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martedì 16 ottobre 2012

Vaccinazioni: le stanno provando tutte








Lo scorso mercoledì 10 ottobre, all'interno del supplemento "Scienza e Salute" dell'edizione nazionale de "La Stampa", un articolo a firma di una nota biologa italiana sosteneva in modo molto semplicistico che chi non voleva vaccinare se stesso o i propri figli era colpevole di mettere a rischio il mondo.
La biologa sosteneva che le recenti epidemie mondiali di morbillo e di parotite, anziché essere legate a fenomeni biologici o a cause sociali da indagare (ne suggeriamo due, come l'alimentazione e l'inquinamento) fossero esclusiva colpa delle campagne fatte contro i vaccini da una ipotetica lobby che impedisce a chi invece sostiene l'utilizzo degli stessi di "salvare il mondo".
Sgombro il campo da ogni possibile dubbio. Sono assolutamente favorevole alla pratica vaccinale relativa alle tre vaccinazioni che davvero hanno cambiato il corso di malattie gravi: la Poliomielite, la Difterite e il Vaiolo. Oggi il Vaiolo non esiste più anche per merito della vaccinazione e la Poliomielite è sotto controllo grazie a questo effetto.
C'è però chi sostiene che avendo funzionato in quei casi si possa dare per scontato che le vaccinazioni antinfettive debbano funzionare in tutti i casi. Non è vero.
La descrizione fatta nell'articolo tocca questi estremi livelli di semplicismo. Arrivando a sostenere, come per le recenti epidemie di Pertosse intervenute anche nei soggetti già vaccinati, che la colpa è di chi ha scelto consapevolmente di non vaccinare i propri figli in presenza di possibili danni e di ragionevoli dubbi.
Siamo davvero alla "lotta all'untore", a favore di un gruppo lobbistico che solo due anni fa ha cercato di fare vaccinare il mondo contro un quasi innocuo virus influenzale H1N1 (influenza suina) attraverso una mobilitazione mondiale che ha coinvolto aspetti truffaldini anche all'interno della stessa OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Molta parte dell'articolo fa riferimento alle polemiche legate alla utilizzazione del vaccino anti parotite, rosolia e morbillo. Si discute del fatto che chi ha per primo detto che esiste una relazione tra questo vaccino trivalente e l'autismo è stato espulso dall'Ordine dei Medici e riconosciuto responsabile di un comportamento ascientifico. Bene. Chi ha documentato il contrario lo ha fatto con un lavoro sostenuto a livello mondiale nella comunicazione, in cui per dimostrare che quel vaccino non aveva effetti neurologici sono state fatte le indagini solo sui bambini che non avevano disturbi neurologici. Semplice... Per chi legge il lavoro questa logica è sconvolgente e palesemente problematica, ma tanto è passata nella comunicazione mondiale e oggi si può dire che "scientificamente" quel vaccino non può fare male.
Rispetto chiunque abbia dei dubbi e di fronte ad una situazione in cui palesemente si scontrano interessi commerciali. Rispetto chiunque di fronte ad una Scienza che troppo spesso racconta bugie in questo campo, chieda di potersi astenere da pratiche obbligatorie i cui fini non sono solo quelli della "salvezza del mondo".
La mia non è una critica fine a se stessa, ma la difesa di un diritto inalienabile alla libertà di scelta di fronte a ragionevoli dubbi. Basti pensare a fatti recenti, come l'uso della calcitonina che per anni ci è stato presentato come il miglior prodotto esistente per l'osteoporosi e oggi considerato responsabile di forme tumorali... Ce n'è abbastanza per potersi ergere a difesa del proprio diritto ad una libera scelta senza il bisogno di sentirsi accusare di colpe inesistenti nei confronti del mondo.
Concludo con due considerazioni: esiste nel mondo un equilibrio biologico per cui, come è successo con la meningite, la scomparsa di un ceppo batterico che la determina ha provocato la crescita di altri ceppi che prima non erano patogeni. E di fronte all'influenza, la conoscenza del fatto che un organismo ben nutrito, con i minerali giusti e le vitamine adeguate, è in grado di difendersi egregiamente dall'attacco virale. Non solo, il vicino di casa che non mangia frutta e verdura può essere responsabile della diffusione del vius, che muta nel suo organismo poco preparato a difendersi.
Allora, piuttosto che una lotta terroristica verso chi sceglie in modo consapevole e libero come curarsi e chiede il rispetto di elementari principi di libertà meglio sarebbe una scrematura delle pubblicità televisive che insegnano ai nostri bambini a nutrirsi di merendine e biscotti anziché di frutta e verdura.
Preparaiamoci a dover difendere la nostra libertà, perché l'attacco è di quelli coordinati che vuole arrivare all'obiettivo a tutti i costi...

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