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sabato 8 ottobre 2011

Stanchezza cronica


Periodi di stanchezza transitoria sono normali quando si deve affrontare un super lavoro, o quando si è sottoposti a uno stress prolungato, oppure durante il periodo primaverile, o dopo una malattia debilitante quale un’influenza, una malattia batterica o virale. Questa stanchezza però si risolve in breve tempo, magari aiutata dal riposo o da una breve vacanza.

Quando però questa fase acuta di spossatezza e debolezza si protrae troppo a lungo, e si parla in questo caso di vari mesi, divenendo cronica e accompagnata da ulteriori vari sintomi, allora è meglio rivolgersi al proprio medico, fare degli accertamenti per escludere alcune malattie, come la mononucleosi, l’anemia, la leucemia, alcune malattie virali, metaboliche o endocrine, che possono avere alla base questi sintomi di stanchezza profonda.
Se poi i vari esami ed accertamenti escludono tali malattie, spesso allora si può parlare di Sindrome da stanchezza cronica (CFS - Chronic Fatigue Syndrome).

La sindrome da stanchezza cronica è caratterizzata da una fatica cronica (spossatezza profonda, sia mentale che fisica, che si determina anche con uno sforzo fisico minimo) persistente e debilitante per almeno sei mesi, non alleviata dal riposo, che nel tempo provoca disturbi della memoria, difficoltà di concentrazione, depressione, disturbi del sonno, con conseguente difficoltà sul lavoro e nelle relazioni sociali.
Inoltre insorgono una serie di sintomi aspecifici, che variano da individuo a individuo, quali un malessere generale, dolori ossei, muscolari e articolari, mal di gola ricorrente, irritabilità, sonnolenza, disturbi digestivi, cefalea, dolori delle ghiandole linfonodali cervicali e ascellari, forte debolezza dopo un esercizio fisico, a volte anche lieve febbre.
La CFS si presenta più spesso nei giovani e nelle donne intorno ai 35 - 40 anni, mentre è praticamente assente negli anziani (oltre i 65-70 anni). Solo alcuni rari casi nell'età pediatrica.

Cause che escludono la Sindrome da stanchezza cronica
Apnea notturna
Narcolessia
Disturbi endocrini (es. ipotiroidismo o ipertiroidismo)
Epatite B o C non risolte
Abuso di alcool, droghe o altre sostanze
Obesità severa
Lupus sistematico eritematoso
Effetti collaterali ai farmaci
Disordini immunitari o autoimmunitari
Cancro
Anoressia o bulimia nervosa
Patologie ai muscoli o al sistema nervoso (sclerosi multipla)
Disturbi depressivi gravi, demenza, disordini bipolari, schizofrenia
Altre malattie (al cuore, reni, infezioni epatiche)
Non esistono esami specifici per confermare la diagnosi di CFS, ma sono usualmente effettuati per escludere altre possibili cause.

Per la medicina ufficiale
La CFS è un disturbo di origine praticamente sconosciuta, anche se ritiene che alla base vi possa essere una risposta anomala del sistema immunitario verso un’infezione o un’intossicazione chimica o alimentare. Alcuni ricercatori sospettano una causa virale, nonostante non sia stata identificata.

Per la medicina Naturale
In Psicosomatica la CFS si manifesta quando un individuo non è soddisfatto della propria esistenza, e prosegue la vita con inerzia, sopravvivendo e non vivendo con gioia; in realtà vorrebbe che tutto fosse diverso, migliore, ma crede che ciò non sia possibile, che sia per lui solo un’utopia irraggiungibile per le sue forze, e quindi egli perde la speranza.
Secondo la  Nutrizione questa malattia pare essere più frequente nelle persone sedentarie e con una cattiva circolazione sanguigna. Importante quindi è la prevenzione.
Spesso alla base vi possono anche essere intolleranze alimentari, le quali agiscono subdolamente, provocando sintomi tra i più svariati, fra i quali rientra la stanchezza e la debolezza croniche.
Un’altra causa fisica importante potrebbe essere la scarsa ossigenazione delle cellule attraverso il sangue, dovuta a deficienza di alcuni nutrienti importanti, e anche da una respirazione insufficiente o errata.

E' importante mantenere un’alimentazione sana ed equuilibrata, facendo attenzione a eliminare temporaneamente agli alimenti che danno intolleranze (esistono vari test specifici per evidenziarle).
Limitare le proteine e i grassi animali, perché la loro eccessiva assunzione provoca un’abbassamento dell’energia e danneggia il sistema cardiocircolatorio.
Assumere a volontà frutta e verdura, possibilmente crude, e pesce fresco; cereali integrali biologici, legumi, noci, olio extravergine d’oliva. Bere molta acqua, e Tisane che stimolano la circolazione e tonificano. Fare passeggiate rilassanti all’aria aperta, possibilmente nella natura.

tratto da: http://www.naturalia.net

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