Se, qualunque sia il motivo, le persone preposte a controllare non sono all’altezza, è opportuno sostituirle senza indugi perché qui stiamo parlando di salute e, in qualche caso, di vita o di morte. Da parte sua l’industria farmaceutica ha il dovere di rivedere i controlli. Se finora si è permessa di accontentarsi della burocrazia, ora deve cominciare a lavorare in termini scientifici secondo ciò che la scienza attuale prescrive. Sui farmaci in generale, e sui vaccini ancor di più, non può esistere il minimo dubbio almeno per quanto riguarda il contenuto, un contenuto che deve essere chiaramente dichiarato, cosa che, al momento, certo non è. Il mio sospetto, forse confermato da quei ritiri, è che addirittura attrezzature e ambienti di lavoro non siano quelli che dovrebbero essere, il che spiegherebbe la presenza delle polveri inorganiche non biodegradabili e non biocompatibili in tutti i vaccini che abbiamo analizzato. Da ultimo, è indispensabile che i medici, e i pediatri in particolare, ricordino di aver giurato ad Ippocrate di fare solo il bene dei propri pazienti.
  2. A quanto pare si parla sempre di contaminazioni batteriche ma vorrei che si focalizzasse l’attenzione sulle contaminazioni da micro- e nanopolveri. Queste possono presentare una grande aggressività perché l’organismo non ha armi per difendersi, al contrario di quanto avviene per la maggior parte dei batteri. Credo sia preoccupante osservare come per questo tipo d’inquinamento non esistano controlli.
Speriamo vivamente di non dover scoprire tra qualche mese che tra questi paesi rientra anche l’Italia.


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“Ho perso due figli per colpa dei vaccini” [VIDEO TESTIMONIANZA]


Ci sarebbe tanto da dire su questo uomo; ci si potrebbe addirittura scrivere un libro (e spero che qualcuno un giorno lo faccia!). Io mi limiterò a riportarvi una breve presentazione e a farvi ascoltare la sua testimonianza.

Giorgio Tremante è tre volte padre. Due bambini – Marco e Andrea – sono stati uccisi per la reazione al vaccino per la polio, il terzo – Alberto – vive attaccato al respiratore artificiale. Giorgio non ha potuto opporsi alle vaccinazioni, in quanto all’epoca avrebbe perso la patria potestà. Quest’uomo ha dedicato (e sta dedicando tuttora) la sua vita alla lotta per la libertà di scelta in campo vaccinale e nel 1992 è riuscito a far riconoscere legalmente i danni da vaccino (legge 210). Nel 2005 un’ulteriore legge, la 229, ammette un indennizzo a favore dei soggetti danneggiati per colpa dei vaccini.












Tratto da: http://autismovaccini.com

martedì 16 ottobre 2012

Vaccinazioni: le stanno provando tutte








Lo scorso mercoledì 10 ottobre, all'interno del supplemento "Scienza e Salute" dell'edizione nazionale de "La Stampa", un articolo a firma di una nota biologa italiana sosteneva in modo molto semplicistico che chi non voleva vaccinare se stesso o i propri figli era colpevole di mettere a rischio il mondo.
La biologa sosteneva che le recenti epidemie mondiali di morbillo e di parotite, anziché essere legate a fenomeni biologici o a cause sociali da indagare (ne suggeriamo due, come l'alimentazione e l'inquinamento) fossero esclusiva colpa delle campagne fatte contro i vaccini da una ipotetica lobby che impedisce a chi invece sostiene l'utilizzo degli stessi di "salvare il mondo".
Sgombro il campo da ogni possibile dubbio. Sono assolutamente favorevole alla pratica vaccinale relativa alle tre vaccinazioni che davvero hanno cambiato il corso di malattie gravi: la Poliomielite, la Difterite e il Vaiolo. Oggi il Vaiolo non esiste più anche per merito della vaccinazione e la Poliomielite è sotto controllo grazie a questo effetto.
C'è però chi sostiene che avendo funzionato in quei casi si possa dare per scontato che le vaccinazioni antinfettive debbano funzionare in tutti i casi. Non è vero.
La descrizione fatta nell'articolo tocca questi estremi livelli di semplicismo. Arrivando a sostenere, come per le recenti epidemie di Pertosse intervenute anche nei soggetti già vaccinati, che la colpa è di chi ha scelto consapevolmente di non vaccinare i propri figli in presenza di possibili danni e di ragionevoli dubbi.
Siamo davvero alla "lotta all'untore", a favore di un gruppo lobbistico che solo due anni fa ha cercato di fare vaccinare il mondo contro un quasi innocuo virus influenzale H1N1 (influenza suina) attraverso una mobilitazione mondiale che ha coinvolto aspetti truffaldini anche all'interno della stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Molta parte dell'articolo fa riferimento alle polemiche legate alla utilizzazione del vaccino anti parotite, rosolia e morbillo. Si discute del fatto che chi ha per primo detto che esiste una relazione tra questo vaccino trivalente e l'autismo è stato espulso dall'Ordine dei Medici e riconosciuto responsabile di un comportamento ascientifico. Bene. Chi ha documentato il contrario lo ha fatto con un lavoro sostenuto a livello mondiale nella comunicazione, in cui per dimostrare che quel vaccino non aveva effetti neurologici sono state fatte le indagini solo sui bambini che non avevano disturbi neurologici. Semplice... Per chi legge il lavoro questa logica è sconvolgente e palesemente problematica, ma tanto è passata nella comunicazione mondiale e oggi si può dire che "scientificamente" quel vaccino non può fare male.
Rispetto chiunque abbia dei dubbi e di fronte ad una situazione in cui palesemente si scontrano interessi commerciali. Rispetto chiunque di fronte ad una Scienza che troppo spesso racconta bugie in questo campo, chieda di potersi astenere da pratiche obbligatorie i cui fini non sono solo quelli della "salvezza del mondo".
La mia non è una critica fine a se stessa, ma la difesa di un diritto inalienabile alla libertà di scelta di fronte a ragionevoli dubbi. Basti pensare a fatti recenti, come l'uso della calcitonina che per anni ci è stato presentato come il miglior prodotto esistente per l'osteoporosi e oggi considerato responsabile di forme tumorali... Ce n'è abbastanza per potersi ergere a difesa del proprio diritto ad una libera scelta senza il bisogno di sentirsi accusare di colpe inesistenti nei confronti del mondo.
Concludo con due considerazioni: esiste nel mondo un equilibrio biologico per cui, come è successo con la meningite, la scomparsa di un ceppo batterico che la determina ha provocato la crescita di altri ceppi che prima non erano patogeni. E di fronte all'influenza, la conoscenza del fatto che un organismo ben nutrito, con i minerali giusti e le vitamine adeguate, è in grado di difendersi egregiamente dall'attacco virale. Non solo, il vicino di casa che non mangia frutta e verdura può essere responsabile della diffusione del vius, che muta nel suo organismo poco preparato a difendersi.
Allora, piuttosto che una lotta terroristica verso chi sceglie in modo consapevole e libero come curarsi e chiede il rispetto di elementari principi di libertà meglio sarebbe una scrematura delle pubblicità televisive che insegnano ai nostri bambini a nutrirsi di merendine e biscotti anziché di frutta e verdura.
Preparaiamoci a dover difendere la nostra libertà, perché l'attacco è di quelli coordinati che vuole arrivare all'obiettivo a tutti i costi...

lunedì 15 ottobre 2012

Pericolo esavalente: vaccino ritirato





Messaggio urgente per tutti i genitori che pensano di vaccinare i loro figli con l’esavalente

Ha la data del 6 ottobre 2012, è una comunicazione dall’Istituto di Stato per Controllo dei Farmaci della Slovacchia e reca l’urgenza di classe 1: ritiro immediato del vaccino esavalenteInfanrix Hexa per rischio contaminazione batterica pericolosa (1).

I fatti
Pochi giorni fa, il 6 ottobre scorso, l’Istituto di Stato per Controllo dei Farmaci della Slovacchia diffonde un documento urgente (riferimento n° 12/5541 - 389/2012/900) in cui impone il ritiro immediato dal commercio del farmaco Infanrix Hexa (Codice 34905) della ditta belga GlaxoSmithKline Biologicals s.a., lotto A21CB191B con data di scadenza 01-2014.

La motivazione ufficiale è che durante il controllo di qualità è stata riscontrata una contaminazione microbica dell’ambiente di produzione. È riportato che i prodotti finali della lavorazione (cioè il vaccino in oggetto) non sono microbicamente contaminati, ma, allo scopo di assicurare il mantenimento dello standard di qualità, l’ente di registrazione accetta il ritiro del farmaco Infanrix Hexa dalle farmacie e dai fornitori sanitari. Il documento ufficiale dice che: “I pazienti che sono stati vaccinati con questo vaccino non sono a rischio a causa del vaccino stesso che soddisfa tutti i requisiti di qualità”. Cioè, il vaccino va benissimo e soddisfa tutti i requisiti di ottima qualità … eppure l’hanno fatto ritirare immediatamente! È difficile comprenderne il motivo, almeno per noi comuni mortali.
Il ritiro è stato disposto con urgenza massima: classe 1.

A cosa corrisponde la classe 1 d’urgenza?
La classificazione delle urgenze è stabilita dalle norme europee (norma emea/ins/gmp/459921/2010) ed è la seguente:
1a classe d’urgenza: le urgenze che minacciano potenzialmente la vita oppure possono causare gravi danni alla salute. Provvedimento da attuare immediatamente!
2a classe d’urgenza: le urgenze che possono minacciare la salute o possono portare a cure non corrette, ma non rientrano nella classe 1. Provvedimento da attuare entro 48 ore!
3a classe d’urgenza: le urgenze che non minacciano la salute, ma il ritiro è stato effettuato per altri motivi. Provvedimento da attuare entro 5 giorni!

Cos’è l’esavalente?

L’esavalente (nome commerciale Infanrix HEXA della ditta GlaxoSmithKline) è il vaccino usato anche in Italia per vaccinare i neonati a partire dal 2°-3° mese di vita. Questo vaccino contiene 6 antigeni che dovrebbero proteggere i nostri figli verso i seguenti germi: difterite, tetano, poliomielite, epatite B, pertosse, emofilo tipo B.
A parte la Regione Veneto, e in modo diverso qualche altra Regione, in Italia le vaccinazioni pediatriche obbligatorie sono 4 e cioè contro difterite, tetano, poliomielite, epatite B. Però, a partire dal 2003, è stato messo in commercio il vaccino esavalente (un’unica fiala vaccinale contro 6 germi) che è stato silenziosamente imposto scalzando i 4 vaccini prima disponibili e i genitori si sono trovati obbligati, senza alcuna legge dello Stato, a somministrare ai loro figli 6 vaccini contemporaneamente invece dei 4 obbligatori.
Ciò è accaduto nonostante si sappia che il rischio che un bambino ha di subire danni da vaccino è tanto maggiore quanto più il bambino è piccolo e tanto è maggiore il numero di vaccini somministrati contemporaneamente (2).

Le nazioni che hanno ritirato il vaccino e lotti incriminati
Le notizie sono recentissime e pare che le Nazioni che hanno preso la decisione di ritirare il vaccino Infanrix Hexa siano in aumento.
Allo stato attuale, comunque, le nazioni sono: Slovacchia, Spagna, Germania, Australia, Canada e Francia. La Francia non ha ritirato solo l’esavalente ma anche il vaccino tetravalente e il pentavalente, sempre della ditta GlaxoSmithKline.
I lotti ritirati da questi Paesi sono i seguenti:

Slovacchia

Data del ritiro immediato: 6 ottobre 2012
Numero di lotto: A21CB191B
Siti per la consultazione: 
- http://www.sukl.sk 
www.slobodavockovani.sk/news/sukl-nariadil-stiahnutie-vyrobnej-davky-hexavakciny-infanrix-hexa-kvoli-mikrobialnej-kontaminacii 
www.sukl.sk/buxus/docs/Inspekcia/PostregistracnaKontrola/Mimoriadne_oznamy/Rozhodnutie_Infanrix121007.pdf 

Spagna
Data del ritiro immediato: 8 ottobre 2012
Numeri di lotto: A21CB187E; lo stesso giorno, la Società Spagnola del Farmaco comunica di ritirare anche il lotto 12N0010 (scadenza 31-8-2013)
Siti per la consultazione:
www.larazon.es/noticia/1481-sanidad-retira-un-lote-de-una-vacuna-infantil-de-gsk-por-una-potencial-contaminacion-microbiana 
www.aemps.gob.es/informa/alertas/medicamentosUsoHumano/2012/docs/calidad_42-12.pdf
www.sefh.es/sefhboletin/vernoticiaboletin.php?id=5313 

Germania
Data del ritiro immediato: 10 ottobre 2012
Numeri di lotto: A21CB191C, A21CB193A, A21CB193B, A21CB193C, A21CB194A
Laboratori paralleli esterni e numeri di lotto interessati dal provvedimento:
- Emra-Med, Kohlpharma, Pharma Westen, Veron Pharma: A21CB187B
- CC-Pharma: A21CB337A
- Pharma Westen, Emra-Med, Kohlpharma, Veron Pharma: A21CB187C
- A.C.A. Müller: A20CA742A, A20CA743A
Sito per la consultazione:
www.akdae.de/Arzneimittelsicherheit/Weitere/Archiv/2012/20121010.pdf 

Australia
Data del ritiro immediato: 11 ottobre 2012
Numeri di lotto: A21CB144A; A21CB188D; A21CB188E; A21CB190A; A21CB197A; A21CB221B
Sito per la consultazione:
www.tga.gov.au/safety/alerts-medicine-infanrix-121011.htm

Francia
Data del ritiro immediato: 11 ottobre 2012
Numeri di lotto: sono stati ritirati tre tipi di vaccini (il tetravalente, il pentavalente e l’esavalente) della ditta GlaxoSmithKline:
- Infanrix Tetra Im: Lotto AC20B199AC
- Infanrix Quinta: Lotti A20CA742A; A20CA743A; A20CA744B
- Infanrix Hexa: Lotto A21CB337A
Sito per la consultazione:
http://ansm.sante.fr/S-informer/Informations-de-securite-Retraits-de-lots-et-de-produits/Infanrix-Tetra-Quinta-Hexa-poudre-et-suspension-pour-suspension-injectable-en-seringue-preremplie-Laboratoire-GSK-Retrait-de-lots/%28language%29/fre-FR 

Canada
Data del ritiro immediato: 11 ottobre 2012
Numero di lotto: A21CB242A
Sito per la consultazione:
www.bccdc.ca/imm-vac/VaccinesBC/infanrix.htm 
Il comunicato dell’Agenzia di Controllo della Salute canadese (BC Centre for Disease Control) dice: “Genitori e tutori di bambini che hanno ricevuto il vaccino ritirato possono stare certi che il loro bambino è stato vaccinato con un vaccino efficace e sicuro. Più di 20.000 dosi di questo vaccino sono state somministrate ai bambini in Canada dal mese di aprile 2012. Non ci sono state segnalazioni di problemi con questo vaccino che indicano la contaminazione batterica in Canada e in 1,2 milioni di dosi distribuite in tutto il mondo”.

Sono tutti lotti con scadenza 31 gennaio 2014, ad eccezione di un lotto ritirato in Spagna con scadenza 31-8-2013.

Il batterio contaminante
I comunicati ufficiali dicono che nei laboratori di produzione di questo vaccino esavalente è stata trovata una piccola contaminazione da parte del batterio Bacillus cereus.
Il Bacillus cereus è un batterio beta-emolitico a bastoncino Gram-positivo che causa un’intossicazione alimentare simile a quella provocata dallo Stafilococco.
Il Bacillus cereus è un batterio patogeno che produce tossine responsabili di intossicazioni alimentari. È comunemente presente nel suolo e nella polvere e contamina frequentemente alimenti a base di riso e occasionalmente pasta, carne e vegetali, prodotti lattiero-caseari, minestre, salse, dolciumi che non sono stati raffreddati rapidamente ed efficacemente dopo la cottura e/o adeguatamente conservati.
Il Bacillus cereus forma spore resistenti alla maggior parte dei processi di risanamento ed è in grado di moltiplicarsi durante la conservazione. Data la resistenza delle spore, esse sono molto difficili da eliminare e rappresentano un’importante fonte di contaminazione degli alimenti.
Esistono diversi ceppi di Bacillus cereus: alcuni sono innocui, altri responsabili di intossicazioni alimentari anche fatali. Attualmente non sono disponibili metodi in grado di distinguere tra ceppi virulenti e non-virulenti.

Il suo isolamento nel corso di broncopolmoniti, batteriemie, setticemie, meningiti, infezioni dell’orecchio e delle vie urinarie, lo fa ritenere un patogeno di una certa rilevanza.
In particolare, per il ruolo svolto in congiuntiviti acute, iridocicliti purulente, panoftalmie emorragiche, endoftalmiti postraumatiche e metastatiche, anche a carattere fulminante, è considerato uno dei microrganismi più pericolosi per l’organo visivo.

Il Bacillus cereus è causa di due tipi di intossicazioni alimentari: 
- una, ad effetto emetico (vomito), dovuta all’ingestione di una tossina presente nell’alimento;
- l’altra di tipo diarroico è dovuta all’ingestione di cellule/spore batteriche capaci di produrre enterotossine nell’intestino tenue. 

I sintomi provocati dall’intossicazione diarroica mimano gli stessi provocati dall’intossicazione da Clostridium perfringens(il batterio produttore della più mortale tossina esistente). La sindrome si manifesta con diarrea acquosa, forti crampi addominali e talvolta sotto forma di nausea e vomito. Il periodo di incubazione varia tra le 6 e le 15 ore dopo il consumo degli alimenti contaminati. I sintomi persistono per 20-24 ore. 

La tossina emetizzante, caratterizzata da nausea e vomito, differisce da quella diarroica perché provoca una sindrome molto più acuta con un periodo di incubazione non superiore alle 6 ore dal momento di ingestione del cibo. Occasionalmente si possono manifestare crampi addominali e diarrea. La durata dei sintomi è comunque generalmente inferiore alle 24 ore. La sintomatologia è peraltro molto simile a quella dall’intossicazione da Staphylococcus aureus.

Considerando però che questi vaccini vengono inoculati a bambini il cui sistema immunitario è tutt’altro che predisposto a ricevere un simile insulto, il pericolo è molto grave!.

Perché il nostro Ministero non ha finora né scritto né fatto nulla?
I Ministeri della Salute degli Stati suddetti hanno avvisato la popolazione affinché i genitori dei bambini che hanno ricevuto questa vaccinazione negli ultimi mesi contattino le autorità sanitarie con urgenza.
Il nostro Ministero, invece, tace, anche se pare che i Laboratori GlaxoSmithKline di Verona siano tra quelli che producono il vaccino per la Germania e i tedeschi hanno prontamente ritirato i vaccini sospetti di contaminazione.

Dobbiamo credere a quello che ci dicono?
Sapevate che il vaccino esavalente Hexavac (prodotto dalla Sanofi) è stato sospettato di aver causato numerosi casi fatali di edema cerebrale nei neonati e per questo nel 2006 è stato ritirato e sostituito dall’attuale Infanrix Hexa (prodotto dalla GlaxoSmithKline)? 
Il Prof. Randolf Penning dell’Istituto di Medicina Legale di Monaco di Baviera ha documentato più di 120 casi e 6 di questi erano morti lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno dopo! (3).
La motivazione di quel ritiro, ci dissero in quel tempo, fu che era stata rilevata una variabilità nel processo di produzione che poteva attenuare la capacità di questo vaccino esavalente nell’indurre una risposta anticorpale a lungo termine contro l’epatite B.
In realtà, per quello che si seppe a posteriori, la complicità dell’Agenzia Europea per i Medicinali [EMEA] serviva alla Sanofi per bloccare l’inchiesta che era stata avviata in Germania.
Durante l’inchiesta avviata in Germania, l’Hexavac fu ritirato dal mercato con la suddetta banale ipotetica scusa, mentrel’Infanrix Hexa è rimasto in commercio nonostante fosse anch’esso in causa per gli stessi motivi secondo i patologi di Monaco. Perché quell’inchiesta, che comunque alla fine si è arenata, ha colpito solo l’Hexavac prodotto da Sanofi e nonl’Infanrix Hexa della GlaxoSmithKline?

I vaccini sono sicuri e anche utili?
Consideriamo solo questi aspetti principali:
1) Il sistema immunitario di un bambino di pochi mesi è totalmente immaturo e quindi facilmente squilibrabile.

2) Oggi i bambini sono più deboli di una volta per innumerevoli motivi (madri più stressate, alimentazione meno equilibrata, ambiente inquinato, facili trattamenti farmacologici sia alla madre che al neonato, ecc.).

3) Molti neonati presentano una immaturità particolare del loro sistema immunitario che dura fino a 12-18 mesi e che viene chiamata ipogammaglobulinemia transitoria: se in questo periodo il bambino viene vaccinato, corre un elevato rischio di subire danni da vaccino, mentre, se si attende che il suo sistema immunitario maturi, il rischio si riduce.

4) I bambini nati prematuri o che hanno subito una qualche malattia acuta nei primi mesi di vita o che hanno assunto farmaci immunosoppressori (antibiotici e/o cortisonici) nei primi mesi di vita o che hanno subito interventi chirurgici o che hanno alterazioni immunitarie o che sono figli di genitori con patologie immunitarie o metaboliche e molte altre condizioni squilibranti il loro precario equilibrio immunitario, sono ad elevato rischio di danni da vaccini.

5) E’ noto che minore è l’età del neonato o maggiore è la sua immaturità o maggiore è il numero di vaccini inoculati insieme, maggiore è il rischio che il bambino subisca un grave danno vaccinale. Non dimentichiamo che inoculiamo circa 25 antigeni vaccinali (compresi i richiami) nei primi 15 mesi di vita del bambino!

6) I vaccini sono dannosi perché impediscono al bambino di venire a contatto con germi importanti. Infatti, sappiamo che il sistema immunitario immaturo del bambino viene stimolato, rafforzato e maturato proprio grazie ai piccoli e grandi combattimenti che lo impegnano fisiologicamente in molte sfide quotidiane. Non sarebbe allora più logico, sicuro ed efficace irrobustire la sua immunità aspecifica che lo difenderebbe da tutti i germi, invece di cercare di fortificare (con tutti i rischi che sappiamo) l’immunità specifica proteggendolo con i vaccini contro solo 7-8 germi?

7) Consideriamo che le vaccinazioni che noi pratichiamo non servono per proteggere i bambini dalle malattie virali e batteriche che li affliggono tutti i giorni; anzi, dato che i vaccini indeboliscono il sistema immunitario (effetto massimo nei 20-30 giorni successivi al vaccino), i bambini vaccinati risultano più esposti dei non vaccinati.

8) Inoltre, consideriamo a cosa servano il vaccino antitetanico in un bambino di pochi mesi: si arrampica sui reticolati? E il vaccino antiepatite B? Per caso i nostri piccoli sono così precoci da avere rapporti sessuali pericolosi? E il vaccino contro la poliomielite? L'Europa ha il certificato "Polio Free" (senza poliomielite) dal 2002. E il vaccino per la difterite? Non ci sono casi di difterite né in Italia né nel resto dell'Europa da vari decenni (a parte  qualche sperduta zona della Siberia). In aggiunta, gli extracomunitari sono vaccinati, ma il loro arrivo in numero elevato in Europa non ha causato aumento delle malattie per cui noi vacciniamo i bambini, ma pare aver causato invece un aumento della tubercolosi e delle malattie a trasmissione sessuale. 

9) Il cervello ha un suo sistema immunitario specializzato e quando una persona viene vaccinata, le sue cellule immunitarie specializzate (“microglia”) vengono attivate. Vaccini multipli e frequenti iperstimolano questi neuroni provocando il rilascio di diversi elementi tossici (radicali liberi, citochine, chemochine, ecc.) che danneggiano le cellule cerebrali e le loro connessioni sinaptiche. Questa iperstimolazione è la prima causa di tante cerebropatie, non per ultima la sindrome autistica, ma anche la ADHD (disturbo da Deficit di Attenzione con Iperattività), le ipercinesie, le dislessie, le convulsioni, ecc.

10) I vaccini sono pericolosi sia per i loro componenti antigenici che per i loro componenti tossicologici, perché possono contenere: virus vivi o morti, batteri, parti di DNA, frazioni antigeniche, tossine, proteine eterologhe, prioni, antibiotici, mercurio, fenolo, alluminio, formaldeide, fenossietanolo, oli e innumerevoli nuovi composti ad azione conservante o adiuvante, nanoparticelle e chissà cos’altro, … perché ogni tanto si scopre qualcosa di nuovo. Con le conoscenze di immunologia di cui disponiamo oggi, pensare che la somministrazione di queste sostanze a neonati di 2-3 mesi di vita sia totalmente innocua …. è veramente da “sciocchi”!

11) A quanto pare, se la notizia di questi giorni è veritiera (alcuni sono molto dubbiosi in merito, perché temono che la verità sia molto più grave), pare che i vaccini possano contenere anche germi contaminanti … nonostante le sempre super-garanzie che ci danno quando ci assicurano che la produzione dei vaccini è sicura al 100%.

12) I vaccini possono causare qualsiasi patologia nel bambino che li riceve, perché squilibrano il suo sistema immunitario. Infatti, se il bambino ha un sistema immunitario robusto, tollera probabilmente abbastanza bene la vaccinazione, ma se ha un sistema immunitario debole, in un tempo variabile di giorni o mesi svilupperà una delle patologie a cui è predisposto, e chi di noi è senza predisposizioni patologiche congenite o acquisite? E come facciamo a sapere quanto un bambino è forte o debole dal punto di vista immunitario? Oggi potremmo avere molte informazioni di questo tipo con un semplice esame del sangue, ma questo esame non viene fatto! Perché? È forse razionale vaccinare a tappeto 560.000 bambini all’anno senza sapere nulla di loro? È lecito eseguire un trattamento farmacologico (i vaccini sono farmaci) senza personalizzarlo? Senza sapere se l’individuo che lo riceve ne trarrà un beneficio o un danno? È lecito attuare dei trattamenti preventivi che mettono a rischio la salute e addirittura in alcuni casi la vita del bambino? È lecito che un trattamento preventivo in un soggetto sano, specie se è un bambino, possa presentare un minimo di pericolo?
Oggi sappiamo che i vaccini non possono certamente far correre ai nostri figli solo piccoli pericoli, ma preferisco lasciare al Lettore il compito di rispondere a queste domande ricordandogli solo che la letteratura medica contiene migliaia di articoli che documentano i danni da vaccini.
I medici vaccinatori ci garantiscono che tutti i vaccini sono innocui, ma quando i genitori che hanno più paura di danneggiare loro figlio che di fare “brutta figura” davanti i medici vaccinatori chiede loro di mettere per iscritto che la vaccinazione non causerà alcun danno al bambino … nessuno di loro osa mettere la sua firma su un tale documento!
Perché?
Dr. Roberto Gava - Farmacologo

Tratto da: informasalus.it

domenica 14 ottobre 2012

Vaccinazione contro il papillomavirus: i benefici ed i rischi non sono ancora completamente noti




Infezione da Papillomavirus
Da gennaio del 2008 le bambine nate nel 1996, che compiranno entro i dodici mesi successivi il dodicesimo anno di età, potranno sottoporsi alla vaccinazione contro il papillomavirus (HPV).
La vaccinazione anti HPV sarà consigliata, ma non obbligatoria, per tutte le donne di età compresa tra i 12 e i 25 anni, ma in questa prima campagna la gratuità del vaccino sarà garantita soltanto alle bambine di dodici anni: 280 mila ragazze.
Le donne che hanno un’età compresa tra i 13 e i 25 anni potranno ricorrere alla vaccinazione individuale: il vaccino può essere acquistato in farmacia a proprie spese.
 Vaccinazione contro il papillomavirus: i benefici ed i rischi non sono ancora completamente noti
Secondo l’Harvard Women’s Health Watch, benchè il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV) rappresenti una grande scoperta medica, è necessario essere cauti nel suo impiego, perchè i benefici ed i rischi non sono ancora completamente noti. 
E’ stato dimostrato che Gardasil, il nuovo vaccino, è in grado di proteggere contro 4 tipi di papillomavirus, considerati essere la causa, in un’alta percentuale dei casi, del tumori del collo dell’utero e dei condilomi genitali.
Non esistono ad oggi studi pubblicati che dimostino che il vaccino sia in grado di offrire una protezione per un’altra dozzina di sierotipi di HPV, associati al tumore della cervice. Inoltre il vaccino anti-PHV non è terapeutico, cioè non è in grado di fornire protezione nelle donne già infettate con il virus.
Le donne, anche dopo la vaccinazione, continueranno ad essere esposte ad un certo rischio di insorgenza di tumore. 
Pertanto, è importante che continuino a sottoporsi regolarmente al PAP test e a prendere precauzioni contro le malattie sessualmente trasmesse. 
Il vaccino contro il papillomavirus umano rappresenta una conquista medica che potrebbe in futuro salvare migliaia di vite ogni anno nel mondo, ma non è la soluzione perfetta al problema cancro della cervice. Ci sono ancora domande aperte circa la sicurezza del vaccino e la sua efficacia oltre i 5 anni, specialmente per le ragazze di 11 e 12 anni, individuate come gruppo target per la vaccinazione da parte delle Autorità sanitarie.
In conclusione si può affermare che il nuovo vaccino contro il papillomavirus umano sembra avere grandi potenzialità, ma considerate le molte domande ancora senza risposta circa la sua efficacia e la sua sicurezza, l’Harvard Women’s Health Watch suggerisce che la vaccinazione dovrebbe rappresentare una scelta individuale.
Fonte: Harvard Women’s Health Watch, 2007

Il New York Times ha dedicato un articolo al caso Gardasil, il vaccino antipapillomavirus che dovrebbe essere somministrato alle adolescenti con l’obiettivo di prevenire le infezioni da virus HPV, alcune delle quali sarebbero associate a sviluppo di tumore della cervice uterina.
La società produttrice di Gardasil, Merck & Co, sostiene la tesi che è necessario effettuare il più rapidamente possibile la vaccinazione per debellare la malattia. 
Le associazioni dei consumatori sostengono che la vaccinazione non è necessaria, perché l’incidenza di carcinoma alla cervice è bassa. Negli USA, su una popolazione superiore ai 250 milioni di abitanti, i nuovi casi di tumore alla cervice sarebbero 9.710 e 3.700 le donne che muoiono, ogni anno (dati FDA). 
In Italia, ogni anno, si contano 3.500 nuovi casi di carcinoma con circa 1.000 morti (dati ISS).
L’obiettivo che si prefigge Merck è quello di indurre i legislatori a rendere obbligatoria la vaccinazione, in modo da vendere quantità più elevate di vaccino. 
La mancata obbligatorietà avrebbe come conseguenza un numero decisamente più basso di vaccinazioni e minori guadagni. 
Per raggiungere il proprio scopo, Merck & Co sta esercitando una forte azione di lobby. Merck ha finanziato in modo particolare l’associazione Women in Government, che raccoglie le donne legislatrici in modo bipartisan.
Negli ultimi 2 anni, Women Government ha tenuto cene e conferenze per tutti gli Stati Uniti promuovendo la lotta contro il tumore della cervice uterina. 
Contro la vaccinazione anti-HPV, si sono schierati gli attivisti contrari all’impiego del vaccino, gruppi religiosi e associazioni dei consumatori. 
Gli attivisti anti-vaccino sostengono che la sicurezza del vaccino nel lungo periodo non è stata dimostrata, così come non è noto per quanto tempo il vaccino conferisce immunità contro i tipi virali per i quali il vaccino è stato realizzato.
I gruppi religiosi temono che, essendo l’infezione da HPV una malattia sessualmente trasmessa, l’uso del vaccino possa favorire l’attività sessuale delle ragazze. 
La protesta dell’associazione dei consumatori è rivolta soprattutto sull’obbligatorietà della vaccinazione.
Un altro argomento di discussione è il costo del vaccino Gardasil che negli Stati Uniti, costa 360 dollari per 3 iniezioni. 
Secondo gli analisti, il mercato dell’infezione da HPV potrebbe produrre ricavi per 5 miliardi di dollari/anno, e Merck è in pole position. 
Gli enormi interessi economici che stanno alla base della vaccinazione anti-HPV potrebbero spiegare il pressing di Merck sui politici per l’obbligatorietà della vaccinazione.
Sulla propensione di alcuni politici a rendere obbligatoria la vaccinazione anti-HPV, alcune persone ritengono che la concessione dell’obbligatorietà sarebbe un modo per risarcire Merck dalla perdita del Vioxx, il farmaco antinfiammatorio ritirato nel 2004 perché causa di gravi eventi avversi cardiovascolari. 
Il vaccino, per esercitare la propria attività protettiva, deve essere somministrato a ragazze che non hanno avuto rapporti sessuali.
L’infezione da HPV è molto frequente nella popolazione con una stima di oltre il 75% delle donne sessualmente attive infettate dal virus HPV nel corso della vita. 
La storia naturale dell’infezione è condizionata dall’equilibrio che si instaura tra ospite e virus HPV con tre possibili evoluzioni: regressione, persistenza e progressione. 
La maggior parte delle infezioni da papillomavirus (70-90%) è transitoria. 
La persistenza dell’infezione virale è una condizione per l’evoluzione verso il tumore.
L’insorgenza del tumore è anche favorita dal particolare tipo di virus HPV (i tipi 16 e 18 sono oncogenici), dall’alto numero di partner sessuali, dal fumo di sigaretta e dalla coinfezione con altre malattie infettive sessualmente trasmesse. 
Di norma, il tempo che intercorre tra l’infezione da HPV e lo sviluppo di lesioni precancerose è di 5 anni, mentre lo sviluppo del tumore può richiedere decenni. 
Il Pap-test è in grado di individuare le lesioni e di prevenire il tumore.
Fonte: 1) The New York Times, 2007; 2) EpiCentro ISS, 2007
Informazioni cliniche
Indicazioni terapeutiche Gardasil è un vaccino per la prevenzione della displasia di alto grado del collo dell’utero (CIN 2/3), del carcinoma del collo dell’utero, delle lesioni displastiche di alto grado della vulva (VIN 2/3) e delle lesioni genitali esterne (condilomi acuminati) causate dal Papillomavirus Umano (HPV) tipi 6, 11, 16 e 18. 
L’indicazione è basata sulla dimostrazione di efficacia di Gardasil in donne adulte di età compresa tra 16 e 26 anni e sulla dimostrazione dell’immunogenicità di Gardasil in bambini ed adolescenti di età compresa tra 9 e 15 anni. 
L’efficacia protettiva non è stata valutata nei maschi.
Posologia e modo di somministrazione La vaccinazione primaria consiste di 3 dosi distinte da 0,5 ml, somministrate in accordo con la seguente schedula: 0, 2, 6 mesi. 
Ove sia necessaria una schedula vaccinale alternativa, la seconda dose deve essere somministrata almeno 1 mese dopo la prima dose, e la terza dose almeno 3 mesi dopo la seconda dose. Tutte e tre le dosi devono essere somministrate entro il periodo di 1 anno. 
Non è stata stabilita la necessità di una dose di richiamo.
Gardasil non è raccomandato per l’impiego nei bambini di età inferiore ai 9 anni, poiché i dati di immunogenicità, sicurezza ed efficacia in questa fascia di età non sono sufficienti. 
Il vaccino deve essere somministrato per iniezione intramuscolare. Il sito preferito è la regione deltoidea del braccio o l’area anterolaterale superiore della coscia. 
Gardasil non deve essere iniettato per via intravascolare. Le somministrazioni per via sottocutanea e intradermica non sono state studiate e, pertanto, non sono raccomandate.
Controindicazioni
Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Gli individui che sviluppano sintomi indicativi di ipersensibilità dopo aver ricevuto una dose di Gardasil non devono ricevere dosi ulteriori di Gardasil. 
La somministrazione di Gardasil deve essere rimandata nei soggetti affetti da malattie febbrili gravi in fase acuta. 
Tuttavia la presenza di un’infezione minore, come una lieve infezione del tratto respiratorio superiore o un lieve rialzo febbrile, non rappresenta una controindicazione all’immunizzazione.

Avvertenze speciali e precauzioni di impiego Come per tutti i vaccini iniettabili, un adeguato trattamento medico deve essere sempre prontamente disponibile in caso di una rara reazione anafilattica a seguito della somministrazione del vaccino. Come con qualsiasi altro vaccino, la vaccinazione con Gardasil potrebbe non assicurare la protezione di tutti i soggetti vaccinati. 
Gardasil proteggerà soltanto contro le patologie causate da HPV tipi 6, 11,16 e 18. Pertanto, devono continuare ad essere seguite precauzioni appropriate contro le malattie sessualmente trasmesse.
Gardasil non ha mostrato di avere effetto terapeutico. Il vaccino non è pertanto indicato per il trattamento del carcinoma del collo dell’utero, delle lesioni displastiche di alto grado del collo dell’utero, della vulva e della vagina o dei condilomi genitali. Il vaccino non è altresì indicato per prevenire la progressione di altre lesioni già esistenti correlate con il papillomavirus umano.
La vaccinazione non sostituisce l’abituale screening del collo dell’utero. Poiché nessun vaccino è al 100% efficace e poiché Gardasil non protegge contro i tipi HPV non contenuti nel vaccino o contro infezioni preesistenti da HPV, l’abituale screening del collo dell’utero mantiene importanza critica e deve essere effettuato in accordo con le raccomandazioni locali. 
Non vi sono dati disponibili riguardo all’impiego di Gardasil nei soggetti con una risposta immunitaria ridotta.
I soggetti con una risposta immunitaria ridotta, dovuta all’impiego di una forte terapia immunosoppressiva, ad un difetto genetico, ad infezione da virus dell’immunodeficienza umana (HIV), o ad altre cause, possono non rispondere al vaccino. 
Gardasil deve essere somministrato con cautela nei soggetti affetti da trombocitopenia o da ogni altro disturbo della coagulazione poichè in questi soggetti può verificarsi un sanguinamento a seguito della somministrazione per via intramuscolare. La durata della protezione conferita non è attualmente nota. Un’efficacia protettiva prolungata è stata osservata per un periodo di 4 anni e mezzo dopo il completamento del ciclo di 3 dosi. Sono in corso studi di follow-up a più lungo termine.
Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione In tutti gli studi clinici sono stati esclusi soggetti che avevano ricevuto immunoglobuline o prodotti derivati dal sangue umano nei 6 mesi precedenti la prima dose di vaccino.
Uso con altri vaccini La somministrazione concomitante (in siti diversi di iniezione per i vaccini iniettabili) di Gardasil con il vaccino dell’epatite B (ricombinante) non interferisce con la risposta immunitaria ai tipi di HPV. La risposta al vaccino dell’epatite B è stata in qualche misura ridotta per quanto concerne le medie geometriche dei titoli anticorpali (GMTs). Il significato clinico di questa osservazione non è stato stabilito. I tassi di sieroprotezione (proporzione di soggetti che raggiungono un livello sieroprotettivo anti-HBs maggiore o uguale a 10 mUI/ml) non hanno subito modifiche (96,5% per la vaccinazione concomitante e 97,5% per il vaccino dell’epatite B somministrato da solo). 
La somministrazione concomitante di Gardasil con altri vaccini, diversi da quello dell’epatite B (ricombinante), non è stata studiata.
Uso con i contraccettivi ormonali Nel corso degli studi clinici, il 57,5% delle donne (di età compresa tra 16 e 26 anni) che hanno ricevuto Gardasil faceva uso di contraccettivi ormonali. L’uso di contraccettivi ormonali non sembra abbia influenzato la risposta immunitaria a Gardasil.
Gravidanza e allattamento Non sono stati effettuati studi specifici sul vaccino in donne in stato di gravidanza. Tuttavia, durante il programma di sviluppo clinico pre-registrativo, 2.266 donne (di cui 1.115 avevano ricevuto il vaccino e 1.151 il placebo) hanno presentato almeno una gravidanza. Nel complesso, la parte di gravidanze con esito negativo è stata paragonabile nelle donne che avevano ricevuto Gardasil ed in quelle che avevano ricevuto il placebo. Per le gravidanze con inizio stimato nei 30 giorni successivi alla vaccinazione, sono stati osservati 5 casi di anomalia congenita nel gruppo che aveva ricevuto Gardasil rispetto a 0 casi di anomalia congenita nel gruppo che aveva ricevuto placebo.
Nelle gravidanze con inizio dopo i 30 giorni successivi alla vaccinazione, sono stati invece osservati 10 casi di anomalia congenita nel gruppo che aveva ricevuto Gardasil rispetto a 16 casi di anomalia congenita nel gruppo che aveva ricevuto placebo. 
Le tipologie di anomalie osservate sono state consistenti con quelle generalmente osservate nelle gravidanze di donne di età compresa tra i 16 ed i 26 anni. 
Gli studi sugli animali non hanno indicato effetti pericolosi diretti o indiretti nei confronti della gravidanza, dello sviluppo embrionale/fetale, del parto o dello sviluppo postnatale. 
I dati sulla somministrazione di Gardasil durante la gravidanza non hanno fornito alcuna segnalazione relativamente alla sicurezza di impiego. Tuttavia, tali dati sono insufficienti per raccomandare l’uso di Gardasil durante la gravidanza. La vaccinazione deve, pertanto, essere rimandata a dopo il completamento della gravidanza.
Nel corso degli studi clinici, durante il periodo di vaccinazione, un totale di 995 madri in allattamento ha ricevuto Gardasil o placebo. L’incidenza di reazioni avverse nelle madri e nei lattanti è stata paragonabile tra il gruppo che aveva ricevuto il vaccino e quello che aveva ricevuto placebo. Inoltre, l’immunogenicità del vaccino è stata paragonabile tra le madri in allattamento e le donne che non erano in allattamento durante la somministrazione del vaccino.

Gardasil può essere somministrato a donne in allattamento.
Effetti indesiderati Nel corso di 5 studi clinici (di cui 4 controllati con placebo), i soggetti arruolati hanno ricevuto Gardasil o placebo nel giorno dell’arruolamento e dopo circa 2 e 6 mesi dall’arruolamento. 
Pochi soggetti (0,2%) hanno interrotto la sperimentazione a causa di reazioni avverse. 
La sicurezza è stata valutata, sia per l’intera popolazione in studio (4 studi) che per un sottogruppo predefinito della popolazione in studio (1 studio), sulla base della sorveglianza effettuata tramite la scheda di vaccinazione (VRC - vaccination report card), nei 14 giorni successivi ad ogni iniezione di Gardasil o di placebo. I soggetti che sono stati monitorati sulla base della sorveglianza effettuata tramite la scheda di vaccinazione VRC includevano 6.160 soggetti che avevano ricevuto Gardasil (di cui 5.088 donne di età compresa tra 9 e 26 anni e 1.072 maschi di età compresa tra 9 e 15 anni, al momento dell’arruolamento) e 4.064 soggetti che avevano ricevuto placebo.
Le seguenti reazioni avverse correlate al vaccino sono state osservate nei soggetti che hanno ricevuto Gardasil con una frequenza almeno pari all’1,0% ed inoltre con una frequenza maggiore rispetto a quella osservata nei soggetti che hanno ricevuto placebo.
Le reazioni sono state raggruppate per frequenza in accordo alla seguente convenzione: molto comuni (maggiori o uguali a 1/10); comuni (maggiori o uguali a 1/100, minori di 1/10); non comuni (maggiori o uguali a 1/1.000, minori di 1/100); rari (maggiori o uguali a 1/10.000, minori di 1/1.000); molto rari (minori di 1/10.000). 
Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione - Molto comune: piressia; molto comune: al sito di iniezione: eritema, dolore e gonfiore; comune: al sito di iniezione: sanguinamento, prurito.
Inoltre, nel corso degli studi clinici, sono state osservate, con una frequenza inferiore all’1%, reazioni avverse che sono state ritenute correlate al vaccino o al placebo dagli sperimentatori:
Alterazioni dell’apparato respiratorio, del torace e del mediastino - Molto raro: broncospasmo
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo - Rari: orticaria.
Sette casi (0,06%) di orticaria sono stati riportati nel gruppo Gardasil e 17 casi (0,18%) sono stati osservati nel gruppo placebo contenente l’adiuvante. 
Nel corso degli studi clinici, i soggetti facenti parte della popolazione valutata per la sicurezza di impiego hanno segnalato ogni nuova situazione clinica durante il periodo di follow-up fino a 4 anni. Nell’ambito di 11.813 soggetti che hanno ricevuto Gardasil e 9.701 soggetti che hanno ricevuto placebo, sono stati riportati 8 casi di artrite non specifica, di cui 6 nel gruppo Gardasil e 2 nel gruppo placebo.
EfficaciaGardasil è un vaccino quadrivalente ricombinante non infettante preparato da particelle simili al virus (VLPs) dalla proteina capsidica maggiore L1 del papillomavirus umano (HPV) tipi 6, 11, 16 e 18 altamente purificate. 
Le VLPs non contengono DNA virale, non possono infettare le cellule, riprodursi o causare malattia.
L’HPV infetta soltanto l’uomo, ma gli studi sugli animali con papillomavirus analoghi suggeriscono che l’efficacia dei vaccini L1 VLP sia mediata dallo sviluppo di una risposta immune di tipo umorale.
Dei tipi HPV contenuti nel vaccino:
• l’HPV 16 e 18 sono responsabili di circa il 70% dei casi di displasia del collo dell’utero di alto grado (CIN 2/3) e di adenocarcinoma in situ (AIS), e di circa il 70% dei casi di displasia della vulva di alto grado (VIN 2/3) nelle giovani donne in premenopausa. HPV 16 e 18 sono anche responsabili della maggioranza delle lesioni squamose di alto grado della vagina (VaIN 2/3). Altri tipi di HPV non contenuti nel vaccino sono responsabili del restante 20-30% dei casi di CIN 2/3, VIN 2/3 e VaIN 2/3. CIN 3 è considerato un precursore diretto del carcinoma invasivo del collo dell’utero. VIN 3 è un importante fattore di rischio per lo sviluppo del carcinoma della vulva nelle giovani donne in premenopausa infettate dai tipi di HPV oncogeni;
• l’HPV 6 e 11 sono responsabili di circa il 90% dei casi di condilomi genitali;
• l’HPV 6, 11, 16 e 18 sono responsabili per una quota variabile dal 35 al 50% di CIN1 o displasia di basso grado del collo dell’utero.
L’efficacia del Gardasil è stata valutata in 4 studi clinici di Fase II e III, randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo che includevano un totale di 20.541 donne di età compresa tra 16 e 26 anni che sono state arruolate e vaccinate senza effettuare uno screening preliminare per la presenza di una infezione da HPV. 
Gli endpoint di efficacia primaria includevano le lesioni della vulva e della vagina (condilomi genitali, VIN, VaIN) correlati all’HPV tipi 6, 11, 16 o 18 e il CIN di qualunque grado (Protocollo 013, Future I), il CIN 2/3 e l’adenocarcinoma in situ (AIS) correlati all’HPV 16 o 18 (Protocollo 015, FUTURE II), l’infezione persistente correlata all’HPV di tipo 6, 11, 16 e 18 (Protocollo 007) e l’infezione persistente correlata all’HPV 16 (Protocollo 005). Come marker clinico surrogato del carcinoma del collo dell’utero è stata utilizzata negli studi clinici la Neoplasia Intraepiteliale Cervicale (CIN) di grado 2/3 (displasia di grado da moderato ad alto).
Efficacia della profilassi Le analisi primarie di efficacia sono state effettuate nella popolazione per protocollo (PPE Perprotocol Efficacy) (n = tutte e 3 le vaccinazioni entro 1 anno dall’arruolamento, nessuna deviazione maggiore dal protocollo di studio e naïve nei confronti dei relativi tipi di HPV prima della dose 1 e fino ad 1 mese dopo la dose 3 (Mese 7)). L’efficacia è stata misurata a partire dalla visita al mese 7. 
Complessivamente il 73% dei soggetti erano naïve (negativi alla PCR e sieronegativi) per tutti e 4 i tipi di HPV.
Efficacia nei soggetti naïve ai tipi HPV contenuti nel vaccino L’efficacia di Gardasil contro CIN (1, 2, 3) o AIS correlati all’HPV di tipo 6-, 11-, 16-, 18-, è stata del 100% nel Protocollo 013 dove era un endpoint primario e del 95,2% nei protocolli combinati insieme. 
L’efficacia di Gardasil contro le CIN 1 correlate all’HPV 6, 11, 16 e 18 è stata del 100% nel Protocollo 013 e nell’analisi combinata è stata del 93,1%. 
In un’analisi integrata (Protocolli 007, 013, 015), l’efficacia di Gardasil contro le lesioni della vulva di alto grado (VIN 2/3) correlate all’HPV tipi 6, 11, 16 o 18 è stata del 100%.
L’efficacia del vaccino contro le lesioni vaginali di alto grado (VaIN 2/3) non ha raggiunto una significatività statistica. In tutto vi sono stati 8 casi di VIN 2/3 e 5 casi di VaIN 2/3, tutti osservati nel gruppo placebo. 
Sulla base di una definizione a 12 mesi di infezione persistente (ad esempio almeno 2 campioni positivi nell’arco di un intervallo minimo di 12 mesi), l’efficacia contro l’infezione persistente da HPV 16 è stata del 93,3% nel Protocollo 005. Nel Protocollo 007, l’efficacia di Gardasil contro l’infezione persistente da HPV 16 o 18 è stata del 100%. Vi sono stati sei casi di infezione persistente da HPV 16 e due casi di infezione persistente da HPV 18 tutti nel gruppo placebo.
Efficacia nei soggetti con infezione in corso o prima dell’infezione Non vi è stata evidenza di protezione dalla patologia causata dai tipi di HPV per i quali i soggetti erano positivi alla PCR e/o sieropositivi al basale. Tuttavia, gli individui che erano stati già infettati con uno o più tipi di HPV contenuti nel vaccino prima della vaccinazione sono risultati protetti dalla patologia clinica causata dagli altri tipi di HPV contenuti nel vaccino.

Reazioni avverse In 5 studi, di cui 4 controllati con placebo, il vaccino anti-papillomavirus umano Gardasil è stato somministrato al momento dell’arruolamento e dopo circa 2 e 6 mesi. 
La percentuale dei drop-out per il presentarsi di effetti indesiderati è risultata bassa (0.1%).
Reazioni avverse comuni associate al vaccino Gli effetti indesiderati che si sono manifestati con una frequenza dell’1% o più nei soggetti ai quali è stato somministrato Gardasil sono stati: 
1) 1-5 giorni dopo la vaccinazione: dolore 83.9% (48.6% con placebo), rigonfiamento 25.4% (7.3% con placebo), eritema 24.6% (12.1% con placebo), prurito 3.1% (0.6% con placebo);
2) 1-15 giorni dopo la vaccinazione: febbre 10.3% (8.6% con placebo), nausea 4.2% (4.1% con placebo), capogiri 2.8% (2.6% con placebo);
Gravi reazioni avverse Un totale di 102 soggetti su 21.464 che hanno ricevuto Gardasil e placebo ha riportato un grave evento avverso 1-15 giorni dopo la vaccinazione:
- cefalea 0.03% (0.02% con placebo); - gastroenterite 0.03% (0.01% con placebo); 
- appendicite 0.02% (0.01% con placebo); 
- malattia infiammatoria pelvica 0.02% (0.01% con placebo).
E’ stato riportato un caso di broncospasmo e due casi di asma.
MortalitàTra i partecipanti agli studi clinici (21.464 soggetti) ci sono stati 17 casi ad esito fatale. Gli eventi riportati erano in linea con gli eventi attesi nella popolazione sana.
La più comune causa di morte è stato l’incidente con veicoli a motore (4 soggetti che hanno ricevuto Gardasil e 3 placebo), seguito da overdose/suicidio (1 soggetto con Gardasil e 2 con placebo) ed embolia polmonare/trombosi venosa profonda (1 soggetto con Gardasil e 1 con placebo). 
Inoltre, ci sono stati due casi di sepsi, 1 caso di tumore al pancreas e 1 caso di aritmia nel gruppo trattato con Gardasil e 1 caso di asfissia nel gruppo placebo.
Disordini autoimmuni sistemici Negli studi clinici i soggetti sono stati valutati per nuove condizioni mediche che si sono presentate nel corso di un periodo osservazionale di 4 anni. 
Nel gruppo Gardasil sono stati segnalati: 1 caso di artrite giovanile, 2 casi di artrite reumatoide, 5 casi di artrite ed 1 caso di artrite reattiva. 
Di contro, nel gruppo placebo sono stati osservati: 1 caso di lupus eritematoso sistemico e 2 casi di artrite.
Fonte: 1) FDA, 2007: 2 ) EMEA, 2007
5 Giugno 2007 - Judicial Watch, un’associazione di interesse pubblico, ha ottenuto dall'FDA (Food and Drug Administration) la possibilità di visionare gli effetti indesiderati correlati al vaccino contro il papillomavirus umano (HPV), Gardasil. 
All'11 maggio 2007, il sistema di farmacosorveglianza post-marketing sui vaccini VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System) degli Stati Uniti, annoverava 1.637 reazioni avverse digitando la sigla HPV4, che corrisponde alla vaccinazione con Gardasil, un vaccino quadrivalente. 
Di queste reazioni, 371 sono definite gravi.

Delle 42 donne che hanno ricevuto Gardasil mentre erano incinte, 18 sono andate incontro a reazioni avverse, che variavano tra l'aborto spontaneo ed i danni fetali. 
La paralisi, la paralisi di Bell (paralisi facciale), la sindrome di Guillain Barre e le convulsioni sono alcuni dei gravi eventi avversi neurologici associati alla vaccinazione con Gardasil. 
Nel database sono segnalati anche 3 casi di 3 persone morte dopo aver ricevuto il vaccino. Una ragazza è morta per trombosi 3 ore dopo aver assunto Gardasil. 
Due ragazze di 12 e 19 anni sono morte per problemi cardiaci e/o per trombosi. 
Secondo l'FDA queste morti non sarebbero correlate al vaccino. 
Riguardo ai 1.637 effetti indesiderati riportati da Judicial Watch, l'FDA ritiene che siano in linea con i quasi 3 milioni di persone vaccinate negli Stati Uniti con Gardasil.
Inoltre non tutte le reazioni avverse sarebbero correlate alla vaccinazione contro il papillomavirus.
Nonostante la rassicurazione dell'FDA rimangono dubbi sulla sicurezza del Gardasil.
Descrizione di 20 casi dopo vaccinazione con Gardasil, scelti con modalità random, presenti nel VAERS line list Report dell'11 Maggio 2007
Caso 1 definito grave: ragazza di 14 anni che immediatamente dopo somministrazione di Gardasil ha avvertito un dolore intenso al sito di iniezione. E' caduta ed ha perso i sensi per 10-15 secondi. La ragazza, che ha manifestato cefalea, visione offuscata, è stata inviata al Dipartimento d'Emergenza. L'esame neurologico è risultato normale. I medici hanno diagnosticato disidratazione e sincope vasovagale secondaria al dolore prodotto dall'iniezione al sito di somministrazione.
Caso 2 definito grave: una ragazza di 18 anni con nessuna storia di allergie è stata vaccinata con Gardasil. Il giorno dopo ha manifestato rash ed orticaria, non al sito di iniezione. Quando si è presentata al proprio medico curante presentava orticaria in tutto il corpo. E' stata trattata con Benadryl (Difenidramina), un antistaminico per os, e sottoposta a trattamento con Metilprednisolone (Solu Medrol).
Caso 3 definito grave, minacciante la vita: una ragazza di 17 anni dopo essere stata vaccinata con Gardasil ha presentato intorpidimento e formicolio ai piedi e alle mani, che sono persistiti e peggiorati. Dopo 25 giorni dalla vaccinazione la ragazza ha manifestato una grave forma di debolezza. E' stata ricoverata e gli è stata diagnosticata la sindrome di Guillain-Barre. E' stata trattata con Immunoglobulina. La ragazza sta lentamente migliorando, ma soffre sempre di debolezza.
Caso 4 definito grave: una ragazza di 15 anni, che era stata precedentemente vaccinata per l'epatite A e vaccinata con vaccino meningocicco A CYW, dopo essere stata vaccinata con Gardasil, ha presentato convulsione in forma lieve. Inoltre ha avvertito un forte dolore al sito di iniezione. La ragazza è stata ricoverata per 1 giorno.
Caso 5 definito grave: una ragazza di 17 anni affetta da asma, è stata vaccinata con Gardasil. Il giorno successivo alla vaccinazione ha presentato pollice di aspetto edematoso, e le palme della mano sono diventate rosse e calde. La ragazza ha poi avvertito senso di oppressione a livello toracico. Alla ragazza è stato somministrato immediatamente una dose massiccia di Cetirizina (Zyrtec; in Italia: Zirtec), un antistaminico, ed Acetaminofene (anche detto Paracetamolo).
Caso 6 definito grave: una ragazza di 17 anni che presentava allergia alle sulfonamidi, è stata vaccinata con Gardasil. Cinque giorni dopo la vaccinazione la ragazza ha presentato ingrossamento dei linfonodi a livello della clavicola, con problemi di movimento del braccio. Alla ragazza è stato consigliato l'intervento chirurgico per l'asportazione dei linfonodi.
Caso 7 definito grave: una ragazza di 18 anni affetta da asma e sindrome dell'ovaio policistico, è stata vaccinata con Gardasil. La ragazza stava assumendo contemporaneamente Bupropione (Wellbutin XL), Litio e Risperidone (Risperdal). Alla sera dello stesso giorno della vaccinazione la ragazza ha sviluppato gonfiore del braccio sinistro e difficoltà respiratorie. Il giorno successivo la ragazza ha sviluppato gonfiore al volto.
Caso 8 definito grave: una ragazza di 15 anni, affetta da asma, allergia alle arachidi ed una storia di anafilassi, è stata vaccinata con Gardasil. Dopo alcune ore la ragazza ha presentato una reazione anafilattica. Alla ragazza è stato somministrato immediatamente EpiPen ( autoiniettore di Adrenalina ), ed è stata trasportata al Dipartimento di Emergenza.
Caso 9 definito grave: una ragazza di 18 anni è stata vaccinata con Gardasil. Dopo circa un'ora la ragazza ha avvertito brevità del respiro e stato febbrile. La paziente è stata subito ricoverata presso il Dipartimento d'Emergenza e sottoposta a terapia.
Caso 10 definito grave, con disabilità permanente: una donna di 24 anni è stata vaccinata con Gardasil. Alcune ore più tardi la donna ha manifestato gonfiore agli occhi e prurito. E' stata trattata con Benadryl, un antistaminico, ed è stata mandata a casa. Successivamente è comparsa visione offuscata.
Caso 11 definito grave: una ragazza di 16 anni, che era stata vaccinata con Gardasil, ha sviluppato debolezza alle estremità inferiori ed è stata ricoverata con diagnosi di sindrome di Guillain-Barre in forma lieve. Dopo trattamento con Gammaglobuline, la ragazza ha recuperato in modo quasi completo, ma è perdurato l'intorpidimento alle estremità degli arti.
Caso 12 definito grave, con disabilità permanente: una ragazza di 15 anni con una storia di ipersensibilità agli allergeni, è stata vaccinata con Gardasil. La ragazza stava assumendo Ortho Tri-Cyclen LO, una pillola contraccettiva a base di Etinil Estradiolo e Norgestimato. La ragazza ha sviluppato prurito ed orticaria alle gambe e alle braccia.
Caso 13 definito grave, minacciante la vita: una donna di 25 anni che aveva iniziato ad assumere Nitrofurantoina per un’infezione del tratto urinario qualche giorno prima della vaccinazione con Gardasil, ha manifestato orticaria. La donna è stata trattata con Metilprednisolone (Medrol). Venti giorni dopo, la donna ha presentato gonfiore della lingua e restringimento laringeo. Alla donna è stata somministrata immediatamente Epinefrina (EpiPen).

Caso 14 definito grave: una ragazza di 15 anni affetta da diabete di tipo 1 ed in terapia con Insulina, è stata vaccinata con Gardasil. Il giorno dopo la vaccinazione la ragazza è andata incontro a crisi di grande male ed è stata ricoverata per 3 giorni in ospedale.
Caso 15 definito grave: Una donna di 20 anni dopo 2 ore che era stata vaccinata con Gardasil ha presentato vomito e dolore addominale, con successivo peggioramento tale da impedirle di stare supina. E' stata ricoverata in ospedale e sottoposta ad appendicectomia.
Caso 16 definito grave, minacciante la vita: una ragazza di 13 anni è stata ricoverata in ospedale con debolezza agli arti sia superiori che inferiori. La ragazza era stata vaccinata con Gardasil. Alla ragazza è stata diagnosticata una forma grave della sindrome di Guillan-Barre, ed infezioni delle vie respiratorie. Per il presentarsi di insufficienza respiratoria è stata sottoposta a ventilazione meccanica, e a tracheostomia con intubazione. Ha sviluppato dolore neuropatico ed ipertensione.
Caso 17 definito grave, minacciante la vita: una ragazza di 13 anni è stata vaccinata con Gardasil, con successiva presentazione di intorpidimento e formicolio ai piedi, che si è poi esteso alle mani. Ha presentato difficoltà a camminare, per la mancanza di sensibilità ai suoi piedi. Alla ragazza è' stata diagnosticata la sindrome di Guillain-Barre.
Caso 18 definito grave: una ragazza di 12 anni affetta da emicrania, è stata arruolata in uno studio clinico ed ha ricevuto le 3 dosi del vaccino per il papillomavirus, Gardasil. Tre mesi dopo l'ultima dose di vaccino, la ragazza ha presentato difficoltà a camminare ed è stata ricoverata in ospedale. La debolezza muscolare sofferta dalla ragazza è stata ritenuta essere correlata alla vaccinazione con Gardasil.
Caso 19 definito grave, con disabilità permanente: una donna di 19 anni è stata vaccinata con Gardasil. La donna stava assumendo un antistaminico, Zyrtec (Cetirizina), e contraccettivi ormonali per os. La donna, subito dopo la vaccinazione, ha sviluppato un rash non al sito d'iniezione, ma nel braccio in cui è stata eseguita la vaccinazione. Inoltre, la donna ha accusato una forte mialgia sia agli arti superiori che agli arti inferiori, e la sua mano si è scolorita. Un esame ha rivelato un’infezione streptococcica, e la donna è stata trattata con antibiotici. E' stata evidenziata un'elevata conta leucocitaria.
Caso 20 definito grave, con disabilità permanente: una donna di 18 anni senza storia di allergie, è stata vaccinata con Gardasil (una sola dose), e dopo aver manifestato rash maculopapuloso bilaterale alle estremità inferiori, gonfiore bilaterale agli arti inferiori con la gamba destra di dimensioni maggiori rispetto alla gamba sinistra, dolore muscolare intenso, particolarmente sotto le ginocchia, con difficoltà a camminare, è stata ricoverata in ospedale. Alla dimissione la donna era in terapia con Percocet (Ossicodone ed Acetaminofene), e Prednisolone.

Fonte: 1) Judicial Watch, 2007; 2) FDA, 2007
Documentazione
Clicca qui per vedere le morti riportate in VAERS all'11 maggio 200
Clicca qui per vedere le reazioni avverse riportate in VAERS all'11 maggio 2007

The Vaccine Adverse Event Reporting System is a cooperative program for vaccine safety of the Centers for Disease Control and Prevention ( CDC ) and the Food and Drug Administration ( FDA ). 
VAERS is a post-marketing safety surveillance program, collecting information about adverse events ( possible side effects ) that occur after the administration of US licensed vaccines.