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lunedì 29 febbraio 2016

Rimedi naturali per il gonfiore addominale






Pancia gonfia e gonfiori addominali. Ecco alcuni fastidi che potrebbero essere risolti migliorando il proprio stile alimentare e cercando di prendersi cura di sé in maniera naturale. Ricordarsi di masticare lentamente e dedicarsi maggiormente al movimento rappresentano buone abitudini che potrebbero essere parte della soluzione al problema.
Vi indichiamo qui di seguito alcunirimedi naturali considerati utili in proposito, nell'attesa di conoscere quali altre soluzioni benefiche siano state adottate dai nostri lettori persconfiggere i gonfiori addominali.


1) Peperoncino

peperoncino

Il peperoncino, con particolare riferimento al pepe di Cayenna, viene considerato come un alimento adatto a prevenire i gonfiori addominali, in quanto in grado di favorire la digestione, accelerare il metabolismo ed i processi di assorbimento delle sostanze nutritive, oltre che di eliminazione di gas e tossine. Tali proprietà benefiche sono attribuite al peperoncino per via della presenza al suo interno di una sostanza denominata capsaicina.

2) Finocchio

finocchio
Finocchio e tisana a base di semi di finocchio si rivelano due importanti alleati nel prevenire la pancia gonfia. Consumare finocchi e tisane al finocchio rappresenta una buona abitudine, adatta a favorire la digestione ed a prevenire e sconfiggere i gonfiori. I finocchi possono essere consumati sia cotti che crudi, mentre la tisana può essere bevuta sia calda, che tiepida, oppure fredda, trasferendola in una bottiglietta da portare con sé nel corso della giornata.

3) Mela

mela
Una mela al giorno leva il medico di torno, come sostiene un antico detto popolare, ormai considerato veritiero anche da parte della scienza. Arricchire la propria alimentazione con frutti ricchi di fibre come le mele permette di favorire il traffico intestinale, di migliorare la digestione e di prevenire gonfiori addominali. Un vero e proprio toccasana per la salute.

4) Tisana all'anice

La tisana all'anice è considerata come un ottimo rimedio naturale per placare il gonfiore addominale dovuto ad una cattiva digestione. A seguito di un pasto più abbondante del solito, assumere una tisana a base di anice può essere d'aiuto per eliminare i gonfiori in breve tempo e rendere più agevole la digestione. Le dosi di assunzione e la quantità di prodotto da utilizzare per la preparazione della tisana di anice possono variare in base alla situazione di salute individuale. E' bene rivolgersi ad un erborista.

5) Carbone vegetale attivo

Il carbone vegetale attivo costituisce un rimedio naturale frequentemente consigliato nel caso in cui si presentino dei gonfiori addominali persistenti.Esso può essere acquistato in erboristeria o nei negozi di prodotti naturali ed è solitamente presente in vendita sotto forma di capsule o di tavolette da assumere accompagnate da abbondante acqua. In alcuni casi è possibile che venga consigliata una vera e propria cura a base di carbone vegetale attivo. E' utile la consultazione di un esperto per comprendere se tale rimedio possa essere adatto alla propria situazione.

6) Acqua

In taluni casi il gonfiore addominale potrebbe essere provocato da ritenzione idrica. E' probabile che non si stia bevendo acqua a sufficienza nel corso della giornata e che l'organismo stia faticando ad eliminare le tossine ed i liquidi in eccesso, che possono talvolta accumularsi a livello dell'addome. E' dunque possibile valutare se la propria assunzione giornaliera di liquidi, con particolare riferimento all'acqua, sia da considerare insufficiente e cercare di bere di più, al fine di comprendere se la situazione di gonfiore in questo modo possa migliorare.

7) Evitare i cibi lievitati

In alcuni casi un gonfiore addominale apparentemente ingiustificato potrebbe essere dovuto ad una intolleranza alimentare. Alcuni alimenti contenentilievito di tipo industriale potrebbero essere la causa di gonfiore e di cattiva digestione. Attraverso appositi test è possibile scoprire se il gonfiore addominale può essere causato da un'intolleranza. Le intolleranze ai lieviti, al glutine o ai latticini possono presentare il gonfiore addominale tra i propri sintomi. In caso di dubbio, è bene consultare un esperto. In generale, anche in assenza di intolleranze, ma in presenza di gonfiore addominale, pietanze fritte ed eccessivamente condite o pesanti andrebbero evitate, al fine di non appesantire la digestione.

8) Zenzero

zenzero
Lo zenzero non rappresenta unicamente una spezia tuttofare in cucina, ma anche un rimedio naturale utile non soltanto in caso di tosse, raffreddore o mal di gola, ma anche per prevenire e combattere i gonfiori addominali. In questo caso è possibile provare ad assumere delle tisane preparate utilizzando della radice di zenzero. Lo zenzero in polvere o grattugiato può essere utilizzato per il condimento di pietanze come i legumi, al fine di migliorarne la digeribilità.

9) Movimento

Il gonfiore addominale può essere accentuato da fenomeni come cattiva digestione, funzionamento irregolare dell'intestino e sedentarietà. La digestione viene favorita dal movimento, ritenuto importantissimo per la regolarità intestinale, soprattutto a fronte di una vita particolarmente sedentaria. Semplici camminate effettuate con costanza possono essere d'aiuto. E' possibile inoltre affidarsi ad un insegnante di yoga competente, che saprà indicarvi le posizioni migliori, adatte ad attenuare il problema del gonfiore addominale.

10) Masticare lentamente

Spesso ce ne dimentichiamo, ma la digestione degli alimenti inizia nella nostra bocca, attraverso il contatto dei cibi con gli enzimi contenuti nella saliva e grazie alla masticazione. Masticare lentamente ed a lungo permette che la digestione degli alimenti venga facilitata, una volta che essi passeranno allo stomaco e attraverso l'intestino. Il gonfiore addominale potrebbe essere dovuto semplicemente a pasti consumati di fretta e ad una masticazione insufficiente. Compiere un tentativo per rallentare e migliorare il proprio modo di masticare certamente non nuoce alla salute e potrebbe contribuire a risolvere il problema del gonfiore addominale.
Articolo tratto da: http://www.greenme.it/

lunedì 20 febbraio 2012

20 fantastici utilizzi dell’Aloe Vera





aloe_vera
I migliori rimedi per la cura di sé arrivano spesso direttamente dalla natura. Alcuni di voi probabilmente avranno già sentito parlare dell’aloe vera e della sostanza gelatinosa dalle mille applicazioni possibili contenuta nelle sue foglie, che magari vi sarà capitato di raccogliere durante una vacanza al mare per poterle incidere e strofinare su di una scottatura solare.
Se abitate in un luogo soleggiato, potreste provare a coltivare sul vostro balcone una piantina d’aloe. Me se non avete questa fortuna o non vi sentite dotati di pollice verde, sappiate che è possibile acquistare il gel d’aloe ormai nella maggior parte delle erboristerie e dei negozi di prodotti naturali. L’unica accortezza da avere è quella di controllare scrupolosamente la lista degli ingredienti presente sulla confezione, che dovrà comprendere pochissimi componenti oltre all’aloe, che dovrà essere preferibilmente di origine biologica. I prodotti migliori aggiungono all’aloe (indicato in etichetta come aloe barbadensis) soltanto i conservanti necessari, solitamente sorbato di potassio (potassium sorbate) e acido citrico (citric acid).
Ora che sapete come scegliere il vostro “gel d’aloe”, ecco alcuni suggerimenti per il suo impiego. L’aloe è un rimedio davvero portentoso, che vi potrà stupire ed aiutare in mille occasioni. E’ considerato un vero toccasana per le pelli sensibili e non è solitamente considerato tra le possibili cause scatenanti di reazioni allergiche, mentre lo potrebbero essere alcuni conservanti o profumi sintetici contenuti in prodotti a base d’aloe. Vi consigliamo quindi al momento dell’acquisto di orientarvi verso prodotti privi di profumazioni e di conservanti potenzialmente allergizzanti come, ad esempio, i parabeni.   Noi vi suggeriamo alcuni dei suoi impieghi possibili e restiamo in attesa di conoscere anche i vostri.
1. L’aloe può essere utilizzato come ingrediente di base per la preparazione di uno scrub per il corpo, con l’aggiunta di olio d’oliva, zucchero o sale.
2. Se il vostro problema è la forfora, coccolate il cuoio capelluto strofinando delicatamente del gel d’aloe su di esso e lasciandolo agire il più possibile prima dello shampoo. Vi aiuterà a contrastarne la formazione e a combattere il prurito.
3. Stendete abbondantemente del gel d’aloe sulla pelle dopo una giornata trascorsa sotto il sole, in modo da beneficiare del suo potere rinfrescante.
4. L’aloe è adatto da impiegare come maschera per il viso in caso di pelle arrossata. Stendetene il gel con le dita e risciacquate il tutto con acqua tiepida quando si sarà asciugato formando una sottile pellicola. Tamponate il viso delicatamente con un panno di cotone.
5. Se quando ritornate a casa alla sera vi ritrovate ad avere le mani screpolate a causa del freddo o del vento, applicate generosamente del gel d’aloe sulle parti più ruvide delle vostre dita. Per un trattamento d’urto lasciate agire l’aloe sulle mani per tutta la notte indossando dei guantini in cotone.
6. il gel d’aloe vera puro può sostituire benissimo la vostra abituale crema viso. Potrete applicarlo anche più volte al giorno, a seconda delle vostre necessità.
7. Provate ad impiegare il gel d’aloe come contorno occhi. Rimarrete stupite del suo effetto tensore sulle piccole rughe.
8. Avete terminato la vostra crema per il corpo abituale? Dopo la doccia utilizzate il gel d’aloe al suo posto, massaggiandolo sulla pelle finché non si sarà ben assorbito. Per renderlo profumato potrete addizionarlo con poche gocce del vostro olio essenziale preferito.
9. il gel d’aloe è anche un ottimo gel per capelli. Provare per credere!
10. Sempre a proposito di cura della chioma, i capelli stressati beneficeranno di un impacco pre-shampoo a base d’aloe, applicato su di essi dopo averli inumiditi e lasciato agire per almeno mezz’ora.
11. Applicate del gel d’aloe sulle punture d’insetti per alleviare rossore e prurito.
12. E’ inoltre il prodotto ideale da utilizzare dopo la rasatura o la depilazione, per rimarginare eventuali microferite.
13. Applicatelo con costanza sulle cicatrici per fare in modo che il loro aspetto migliori e che scompaiano più rapidamente.
14. In caso di macchie scure sulla pelle causate da un’eccessiva esposizione al sole, non disdegnate di effettuare prolungati impacchi di gel d’aloe sulle zone interessate, in modo che tali in estetismi possano attenuarsi fino a scomparire.
15. Provate a contrastare i dolori muscolari effettuando dei massaggi con del gel d’aloe vera, che gode, tra le altre, di proprietà antinfiammatorie e calmanti.
16. Applicatelo senza remore in caso di gengive infiammate o formazione di piccole fiacche all’interno del cavo orale.
17. A fine giornata massaggiate i piedi stanchi con una piccola quantità di gel d’aloe a cui avrete aggiunto al momento alcune gocce di olio essenziale alla lavanda.
18. Se soffrite di mal di testa, tenete a portata di mano un barattolino di gel d’aloe che avrete addizionato con poche gocce dio olio essenziale di menta ed applicatelo al bisogno con movimenti circolari sulla nuca e sulle tempie.
19. L’aloe vera è spesso alla base della composizione di dentifrici naturali. Potrete provare a realizzarne uno unendo al gel d’aloe alcune foglioline di menta e di origano essiccate e polverizzate, da utilizzare di tanto in tanto come alternativa ai prodotti comunemente in commercio.
20. Alcune gocce di gel d’aloe rappresentano la soluzione ideale da applicare affinché gli antipatici brufoletti scompaiano più rapidamente.
Marta Albè

Tratto da: greenme.it

sabato 4 febbraio 2012

Infiammazioni: massaggio come terapia


massaggio


Il massaggio usato come terapia attenua i dolori muscolari utilizzando gli stessi meccanismi biologici dei trattamenti farmacologici tradizionali, riduce l'infiammazione e inoltre favorisce la crescita di nuovi mitocondri nel muscolo.

A sostenerlo è uno studio canadese della McMaster University (Ontario), pubblicato on line su Science Translational Medicine.

Gli scienziati del Dipartimento di Pediatria e Medicina della McMaster University  hanno eseguito dei test su volontari che si erano sottoposti a dure sessioni di cyclette e ne hanno successivamente massaggiato una gamba.

Prelevando campioni bioptici sia prima dell'allenamento, che subito dopo un massaggio di appena 10 minuti e dopo due ore e mezzo di recupero, hanno constatato che a livello cellulare il massaggio riduce l'infiammazione e promuove la crescita di nuovi mitocondri nel muscolo scheletrico.

“Questi potenziali benefici del massaggio possono essere utili per un'ampia gamma di persone, compresi gli anziani e coloro che soffrono di lesioni muscolo-scheletriche o i pazienti con infiammazione cronica – ha spiegato il ricercatore Mark Tarnopolsky - questo studio fornisce la prova che le terapie manipolative, come il massaggio, dovrebbero essere comprese nella pratica medica”.


Tratto da: informasalus.it

lunedì 23 gennaio 2012

Calvizia: il perche'e come curare la perdita dei capelli?




La perdita dei capelli le calvizie affliggono circa il 70% degli uomini e stanno diventando sempre più comune anche per le donne che un tempo ne sembravano quasi immuni. Questo fenomeno è in continua crescita e tra pochissimo ne capiremo le motivazioni.
I capelli cadono dal cuoio capelluto ( allo stesso modo diventano bianchi o grigi ) per effetto dell'intossicazione della loro radice. La calvizie è quasi sempre un sintomo che gli organi emuntori (pelle fegato reni) sono in difficoltà nell’ eliminare il sovraccarico tossico. Potremmo quindi affermare che la perdita dei capelli è la conseguenza diretta di un'intossicazione del nostro organismo dovuta, per la maggioranza dei casi a cattiva alimentazione e stile di vita. 


Perché cadono i capelli ?La causa primaria della perdita dei capelli è rappresentata dell'intossicazione del nostro organismo che può avvenire per i seguenti motivi:
1 Acidificazione corporea

2 Deficit della funzionalità epatica
3 Cattiva alimentazione, Disbiosi intestinale, Fermentazione e putrefazione intestinale 4.5 Carenza di vitamine 

5Abuso di alcol e fumo
6 Alopecia da Stress
7 Fattori psicologici (disistima di se stessi)


1 Acidificazione corporea e Cattiva alimentazioneL'alimentazione di tipo acidificante tipica della nostra società porta ad uno stato di acidosi tissutale con sintomi tipici come: stanchezza cronica, stati infiammatori, irritabilità del sistema nervoso ed un aumento delle tossine e dei radicali liberi. I capelli risentono direttamente di questo sovraccarico di acidi e tossine.

2 Deficit della funzionalità epaticaIl fegato è l’organo deputato alla detossicazione per eccellenza. Il fegato deve neutralizzare tutte le sostanze tossiche che vengono ingerite. La sua funzionalità è a stretto contatto con quell'intestinale. L'alimentazione acidificante, l'eccesso di alcol e di carboidrati raffinati aumentano direttamente il carico di lavoro del fegato, riducendo la produzione di aminoacidi solforati che sono determinanti per la sintesi dei tessuti connettivi e degli annessi cutanei

3 Cattiva alimentazione - Disbiosi intestinale.La cattiva alimentazione, ricca di cibi raffinati acidificanti, e sovraccarico del fegato sono concause della disbiosi intestinale. La disbiosi intestinale è un'alterazione della flora batterica intestinale. I sintomi vanno dalla pancia gonfia alla cattiva digestione fino a forme di colite e diverticolosi. l'intero organismo ne soffre per l'indebolimento del sistema immunitario. Ad aggravare il quadro, in questa condizione le sostanze tossiche attraversano la barriera intestinale e si riversano direttamente nel circolo sanguigno andando a sovraccaricare ulteriormente il fegato. In questo frangente, la pelle non è un organo estraneo anzi in caso di sovraccarichi tossinici, il suo carico lavorativo aumenta. La fermentazione intestinale e le putrefazione eccessiva che caratterizzano la disbiosi intestinale, producono gas tossici che trasudano dai tessuti porosi del collo e della testa fino a giungere al cuoio capelluto. Questi gas distruggono la radice dei capelli con conseguente caduta e definitiva scomparsa degli stessi.

3.5 Intolleranze alimentari e intossicazioni alimentariAlopecia tipica nelle persone che soffrono di intossicazioni alimentari, da farmaci e da metalli pesanti. Disintossicandosi tempestivamente e seguendo un’alimentazione adeguata

4 abuso di alcol e fumoAlcool e fumo contribuiscono direttamente all’ acidificazione. Il fumo di sigaretta apporta minerali pesanti tra cui nichel e cadmio. Il nichel, viene utilizzato da moltissimi batteri e si accomuna nei reni e nelle ghiandole surrenali, nella vescica e nella prostata. Lo si ritrova anche nel cuoio capelluto maschile e accelera il processo di caduta dei capelli e la calvizie.


5 Alopecia da StressLo stress riduce la vita ed accelera l' invecchiamento. Per quanto riguarda la caduta dei capelli, segnalo l' effetto diretto dello stress e delle conseguenti contrazioni nervose che provocano vasocostrizione dei capillari che irrorano il follicolo del capello.

7 Fattori psicologici I fattori psicologici, “noi siamo ciò che pensiamo” :un disagio psicologico si ripercuote inevitabilmente non solo sul nostro stile di vita alimentare ma su tutte le azioni quotidiane con ripercussioni dirette sul fattore stress.

È possibile curare i capelli e farli ricrescere?Spero che abbiate letto tutto e non siate saltati direttamente al paragrafo più interessante! Avrete capito che per curare i capelli, dovete prima prendervi cura di voi stessi. Non è sufficiente per risolvere la caduta dei capelli, utilizzare solo ed esclusivamente rimedi locali.

1 Acidosi
 

Acidosi e alimentazione e integrazione con minerali alcalini 
Curate la dieta, prevedendo un regime alimentare prevalentemente alcalino. Potete trovare tutti consigli inerenti all'equilibrio acido basico degli alimenti direttamente in questo articolo. In questa sede mi limito a dirvi che bisognerebbe orientarsi verso l'alimentazione di tipo vegetariana o almeno parzialmente. L’ ideale sarebbe ingerire cibi con un rapporto Acido Base di 1 a 3. Abituatevi a bere due centrifugati di frutta al giorno e almeno 4-5 porzioni di frutta. Tale regime è difficilmente raggiungibile se non modifichiamo in maniera radicale la nostra dieta. Le alterazioni sono cumulative e per bilanciare l’ acidosi è necessario, in moltissimi casi, ricorrere a specifici integratori a base di composti alcalini in grado di tamponare l’ eccesso di acidi senza depauperare le nostre già scarse riserve.



2 Disbiosi intestinale e funzionalità epatica

 Abbiamo definito l'intestino come motore vitale dell'organismo: Per contrastare la disbiosi, oltre ad un regime alimentare corretto ( sostanzialmente lo stesso per l'acidosi ) possono essere utili integratori di microrganismi benefici. Riequilibrare la flora batterica intestinale, stimolare il sistema immunitario e disintossicare l'organismo sono le chiavi per rimettere in moto le molte funzionalità intestinale.

Dedicate alla protezione e depurazione del fegato esistono molte erbe, tra cui il Cardo Marino( qui la recensione del Bilium integratore di cardo boldo e tarassaco)o soluzioni meno note  ma efficaci che traggono spunto dai concetti della medicina tibetana. Per approfondimenti consiglio la lettura di questo articolo


3 Carenza di vitamine e minerali
.
La carenza di vitamine e sali minerali è associata a tutte le problematiche sopra esposte: in primis la cattiva alimentazione ricca di cibi raffinati e povera di vegetali freschi. l' intestino ne soffre ( disbiosi)e viene ridotta ulteriormente la capacità di assorbimento. le vitamine e i sali minerali sono indispensabili anche al capello:
Inositolo Vitamina B7 : rende più forti i capelli L-Cisteina . Aminoacido solforato. la Cisteina è indispensabile per la formazione della cheratina, componete principale del capello
Acido Paraminobenzoico . Aminoacido favorente la produzione di melanina .Contrasta la comparsa dei capelli bianchi. L-Metionina: Aminoacido solforato fondamentale per l’ utilizzo del Selenio. Agente fortemente antiossidante in combinazione con altri antiossidanti utile a prevenire l’ insorgenza dei radicali liberi. Selenio, Antiossidante di cui abbiamo ampiamente discusso in questo articolo Vitamina E o Tocoferolo. Antiossidante a livello della membrana cellulare. Protegge le altre vitamine e gli acidi grassi insaturi Favorisce un miglior utilizzo dell’ ossigeno a livello cellulare. Betacarotene. Mantiene l’ integrità degli epiteli. La vitamina A protegge il timo dall’ invecchiamento precoce causato da stress fisici ed ambientali. E’ un potente antiossidante e antitumorale Biotina o Vitamaina B8. Fu scoperta per la sua capacità di contrastare la perdita di peli su cavie da laboratorio ! Zinco. Lo zinco è fondamentale per la pelle e per il collagene



I Sali del Dr. Schussler contro l' alopeciaCome visto, la caduta dei cappelli può essere fisiologica per ricambio cellulare, anomala o eccessiva o causata da disbiosi intestinale e scompensi vitaminici. Un valido supporto è rappresentato dall' utilizzo dei sali del Dr. Schussler che individuò 12 sali primari e secondo cui una loro alterazione porta al disequilibrio e conseguente alterazione che porta alla malattia. Nel caso della perdita dei capelli, per contrastarla i sali più indicati sono : Kalium sulfuricum Natrum muriaticum Silica.
La New Era, che produce dal 1923, i Sali Tissutali del Dr. Schüssler secondo il metodo originale, commercializza uno complesso specifico "COMPLESSO K" che racchiude i tre sali utili alla salute dei capelli ed è indicato per tutti i casi di alopecia.  


E non dimentichiamo i consigli basilari !Fare in modo che il cuoi capelluto possa respirare liberamente: I Capelli legati stretti, l’ utilizzo di gel , lacche e altri prodotti chimici non facilitano la respirazione e danneggiano direttamente i capelli. Ovviamente colore, permanente o altri trattamenti estetici sono da evitare. Lavare i capelli senza essere troppo vigorosi e non lavarli troppo spesso 




Tratto da: http://naturopataonline.org/

domenica 22 gennaio 2012

Il digiuno è la tavola operatoria della natura




Il digiuno viene definito spesso come “tavola operatoria della natura”, senza bisturi e senza l'uso di alcun prodotto chimico-farmaceutico, e dunque priva di controindicazioni di sorta.
Far sparire in pochi giorni lipomi, miomi e tumori al seno, mediante autolisi o auto-scioglimento, senza orribili mutilazioni e senza l'uso di farmaci, è cosa normalissima per l'igienismo, anche se medici e medicalizzati rimangono spesso perplessi, sbalorditi ed increduli.
Chiaro che, se un soggetto si alimenta giornalmente al meglio (vale a dire con cibo prevalentemente crudo, con abbondanza di frutta), se respira come si deve, se fa del moto, se riposa bene, se prende il sole, e cerca di vivere in armonia con se stesso e gli altri, non ha bisogno di digiunare. Gli basta il normale e naturale digiuno notturno e la colazione a base di frutta acquosa (che prolunga il ritmo circadiano mattiniero tra le 4 e le 12, di tipo eliminativo) per regolare perfettamente il suo organismo.
Per una persona non carica di troppi veleni, e di pre-esistenti patologie curate con farmaci, il digiuno autogestito può estendersi senza troppi problemi a una settimana ed anche oltre, se vuole magari mandar fuori innocentemente qualche chilo in più.
Difficile dire con certezza quanto a lungo si può estendere un digiuno senza assistenza, dato che ogni caso è diverso. A volte, per evitare crisi eliminative troppo forti ed intense (soprattutto nelle persone molto intossicate), si suddivide il digiuno in due o tre sedute a distanza di uno o due mesi.
L'assistenza al digiuno si limita, in ogni caso, a parole di spiegazione e di incoraggiamento durante il momento delicato delle crisi espulsive, e a niente altro che quello. Trattasi dunque di supporto psicologico più che pratico.
Quando il digiunante ha a disposizione una decina di bottiglie di acqua distillata (o comunque leggera in termini di minerali) vicino al comodino, quando sta rilassato sotto le coperte, quando mantiene un bel ritmo respiratorio, quando la stanza è arieggiata, priva di odori e di rumori, di radio e televisione, tutto procede liscio.
Il digiuno si interrompe allorquando arrivano i segnali giusti, ovvero quando la patina bianca della lingua scompare, quando le urine ridiventano chiare, quando l'alito e il sapore in bocca ridiventano gradevoli, e quando ritorna in modo prepotente l'appetito.
Il digiuno non si interrompe certamente buttandosi su un piatto di spaghetti, ma con qualche giorno di alimentazione fruttariana (meglio solo frutta acquosa) o a base di centrifugati o frullati di carote, bietole, mele, ecc., per completare il lavoro ripulitivo, per poi riprendere alla fine la dieta normale umana, che è quella vegana tendenzialmente crudista, priva di effetti collaterali ed intossicanti (salvo che uno non voglia rimettersi nuovamente nei guai).
Ogni fenomeno fastidioso, ogni dolorino, ogni debolezza, ogni senso di vertigine, ogni eritema e ogni rigonfiamento epidermico, ogni scarico di muco, ogni liberazione di pus, ogni eventuale tensione nervosa ed ogni temporaneo picco depressivo, vanno inquadrati nella famosa crisi eliminativa.
Trattasi di una crisi costruttiva, gestita con sapienza dal sistema immunitario, che con l'aiuto dissolvente dell'acqua leggera e demineralizzata, smaltisce le acque stanche e le cellule grasse, disgrega i depositi interni di minerali inorganici, di acidi, di urokinasi, di ammoniaca, di caffeine, theine, nicotine e cadaverine, nonché demolisce per autolisi le crescite patologiche ed irregolari tipo calcoli, tumori, cisti, lipomi e compagnia bella.
Il digiuno però non si limita a quanto sopra, ma fa molto di più.
Smonta e smentisce categoricamente tutte le bugie pasteuriane e neo-pasteuriane, tutte le teorie mediche sui batteri e sui virus, sulle intolleranze e le allergie. Annienta e ridicolizza tutte le ideologie monatte ed untrici, tutti i martellamenti ministeriali sui virus e sui ceppi virali provenienti dai vari punti cardinali del globo, evidenziando come un corpo diagnosticato carico di batteri e di virus, senza alcun antibiotico ed alcun antivirale, senza alcuna vaccinazione, si libera velocemente da batteri e virus accumulati e riacquista al 100% la sua salute.
Infatti, se avessero ragione i virologhi e gli immunologhi, una persona carica di batteri e di virus, lasciata senza cure biochimiche all'azione di tali voraci predatori, verrebbe divorata velocemente dai medesimi, sviluppatisi nel frattempo esponenzialmente, e morirebbe sotto mille sofferenze.
Succede invece esattamente l’opposto. Come mai?
I virologhi si defilano e scappano via imbarazzati. Non sanno cosa rispondere.
Il motivo è ben presto spiegato. I batteri non trovano più porcherie da mangiare all'interno di un corpo ripulito dal digiuno e si riducono al quantitativo normale, logico e simbiotico previsto dalla natura. I virus, ovvero i detriti derivanti dalla fisiologica moria cellulare (normale ricambio metabolico giornaliero che vede miliardi di cellule morire e trovare le proprie sostitute), vengono parzialmente riciclati (vedi recupero del ferro in zona intestinale), e poi espulsi. Anche le allergie vengono a loro volta attenuate ed esorcizzate in modo naturale.
Nessuna meraviglia dunque che l'Ordine Medico combatta l'igienismo e combatta il digiunismo a spada tratta, dicendone di cotte e di crude, spaventando a morte i malati e inducendoli a evitare tale pratica.
Il digiuno mette in evidenza più di ogni altra cosa al mondo gli svarioni, gli spropositi, le ipocrisie, le corruzioni e le piccolezze mentali della medicina. Il digiuno denuda e smutanda spietatamente il monarca sanitario, e ci presenta il Re Nudo sotto i riflettori, mettendo in berlina tutto quanto c'è sotto. In definitiva, sbeffeggia la vorace e venale sanità mondiale facendo guarire perfettamente la gente col semplice costo di poche bottiglie di acqua.
Ho dovuto scrivere decine di articoli su questo argomento, tipo Scienza e fantascienza del virus, oppure L’AIDS non malattia ma programma di governo, Il caso Sandlers e i conigli polio-resistenti, La farsa del contagio batterico-virale, e tanti altri, per scalfire le intoccabili cattedre dei baroni e per demolire le presunzioni e le arroganze dei ministri e dei sottosegretari, dei governi e dei presidenti, dei piazzisti e dei portaborse, dei giornali e delle televisioni.
Ma coi ragionamenti teorici è facile inceppare nelle trappole dei sofismi e nelle reti degli azzeccagarbugli. Qui parliamo di un esperimento pratico e facilmente ripetibile, verificabile e controllabile da una qualsiasi giuria pubblica. In realtà bastano 3-5 giorni di digiuno per smantellare ogni montatura sanitaria, ogni costruzione fasulla e truffaldina basata sul binomio batterio-virus.
Il digiuno è la prova del nove che batteri e virus non c'entrano in alcun modo con le malattie, che non provocano le malattie ma sono semmai causati e moltiplicati da esse e dalle tossicità accumulate precedentemente.
Sfido pubblicamente qualunque autorità pubblica, qualunque rettore, qualunque specialista virologo, qualunque scienziato, qualunque microbiologo anche Nobel, qualunque industria farmaceutica, a smontare questa semplice, chiara ed inequivocabile prova.

 Autore: Valdo Vaccaro / Fonte: valdovaccaro.blogspot.com

sabato 21 gennaio 2012

Come preparare uno sciroppo naturale


Lo sciroppo si ottiene introducendo il principio attivo della pianta officinale in uno sciroppo semplice, che è una soluzione acquosa zuccherina molto concentrata in acqua, preparata a caldo. Si può utilizzare indifferentemente sia dello zucchero che del miele (quest’ultimo però è da preferire), ad una concentrazione di almeno il 45%. Il gusto è molto dolce, la viscosità è elevata. L’alto contenuto di zucchero, oltre che per il gusto, serve per conferire allo sciroppo la stabilità, nel senso che le sue proprietà essenziali non devono cambiare per un lungo periodo di tempo ed inoltre a renderlo resistente alla crescita microbica.
Gli sciroppi si possono preparare a partire dalla Tintura Madre (TM) o dalla tisana (infuso o decotto).
□  Sciroppo con TM
Dosi: 500 g di miele;
         300 ml di acqua potabile, meglio se demineralizzata;
         TM nel rapporto 1:9.
Procedimento: si mettono i 500 g di miele in un recipiente, si scalda a fiamma bassa o preferibilmente a bagnomaria, in modo da non superare i 40°C. Vi si versano poi i 300 ml di acqua e si mescola continuamente fino a ben amalgamare. Si lascia raffreddare. A freddo si unisce la TM nella proporzione 1:9, cioè 1 parte di TM e 9 parti di sciroppo.
□  Sciroppo con tisana
Dosi: 500 g di miele;
         300 g di tisana.
Procedimento: si mettono i 500 g di miele in un recipiente, si scalda a fiamma bassa o preferibilmente a bagnomaria, in modo da non superare i 40°C. Quando il miele è diventato liquido, si versano i 300 g di tisana e si mescola bene per amalgamare il tutto. Si lascia raffreddare e si imbottiglia a freddo. L’imbottigliamento a freddo evita che, a causa dei vapori che si produrrebbero sulle pareti più fredde del recipiente, si formi una porzione di sciroppo più diluita e quindi più facilmente attaccabile dai batteri.
Gli sciroppi si conservano a temperatura ambiente o preferibilmente in frigorifero, al riparo dalla luce. E’ sempre bene agitare prima dell’uso.
Sono generalmente somministrati alla dose di 10 – 30 ml, 2 – 3 volte al dì.

Leptina e sovrappeso

La leptina: L’interruttore che mette fine al senso di fame

La leptina (dalla radice greca leptos che significa magro) è un piccolo ormone di natura proteica, scoperto nel 1994 da Friedman. Viene codificata dal gene dell'obesità (OB), ha un peso molecolare di 16 KDa ed è fortemente coinvolta nella regolazione del metabolismo lipidico e del consumo energetico.
Prodotta soprattutto a livello del tessuto adiposo bianco, la leptina viene trasportata agli organi bersaglio dal torrente ematico. I suoi recettori sono localizzati soprattutto all'interno del cervello, precisamente nell'ipotalamo, una regione del sistema nervoso centrale deputata, tra l'altro, al controllo del peso, della temperatura corporea, della fame, della sete e del freddo.
La scoperta della leptina ha confermato l'esistenza di un canale di comunicazione tra tessuto adiposo e cervello, che ha lo scopo di regolare l'accumulo di grasso negli adipociti. Quando le riserve lipidiche aumentano, le cellule adipose bianche accelerano la sintesi di leptina per segnalare all'ipotalamo che occorre ridurre l'assunzione di cibo.
La leptina diminuisce il senso della fame (effetti anoressizzanti) ed aumenta la spesa energetica, favorendo la riduzione del peso corporeo e della massa grassa.
Al contrario, quando le riserve adipose diminuiscono, gli adipociti bianchi riducono la sintesi di leptina per segnalare all'ipotalamo che occorre aumentare l'assunzione di cibo e ridurre la spesa energetica.
In condizioni normali i livelli di leptina:
aumentano dopo il pasto e si riducono nel digiuno prolungato;
sono proporzionali alla massa grassa presente nell'organismo (maggiori negli obesi, minori nelle persone magre). Queste ultime sono però più sensibili all'azione dell'ormone.

Altre funzioni della leptina

Oltre a regolare il senso di sazietà , la leptina interviene anche nella regolazione di numerose funzioni biologiche:
regola l'attività tiroidea;
facilita l'ematopoiesi;
regola il sistema immunologico (la leptina potenzia le difese immunitarie fino a scatenare vere e proprie malattie autoimmuni);
regola il sistema riproduttivo (favorisce la secrezione di gonadotropine; viene prodotta anche dalla placenta);
regola la formazione dell'osso.

Potenzialità Terapeutiche della Leptina

Gli esperimenti sui topi di laboratorio hanno dato i seguenti risultati:
la somministrazione di leptina riduce l'assunzione di cibo ed aumenta il dispendio energetico;

topi privi del gene dell'obesità, incapaci quindi di produrre leptina, diventano obesi, così come quelli dotati di recettori difettosi per l'ormone.
Nonostante i positivi risultati ottenuti nei topi da laboratorio, non è mai stata provata la totale efficacia della leptina nel trattamento dell'obesità umana. Sono infatti rari i casi dimostrati di assenza del gene OB, mentre più spesso le persone obese presentano elevate concentrazioni plasmatiche di leptina. Da qui l'ipotesi che l'obesità si associ ad una resistenza all'azione di questo modulatore dell'appetito. In altre parole i recettori ipotalamici di buona parte delle persone obese sono poco sensibili all'azione dell'ormone. E le brutte notizie non finiscono qui. Gli studiosi hanno infatti notato che nelle persone obese i recettori ipotalamici, pur non riuscendo a recepire il messaggio di astinenza del cibo dato dagli alti livelli di leptina, sono comunque sensibili al calo della concentrazione dell'ormone. Per questo motivo:
quando un obeso ingrassa lo stimolo della leptina viene "ignorato" e con esso anche la sua azione anoressigena;
al contrario, quando un obeso tenta di dimagrire l'ipotalamo recepisce la diminuzione di leptina e spinge l'individuo alla ricerca del cibo.
Il problema, quindi, non è dato da un difetto di leptina ma da una ridotta sensibilità recettoriale nei suoi confronti. Tutto ciò ha notevolmente ridimensionato le potenzialità terapeutiche della leptina nella cura dell'obesità. Attualmente la ricerca si sta concentrando sulla sintesi di analoghi dell'ormone e su modalità di somministrazione alternative in grado di ovviare all'aumentata resistenza alla leptina.
Infine, vale la pena ricordare che nell'uomo l'assunzione di cibo è un fenomeno assai complesso, perché mediato da numerosi segnali biologici che si integrano a livello ipotalamico ma anche da fattori non energetici (culturali, sociali, emozionali ecc.).

I diuretici naturali





I diuretici sono sostanze in grado di aumentare l'espulsione di urina.
Medicinali ad azione diuretica vengono impiegati nel trattamento di insufficienza renale, ipertensione, glaucoma, cirrosi epatica ed insufficienza cardiaca.
I diuretici, anche se di derivazione naturale, possono tuttavia avere gravi ripercussioni sul bilancio idrico dell'organismo (disidratazione, nausea, crampi, ipotensione, dislipidemie, fino al collasso cardiocircolatorio).

Come mai le persone sane utilizzano i diuretici?

L'utilizzo di farmaci diuretici è abbastanza diffuso negli sportivi e nelle persone che desiderano dimagrire in tempi brevissimi. I motivi per cui soggetti sani utilizzano questi farmaci sono essenzialmente due:
rapida perdita di peso (peso non grasso...) che regala un dimagrimento apparente ma non reale. Tale effetto è particolarmente ricercato negli sport come il pugilato in cui il peso è fondamentale per rientrare in una determinata categoria

aumentare l'eliminazione di residui farmacologici derivanti dall'utilizzo di sostanze dopanti o diluire il loro contenuto in modo da rientrare nei limiti imposti dall'antidoping

L'utilizzo di diuretici abbinato all'attività fisica è molto pericoloso, dato che con lo sport si perdono già con la sudorazione notevoli quantità di liquidi.
Per sconfiggere la ritenzione idrica ricorrere ai diuretici non serve, basta seguire alcuni consigli che abbiamo ampliamente trattato negli articoli "ritenzione idrica" e "dieta e cellulite"

Esistono cibi diuretici?

La natura ci regala molti cibi dalle spiccate proprietà diuretiche. Per rendersene conto basta mangiare, per esempio, una fetta di anguria o qualche asparago bollito.
La lista di diuretici naturali è lunghissima, alcuni sono contenuti in alimenti di uso comune, altri in erbe particolari provenienti da diversi Paesi del Mondo:
ananas: ha un effetto anoressante e favorisce la diuresi
betulla: aiuta a combattere il ristagno di liquidi (foglie)
carciofo: questa pianta ha la capacità di stimolare la funzionalità epatica e renale
cetriolo: ha proprietà rinfrescanti, depuranti e diuretiche
cipolla: aiuta la naturale produzione di urina
equiseto
infuso di foglie di noce
finocchi: oltre al discreto contenuto vitaminico e minerale sono ricchi di princìpi attivi che li rendono indicati per problemi gastrointestinali e gli conferiscono proprietà emmenagoghe, galattogene antisettiche e diuretiche
mela: anche questo comunissimo frutto nasconde spiccate proprietà diuretiche
ortica: gli estratti di questa pianta migliorano la funzionalità renale aumentando la produzione di urina ed accelerando l'eliminazione di sostanze tossiche.
fiori di sambuco
stimmi di mais preparati sottoforma di infuso
tarassaco (o dente di leone o soffione): per depurare l'organismo sfruttando le sue spiccate proprietà diuretiche naturali si consiglia un infuso di radici e foglie al 5% da prendere lontano dai pasti; tintura: 20 g in 100 ml di alcol (a macero per 10 giorni), 3-4 cucchiai al giorno lontano dai pasti

ALTRI DIURETICI: caffeina, theina, acque povere di sodio, uva, sedano, patate, borragine, verga d'oro, pilosella.

domenica 15 gennaio 2012

10 rimedi naturali per sbiancare i denti

E’ arrivato il momento della foto. Sorridete, dite “cheese”, pronti allo scatto? Come no? Il vostro sorriso, per via dei troppi caffè, sigarette o dai tanti tè verde che assumete, è tutt’altro che bianco? Male, ma anche in questo caso possiamo provare a intervenire senza fare ricorso a trattamenti chimici che rovinano lo smalto e non fanno proprio bene alla salute. Oltre, infatti, ai tanti prodotti chimici in commercio dedicati allo sbiancamento dei denti, esistono una serie di rimedi naturali, meno nocivi, e ugualmente efficaci. Noi ve ne proponiamo dieci.
1) Bicarbonato + Sale da tavola
Unendo ½ cucchiaino di bicarbonato di sodio con ½ di sale da tavola si piò creare un detergente efficacissimo. A dirlo è Dorie Byers autore di “Natural Beauty Basic”. In questo libro, dedicato alla cosmesi naturale, viene detto che aggiungendo un pizzico di olio essenziale alla menta peperita riuscirete anche a rendere questa “pozione” piacevole una volta a contatto con la bocca. Va, infatti, utilizzato come se fosse un normale dentifricio, bagnate lo spazzolino e lo passate sui denti. Evitate, però, di farlo non più di una volta a settimana, un uso frequente potrebbe danneggiare lo smalto.
2) Frutta e verdura


Alimenti come mele, pere, fragole, sedano e carote aiutano moltissimo a rendere il vostro sorriso bianco che più bianco non si può. La saliva a contatto con questi alimenti produce una reazione, infatti, in grado di rimuovere parecchi batteri dalla bocca.  Strofinando i denti con le fragole ogni giorno, ad esempio, ci consentirà di rimuovere tutte le macchie. Allo stesso, anche strofinarli con la parte interna della scorza di un’arancia aiuta lo sbiancamento dentale.
3) Acqua
E’ la bevanda più diffusa e salutare al mondo è a detta di un famosissimo dentista americano – il dott. Connelly – l’ideale per avere denti bianchi. Fare degli sciacqui di 30 secondi dopo i pasti aiuterebbe la prevenzione di macchie.
4) Aggiungere nelle bevande
Sempre secondo Thomas Connelly, aggiungere qualcosa nella bevanda che si beve aiuta. La panna nel caffè o il latte nel tè, infatti, cambiano la chimica e ciò  comporta una difficoltà maggiore per le macchie nell’aderire ai denti.
5) Salvia fresca
Prendete una foglia di salvia fresca e strofinatela sui denti. Il risultato sarà sorprendente, senza rischio per i denti e senza spendere in trattamenti dentistici.
6) Mangiare verdure verdi scure
Ingozzatevi di broccoli e cavoli. Queste verdure, infatti, contengono un composto minerale che produce una pellicola che ricopre i denti e protegge contro le macchie.
7) Non bevete bibite gassate
Le tante lattine di bibite analcoliche gassate presenti sul mercato non sono affatto fedeli alleate per lo sbiancamento dei denti. Gli acidi contenuti – come quello fosforico, citrico, malico e tartarico – mettono a nudo lo smalto. Se proprio avete un’irresistibile voglia di queste bevande, usate almeno la cannuccia.
8) Dentifricio fatto in casa
La rete regala sempre preziosi consigli, anche questa volta un video presente su you tube ci suggerisce come fare un dentifricio fatto in casa e altamente sbiancante. Non resta che provare!


9) Radice albero araak
E’ una radice di un albero medio orientale che levigata sui denti li rende bianchi e lucenti. Dove trovarla? Anche in questo caso il web ci corre in soccorso e, attraverso un video (), ci spiega dove procurarcela.



10) Succo di Limone
Anche il succo di limone è un ottimo rimedio naturale contro le antiestetiche macchie gialle provocate soprattutto dal fumo, ma anche dal caffè. Come il bicarbonato ha un potente effetto sbiancante, ma essendo acido corrode lo smalto se usato di frequente. Si consiglia dunque di utilizzare un bicchierino di succo di limone (unito ad un cucchiaio di bicarbonato) ed utilizzato bagnato sullo spazzolino una volta al mese, magar alternandolo con lo sfregamento di una scorza di limone direttamente sui denti.
Se poi nonostante questi consigli il sorriso non è ancora perfetto, amiche donne provate ad usare rossetti (biologici) dalle tinte forti, così anche se i vostri denti non saranno poi così bianchissimi, l’occhio del vostro interlocutore sarà distratto dalla bellezza delle labbra!
Alessandro Ribaldi


Tratto da: http://www.greenme.it