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venerdì 14 dicembre 2012

Influenza: no all'abuso di antibiotici. Come prevenirla e curarla a tavola

In caso di raffreddore o influenza, gli antibiotici non servono ma, al contrario, possono avere gravi effetti collaterali e indurre una pericolosa resistenza.

Gli esperti dell’IPU (Irish Pharmacy Union) sostengono che  chi assume antibiotici per curare le malattie da raffreddamento o delle vie aeree virali come l’influenza, il raffreddore, il mal di gola o la tosse compromette il proprio stato di salute.

Secondo gli esperti il rischio derivante da un abuso degli antibiotici è quello di creare una situazione sanitaria da resistenza in cui si potrebbero manifestare i problemi infettivi dell’era pre-antibiotica, quando era difficile curare le infezioni batteriche e, per le quali, morivano molte persone.

“Molta gente non sa quando è il caso di prendere gli antibiotici e quando non lo è – ha spiegato il Presidente della IPU, dottor Rory O’Donnell, nel relativo comunicato – Gli antibiotici sono una medicina preziosa progettati solo per essere utilizzati per le infezioni causate da batteri. Purtroppo, gli antibiotici sono l’unica medicina il cui uso diffuso diminuisce la loro efficacia. E se assunti per il motivo sbagliato o se presi in modo non corretto, questo permette ai batteri di sviluppare resistenza agli antibiotici”.

Come prevenire e combattere, dunque, l'influenza? Un aiuto fondamentale per il rafforzamento delle difese immunitarie viene dal cibo. 

Ecco alcuni alimenti utili nella prevenzione dell'influenza.

Legumi
Grazie al loro alto contenuto di fibre, i legumi sono perfetti per il rafforzamento delle difese immunitarie in quanto contengono molto ferro che favorisce la produzione di anticorpi. Quando si è influenzati, poi, una zuppa o minestra di legumi contribuisce a dare al nostro corpo una piacevole sensazione di calore.

Mandorle
Le mandorle offrono al nostro organismo la vitamina E, potente anti-ossidante efficace nella prevenzione dei malanni di stagione. 

Verdura a foglia verde
Spinaci, coste, catalogna, cicoria e tutte le altre verdure a foglia verde sono ottime alleate del nostro sistema immunitario grazie a betacarotene (il precursore della vitamina A), calcio, magnesio e vitamina C in esse contenute.

Curcuma
Questa spezia attiva la proteina Camp in grado di contrastare alcuni virus e batteri all’origine dello stato influenzale.

Aglio e cipolla crudi
Aglio e cipolla sono potenti antibatterici, antivirali e antisettici naturali, in particolare se  consumati a crudo. Il consiglio è di assumere 2 spicchi al giorno di aglio fresco e di inserire la cipolla cruda nella propria alimentazione (ad esempio all’interno di insalate).

Kiwi
Grazie alla vitamina C in esso contenuta, questo frutto è un prezioso alleato per il nostro sistema immunitario. Si consiglia di scegliere kiwi da coltivazione biologica per assicurarsi una dose maggiore di vitamina C.

Tè nero e verde
Il tè è un valido aiuto nel rafforzamento delle difese immunitarie. In particolare, la teanina contenuta nel tè nero e le catechine del tè verde sono sostanze utili nella prevenzione delle infezioni virali.

Yogurt
Grazie ai suoi fermenti lattici vivi, lo yogurt offre tutti quei batteri probiotici che favoriscono la risposta immunitaria nel corpo. 

Salmone
Questo pesce contiene molta vitamina D, indispensabile nella formazione di sostanze antimicrobiche nell’organismo. 

Ostriche
Le ostriche sono ricche di sostanze antiossidanti capaci di contrastare sul nascere influenze e malattie da raffreddamento.


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Tratto da: informasalus.it

Allergie alimentari: tra le cause cloro e pesticidi nell'acqua di rubinetto


Cloro e pesticidi contenuti nell'acqua di rubinetto potrebbero essere tra le cause dell'aumento delle allergie al cibo negli ultimi anni. È quanto sostiene uno studio  dell'American College of Allergy, Asthma and Immunology pubblicato sulla rivistaAnnals of Allergy, Asthma and Immunology

Lo studio ha misurato i livelli di diclorofenoli nelle urine di 2548 dei 10348 partecipanti allo US National Health and Nutrition Examination Survey 2005-2006. dalla ricerca è quindi emerso che alti livelli di diclorofenoli, un componente chimico usato nei pesticidi e nelle acque clorate, nel corpo umano possono essere associati ad allergie al cibo.

“Alti livelli di queste sostanze possono portare a indebolire la tolleranza al cibo in alcuni soggetti, e quindi causare allergie”, ha spiegato Elina Jerschow, fra gli autori della ricerca. “Si tratta di un prodotto chimico comunemente contenuto nei pesticidi utilizzati dagli agricoltori, nell'acqua di rubinetto e negli insetticidi domestici”.

Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, le allergie al cibo sono aumentate del 18 per cento fra il 1997 e il 2007. Le più comuni sono quelle al latte, alle uova, alle noccioline. 

In Europa più di 17 milioni di persone soffrono di allergie alimentari, di questi, 3,5 milioni hanno meno di 25 anni. L'aumento più rapido di episodi allergici si registra nei bambini e nei giovani, in particolare riguardo le reazioni piu' gravi che si manifestano in gran numero nei più piccoli.


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giovedì 13 dicembre 2012

Abuso di analgesici: quali rischi?


L'abuso di analgesici può compromettere la funzionalità del fegato. Eccessivi dosaggi di paracetamolo possono infatti portare all'insufficienza epatica acuta fino a sviluppare epatiti fulminanti. L'allarme è stato lanciato in occasione del congresso dell'associazione americana per lo studio delle malattie del fegato che si è tenuto a Boston lo scorso mese. Al congresso è stato presentato anche uno studio della North Western University di Chicago che mette in luce i rischi derivanti da un'assunzione inconsapevole di paracetamolo in soggetti che fanno uso di più farmaci contemporaneamente. 

Lo studio afferma che l'overdose da paracetamolo “è la principale causa di insufficienza epatica acuta in occidente, con un quinto di tutte le morti collegabili ad assunzione di paracetamolo dovute a overdose accidentali”. I ricercatori affermano che “un uso non intenzionale di combinazioni tra analgesici oppiacei e analgesici a base di paracetamolo con altri farmaci sempre contenenti questo principio, è una causa importante di tossicità epatica”.

Come ha sottolineato il gastroenterologo del policlinico Gemelli di Roma Antonio Gasbarrini “il paracetamolo va usato con cautela: a basse dosi è sicuro, ma a a dosi eccessive può distruggere il fegato”.  L'esperto ha sottolineato che in Italia non si registra una tendenza all'abuso come accade invece in Usa, complice anche il fatto che negli Stati Uniti il paracetamolo è vendibile tra i farmaci da banco. L'abuso tra gli americani è tale che l'epatite fulminante da paracetamolo e' qui la prima causa per i trapianti di fegato”. L'invito resta comunque quello alla cautela: “anche i farmaci apparentemente innocui  possono infatti essere pericolosi se usati in eccesso”.

L'abuso di analgesici, tuttavia, oltre a mettere in serio pericolo la funzionalità del fegato può aumentare il rischio di perdita d’udito. A sostenerlo è uno studio diffuso dal sito www.farmacovigilanza.org, servizio fornito dalla Società Italia di Farmacologia e di cui Terra Nuova riporta una sintesi.


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Tratto da: informasalus.it