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martedì 31 gennaio 2012

Tagli col trucco per la Casta Sono applicati agli aumenti dei parlamentari

A fine mese la busta paga degli onorevoli sarà la stessa perché la riduzione riguarda solo l'aumento previsto per il passaggio al sistema contributivo. I risparmi sugli stipendi andranno in un fondo che sarà a disposizione degli stessi deputati
Sì al taglio dello stipendio dei deputati, ma la busta paga a fine mese sarà la stessa, non un euro di meno. Con ulteriore beffa finale, perché i frutti del (finto) risparmio andranno in un bel fondo che sarà a disposizione – guarda un po’ – degli stessi deputati. La riduzione di cui si parla è proprio quel taglio delle indennità che tiene banco da mesi tra mille polemiche, come segnale “in sintonia con il rigore che la grave crisi economica-finanziaria impone a tutti”.

Come è andata a finire? Alla fine di un lungo percorso costellato da promesse, altolà e dispute sugli importi (con tanto di commissione ad hoc) finalmente la Camera ha deciso: ieri ha detto sì al taglio dello stipendio degli onorevoli proposto dall’Ufficio di presidenza per 1.300 euro lordi, 700 euro netti. Strette di mano, comunicati che di grande soddisfazione. “Ecco, noi siamo in linea con gli italiani”, è il motto. Ma sarà poi vero? No. Perché la decurtazione delle indennità fa uscire quei soldi dalla porta della Camera ma la riforma della previdenza li fa rientrare dalla finestra, paro paro. Non un euro di meno.

Così, a fine mese, la busta paga della casta è la stessa: 11.200 euro netti di indennità di base sui quali cumulare tutte altre voci. Nessun taglio, dunque. Il segreto è tutto nelle nuove norme previdenziali che si estendo ovviamente anche ai parlamentari, che sono scattate il primo gennaio scorso. Passando dal sistema retributivo a quello contributivo, i deputati si sarebbero visti lievitare la busta paga di circa 700 euro netti al mese, perché non è più loro chiesto di versare tutti e due i contributi che versavano prima: uno per il vitalizio (1.006 euro al mese) e uno previdenziale (784,14 euro al mese), oltre alla quota assistenziale (526,66 euro al mese). La riforma delle pensioni avrebbe toccato solo marginalmente i deputati in carica (un anno su 5 di legislatura), che avrebbero recuperato ben più di quello svantaggio con i 700 euro netti in più in busta paga.

Il passaggio dal sistema retributivo al contributivo, per farla breve, si sarebbe tradotto in 1300 euro al mese in più in busta paga, a causa dei differenti criteri di tassazione. Il maxi aumento, difficile da giustificare in questa congiuntura, è stato scongiurato introducendo una sforbiciata di pari importo. Più che di un taglio, si tratta dunque della sterilizzazione di un aumento. E poi la vera beffa finale: i tagli agli stipendi non torneranno agli italiani. Quelle somme andranno in un fondo a parte. Per cosa? Per gli stessi deputati. Lo anticipa il questore del Pdl, Antonio Mazzocchi, che in serata ha spiegato “questi 1.300 euro che verranno tagliati saranno accantonati in un fondo a tutela di eventuali ricorsi da parte dei deputati”. Insomma, quei soldi non usciranno mai da Montecitorio. Resta la magra consolazione della revisione del sistema dei rimborsi: finalmente dovranno essere motivati da ricevute. Ma anche qui c’è il trucco. Solo la metà di quelli presentati dovranno avere una giustificazione, l’altra no. Così si potrà decidere discrezionalmente cosa è opportuno farsi rimborsare e cosa invece è meglio lasciare senza indicazione della causale. “Un’operazione trasparenza non trasparente”, scrive il Sole24Ore di oggi in un corsivo.

Caustici, ovviamente, i commenti dei giornalisti cui il trucco non è sfuggito. “Se la notizia degli stipendi aumentati fosse uscita, li avrebbero linciati. Così hanno deciso non di tagliarsi lo stipendio, ma di rinunciare a quell’aumento. Provando a fare bella figura gratis davanti a tutti”, ragiona Franco Bechis sul suo blog. E sicuramente oggi risultano un po’ stonate le dichiarazioni di soddisfazione e gli annunci in pompa magna del corpus politico. A partire da quello di Gianfranco Fini che appena ricevuto il sì ha iniziato a cinguettare su Twitter “taglio del 10 per cento allo stipendio dei deputati presidente della Camera, vicepresidenti, questori e presidenti di commissione”. Un taglio, si è visto, a salve. E che dire di Rocco Buttiglione, vicepresidente della Camera, che ieri ha parlato di “sacrifici per essere credibili”. Oppure di Guido Crosetto che sulla scorta del (finto) taglio ha invocato nuove e analoghe misure contro i privilegi parlamentari. “Il 2012 deve iniziare all’insegna della sobrietà per tutti gli italiani, ma soprattutto per i politici”, ha invece affermato il vice presidente del Fli, Italo Bocchino.

Ma la storia non è finita. Perché oggi sarà un’altra giornata di tagli strombazzati e annunci roboanti. Perché oggi al Senato tocca pronunciarsi su decisioni simili a quelle della Camera con l’approvazione del superamento del sistema dei vitalizi e la riduzione del 10 per cento di tutte le indennità aggiuntive di funzione, del Consiglio di presidenza e delle presidenze di Commissione. “Inoltre, opereremo sulle indennità dei parlamentari, sempre con tagli analoghi a quelli adottati a Montecitorio”, annuncia il senatore del Pdl Angelo Maria Cicolani, questore di palazzo Madama. “In questo modo – assicura Cicolani – il Parlamento ristabilirà un rapporto di assoluta credibilità con gli elettori e daremo una risposta concreta a chi chiede di ridurre i costi della politica in tempo di crisi”. 


 Tratto da: http://www.ilfattoquotidiano.it

OGM, l’Unione Europea sta con Monsanto

L’Unione Europea ha proibito ai paesi membri di vietare le coltivazioni geneticamente modificate. Questo provvedimento va a rafforzare una precisa linea politica, mirata a favorire la conquista del mercato da parte di multinazionali dell'agrobusiness, come Monsanto.


ogm
L’Unione Europea ha proibito ai paesi membri di vietare le coltivazioni geneticamente modificate
Prosegue l’intesa che le istituzioni europee hanno ormai già da tempo con il colosso della chimica Monsanto e, in generale, con l’industria degli OGM. Questo avviene però in netta contrapposizione non solo con la volontà e la linea politica di molti degli stati membri, ma anche con alcuni degli stessi organismi comunitari, come il Parlamento, che l’estate scorsa si è espresso a favore della concessione ai governi nazionali del potere di vietare le coltivazioni geneticamente modificate.
In particolare, il dibattito è estremamente serrato in Francia, dove la battaglia si gioca sia sul piano dell’opinione pubblica – dibattito sicuramente influenzato dalle elezioni del prossimo aprile e dalla campagna elettorale già in atto –, che su quello legale e normativo. A questo proposito, lo scontro è fra il ministero delle Politiche Agricole e il Consiglio di Stato: quest’ultimo ha infatti espresso, in linea con la Corte di Giustizia europea, il parere contrario al divieto che il ministro Bruno Le Maire, insieme alla collega del ministero dell’Ambiente Nathalie Kosciusko-Morizet, aveva emanato per vietare la coltivazione degli OGM sul territorio francese.
bruno le maire
Il ministro Bruno Le Maire aveva emanato il divieto alla coltivazione degli OGM sul territorio francese
Il provvedimento prendeva di mira nello specifico il mais MON810, studiato per proteggere la pianta dagli attacchi dei lepidotteri grazie alla proteina Cry1Ab. Insieme alla Francia, anche Germania, Austria, Lussemburgo, Bulgaria, Grecia e Ungheria avevano avanzato lo stesso ricorso e adottato una linea intransigente nei confronti del mais geneticamente modificato, linea poi giudicata illegittima dalla Corte di Giustizia Europea.
Il dibattito è serrato anche all’interno della stessa Unione: se a ottobre il Parlamento Europeo ha votato favorevolmente l’emendamento che permette ai paesi membri di vietare gli OGM, a dicembre la Commissione ha approvato l’introduzione di tre nuove tipologie di mais e una di cotone, tutti geneticamente modificati, ignorando l’ostilità dei governi europei.
Al di là degli effettivi rischi per la salute umana e animale, la cui reale portata è da sempre oggetto di accese discussioni scientifiche basate su ricerche dagli esiti contrastanti, il pieno appoggio che le istituzioni europee garantiscono alle multinazionali della chimica è preoccupante perché rischia di spostare l’importante dibattito – e conseguentemente le decisioni politiche che ne derivano – sull’accesso al cibo verso un piano esclusivamente commerciale e produttivo.
monsanto
La politica dell'Unione europea sembra mirata a favorire la conquista del mercato da parte delle multinazionali della chimica
È proprio questo infatti l’obiettivo della ricerca biotecnologica: non tanto migliorare i valori nutrizionali delle colture, incrementandone la salubrità e la bontà, quanto piuttosto renderle più resistenti, in modo da massimizzare la produttività dei campi senza alcuna attenzione alla qualità dell’alimento, che spesso, secondo molti, non solo è cattivo ma è addirittura tossico.
Il tutto in un quadro normativo che sottopone il settore al rigido regime di un mercato monopolistico, o al massimo oligopolistico, in cui la sopravvivenza degli operatori è necessariamente legata al ricorso a metodi di coltivazione intensivi e a sementi geneticamente modificate, naturalmente tutte coperte da brevetto e quindi utilizzabili solo dietro pagamento di onerose royalties alle aziende chimiche che le producono.
La politica ultraliberista dell’Unione è quindi ben evidente anche in campo agricolo; qui però a essere messe a repentaglio non sono solo le condizioni economiche e sociali dei cittadini europei, ma la loro stessa salute.

di Francesco Bevilacqua - 31 Gennaio 2012

Tratto da:  http://www.ilcambiamento.it

BENZINA "SANTA" SOTTOCOSTO: IN VATICANO LA VERDE A 1,32 CENTESIMI





ROMA - In giorni in cui la benzina è diventata introvabile per alcuni e un bene di lusso per altri, si torna a parlare del prezzo del carburante in Vaticano. Nello Stato della Santa Sede, il fluido verde che in Italia è arrivato a costare mediamente 1,731 centesimi di euro al litro, viene attualmente venduto a soli 1,320 centesimi. Una differenza di ben 40 centesimi al litro che consente ai fortunati 546 cittadini dello Stato Vaticano di ridurre notevolmente il costo di un pieno per l'automobile. I residenti, però, non sono i soli a beneficiare della riduzione dovuta al fatto che in Vaticano la benzina non è gravata dall'iva e dalle accise imposte negli anni dallo Stato italiano. Ci sono anche 1800 dipendenti che, grazie a un pass, possono passare con le loro auto la sorveglianza delle guardie svizzere. I rialzi che hanno colpito i cittadini italiani negli ultimi mesi, però, sono stati accusati anche a Città del Vaticano, dove si è passati da un euro al litro dell'anno scorso all'1,270 dello scorso novembre agli 1,320 di oggi.

Tratto da:  http://www.leggo.it

domenica 29 gennaio 2012

LA TERRA E' INVESTITA DA UN'INTENSA TEMPESTA SOLARE:LE PREOCCUPAZIONI DELLA NASA E IL RACCONTO DI COSA STA ACCADENDO.




STUDIO NASA DIRAMA ALLARME SU TEMPESTA SOLARE NEL 2012: MANDERA'IN TILT L'INTERO SISTEMA ELETTRONICO MONDIALE.IN QUESTI ULTIMI GIORNI STIAMO VIVENDO UNA VIOLENTA TEMPESTA SOLARE VERSO LA TERRA:DISAGI PER IL TRAFFICO AEREO E AL POLO NORD.NELL'ARTICOLO TROVERETE LE IMMAGINI DI SPETTACOLARI AURORE BOREALI E I VIDEO DELLA TEMPESTA IN ATTO.







In questi giorni la Terra sta subendo la più violenta eruzione solare degli ultimi 6/7 anni. Da lunedì sera, infatti, il sole sta letteralmente “bombardando” lo spazio e il nostro pianeta con un’ingente quantità di particelle atomiche.
Miliardi di tonnellate di materia escono dalla corona solare diffondendosi intorno all’astro, e una parte di queste tonnellate piovono nella nostra atmosfera generando in queste ore nei cieli del grande nord, splendide aurore boreali.
Anche in Scozia e Inghilterra ci sono state delle aurore boreali e Ken Kennedy, direttore della sezione Aurora della British astronomical assciation, ha dichiarato che il fenomeno sarà osservabile per alcuni altri giorni.
L’esplosione, che ha la potenza di decine di armi nucleari, è collegata alla macchia solare numero 1402 apparsa sulla superficie, ed è stata classificata di “media intensità” (M-9). Le più potenti appartengono alla classe X e le più deboli alla classe C. Normalmente il sole quieto rientra nelle classi inferiori A e B.
Tra il 2012 e il 2014 il Sole entra nel suo periodo di massima attività secondo un ciclo un decennale.
Già a un livello medio, comunque, gli effetti sull’ambiente terrestre possono farsi sentire perché il flusso, costituito soprattutto da elettroni e protoni, provoca tempeste magnetiche con conseguenti brevi blackout nelle trasmissioni radio.
Questa tempesta solare, infatti, non sta provocando solo spettacolari aurore boreali alle alte latitudini, ma anche qualche disagio al traffico aereo. La Delta Airlines, infatti, ha dirottato alcuni suoi aerei lontani dalle rotti polari, affinchè non potessero essere a rischio. Anthony Nero, il portavoce della compagnia, ieri ha spiegato che “queste esplosioni solari hanno singificativi impatti nei cieli del nord del pianeta, con possibili ripercussioni sulle capacità di comunicazione tra gli aerei e le basi a terra, quindi è fondamentale cambiare le rotte dei voli più a sud del normale”. Le rotte tra Detroit e l’Asia, infatti, sono state modificate con tempi di percorrenza allungati di 15 minuti.
In tutti i continenti, i mass-media parlano di questa spettacolare eruzione solare, che dopotutto non mette assolutamente a rischio la regolare vita sul pianeta. Potrebbe esserci solo qualche ripercussione sulle reti elettriche, sui sistemi di comunicazione e sui satelliti, tra cui quelli per la navigazione satellitare.
Nel 1972, una tempesta geomagnetica ha provocato l’interruzione delle comunicazioni telefoniche in tutto lo stato americano dell’Illinois.
Nel 1989, un’altra tempesta ha provocato un black-out in tutta la provincia canadese del Quebec, lasciando al buio sei milioni di persone.
Nell’800 altre tempeste simili avevano provocato danni più ingenti, ma anche molto tempo prima gli studiosi si erano accorti che ogni tanto sul sole accadeva qualcosa di irregolare. Delle macchie solari, infatti, si era occupato persino Galileo Galilei, scoprendole quattro secoli anche se il fenomeno con tutte le sue conseguenze venne approfondito solo a partire dal 1859 grazie agli studi dell’astronomo britannico Richard Christopher Carrington.

Fonte

STUDIO NASA DIRAMA ALLARME SU TEMPESTA SOLARE NEL 2012: MANDERA'IN TILT L'INTERO SISTEMA ELETTRONICO MONDIALE (VIDEO+ARTICOLO)

La fonte del video è uno studio della Nasa di cui ha dato notizia anche il giornale La Stampa nel marzo del 2009.Voglio informare i visitatori di questo video, che l'evento in esso descritto, nei dettagli, non è assolutamente certo che accadrà e in quella data specifica. Questi eventi non si verificano in un giorno prestabilito, ma potrebbe succedere.Voglio anche specificare che come detto nel video si tratta di eventi normalissimi già verificatesi in passato.Tra di esse ricordiamo quella del 1859 ribattezzata"evento Carrington",in piena rivoluzione industriale,e quella del 1989 quando nel Quebec(Canada) 6 milioni di persone rimasero al buio per oltre 9 ore.
Secondo lo studio Nasa ci vorrebbero dai 4 ai 10 anni per tornare alla normalità,perchè andrebbero sostituiti tutti i trasformatori di tutto il mondo..Un processo lento e faticoso insomma..Dopo il video uno speciale sullo Studio della Nasa.






Massive geomagnetic solar storm to hit Earth



LA NASA ANNUNCIA: UNA TEMPESTA SOLARE CAUSERA' UNA CATASTROFE PER IL 2012




Una recente relazione (dossier di 145 pagine) eseguita per la NASA e l'ESA dalla US National Academy of Science (Accademia Nazionale di Scienze USA) sembra in sintonia con la sempre più apocalittica previsione per il 2012. Una catastrofica tempesta solare è prevista nel corso dell'anno 2012 e metterebbe a repentaglio quasi tutti i sistemi viventi sulla Terra.

E' la prima volta che alcuni scienziati della NASA cominciano a credere alle Profezie dei Maya e degli Hopi. Questi popoli avrebbero predetto che la fine della Quinta Era (quella attuale) o l'Era del Quinto Sole sarebbe terminata con una grande tragedia cosmica. E infatti come detto la NASA ha pubblicato tramite l'Accademia Nazionale delle Scienze, un dossier preoccupante che noi pubblichiamo di seguito. In questo dossier si parla esplicitamente dei rischi potenziali per una serie di eventi catastrofici che avverranno entro il 2012. Questi eventi verranno caratterizzati da bombardamenti di vere e proprie tempeste solari e di sciami meteoritici.

Ecco i perché delle basi sotterranee e della raccolta di sementi che vengono conservate presso l'Isola di Svalbard, nessuno ci aveva pensato? Il tunnel costruito alle Svalbard è situato a metà strada tra la Norvegia e il Polo Nord, ha la capacità di contenere 4,5 milioni di diversi campioni di sementi. Dal momento che ogni campione contiene in media 500 semi, circa 2,25 miliardi di semi possono essere contenuti. Esse si trovano nella regione artica di stoccaggio nel caso di un futuro disastro che potrebbe eliminare le colture alimentari. La posizione è stata accuratamente scelta per prestare la massima protezione per i semi. I sotterranei sono stati costruiti in un lungo tunnel di 120 metri all'interno di una montagna, a circa 130 metri sopra il livello del mare, e del permafrost che è la roccia che fa da spessore in modo che i campioni restano congelati, anche senza elettricità.
Nel 2012 minaccia di ripetersi il potente fenomeno magnetico che nel 1859 mandò in tilt le telecomunicazioni: dall’elettricità al telefono ai sistemi di sicurezza, sono a rischio blackout tutti i servizi essenziali.

di Maurizio Molinari

La notizia è di quelle che faranno tremare, in primo luogo, i rappresentanti duri e puri della generazione “always on”: quelli sempre connessi, via web - ovviamente wireless -, via cellulare, via bluetooth, via satellitare. Ma le conseguenze dell’allarmante scenario dipinto dalla Nasa per il 2012 minacciano, in realtà, la vita quotidiana di tutti e, addirittura, la sicurezza nazionale di qualsiasi paese dotato anche di un minimo sistema di telecomunicazioni: fra tre anni, infatti, potrebbe ripetersi l’intensa tempesta solare che nel 1859 “spense” completamente le tecnologie di comunicazione negli Stati Uniti e in Europa.

Ma se 150 anni fa ad andare in tilt furono “soltanto” le reti del telegrafo, in un mondo in cui le telecomunicazioni sono base fondante di innumerevoli attività, “una replica attuale di quell’evento potrebbe causare una devastazione economica e sociale significativamente più ampia e potenzialmente catastrofica”, affermano i ricercatori dell’Accademia nazionale delle scienze, che hanno condotto lo studio commissionato dall’ente spaziale americano.

La colpa è della cosiddetta “fase attiva”, che il Sole attraversa ogni 11 anni: durante questo particolare periodo, la nostra stella può generare tempeste magnetiche più o meno potenti, capaci, a seconda della minore o maggior intensità, di mettere fuori uso i satelliti, di minacciare la sicurezza degli astronauti o addirittura, in casi eccezionali come quello previsto per il 2012, di distruggere i sistemi di telecomunicazione e quelli di distribuzione dell’energia. Quando uno di questi sistemi salta, le conseguenze a cascata sono rapide e gravi: “L’impatto della tempesta potrebbe ricadere su strutture interconnesse, con effetti devastanti: la distribuzione dell’acqua potabile in tilt in poche ore, cibi e medicine deperibili persi nel giro di 12-24 ore, interruzione immediata o potenziale del riscaldamento o del condizionamento dell’aria, dello smaltimento delle acque nere, dei servizi telefonici, dei trasporti, dei rifornimenti di carburante e così via”, prevede la Nasa.

Ma quel che è peggio, scrive l’équipe diretta da Daniel Baker, direttore del Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’Università del Colorado, è che “i servizi d’emergenza potrebbero essere interrotti e il controllo sul paese completamente perso”: l’unico modo di evitare che questo avvenga è cercare di arrivare preparati all’appuntamento con questa “Katrina spaziale”, studiando in modo ancor più approfondito le tempeste magnetiche e intervenendo per rafforzare le difese delle tecnologie più delicate. “Un fallimento catastrofico delle infrastrutture commerciali e governative, nello spazio e sulla Terra, può essere mitigato incrementando la preparazione della gente su questi temi, rafforzando le strutture vulnerabili e sviluppando sistemi avanzati pre la previsione delle tempeste”, conclude la ricerca, “Senza azioni o piani di prevenzione, l’accresciuta dipendenza da tecnologie avanzate, ma sensibili ai fenomeni spaziali potrebbe rendere la nostra società molto vulnerabile in futuro”.

Tratto da: free-italy.info

Tempeste solari e terremoti, esiste un collegamento?






Partiamo dai fatti, fino a pochi giorni prima del giorno 24 Gennaio l’attività sismica globale è stata molto ridotta, anche in Italia nessun evento sismico significativo, quindi con una magnitudo superiore al 2.5. Il giorno 23 Gennaio alle 3.59 ora italiana, una forte esplosione solare classificata come M9 (forte) ha causato una tempesta magnetica che si è diretta verso la Terra. Un gigantesco flusso di plasma ha investito il nostro pianeta nelle 48 ore successive all’esplosione dirigendosi in particolare verso l’emisfero settentrionale. Aurore boreali di eccezionale brillantezza si sono osservate tra il 23 ed il 24 Gennaio ai Poli, poi improvvisamente e contemporaneamente, l’attività sismica globale ha subito un’improvvisa impennata.

Sciami sismici in Albania, Terremoti in Italia tra veneto ed Emilia Romagna, Terremoti in Grecia, un forte terremoto nel Cile, alcune forti scosse in California, in Indonesia, un po’ lungo tutte le linee di faglia principali. E non è un caso sporadico, anche poco prima del forte terremoto giapponese c’era stata una grossa esplosione solare.

Che i brillamenti solari provochino dei “solemoti” ovvero delle increspature della superficie solare, paragonate ai nostri terremoti ma sul Sole, è ormai scientificamente provato. Ma possono queste grandi espulsioni di massa coronale, una volta raggiunta la Terra, provocare su di noi, seppur in modo meno marcato, lo stesso effetto che provocano sul Sole? Le tempeste solari molto intense deformano letteralmente il campo magnetico terrestre schiacciandolo dal lato dell’impatto con il plasma solare ed allungandolo come la coda di una cometa dal lato opposto. Il campo magnetico terrestre viene d’altra parte generato dai movimenti del nucleo terrestre, ha cioè origine da dinamiche interne al pianeta ed influenza, attraversandoli, tutti i materiali.
E’ quindi scientificamente provato che le tempeste solari interferiscono con il campo magnetico terrestre determinandone delle improvvise anomalie. Quando ci sono variazioni improvvise dell’attività magnetica che attraversa il pianeta, alcuni materiali, quelli ferromagnetici, possono variare il loro volume. Questo fenomeno è noto come magnetostrizione, un fenomeno che fu scoperto da James Joule nel 1842 durante l’analisi di un campione di nichel. Possono degli improvvisi cambiamenti di volume di alcuni materiali della crosta influenzare in qualche modo gli stati di stress già presenti naturalmente all’interno della crosta stessa, favorendo dei terremoti?.
La risposta è lapalissiana, Si! Di per se quindi le grandi esplosioni solare non generano terremoti sulla Terra, cioè non li producono, tuttavia favoriscono lo sviluppo di ulteriori tensioni nei materiali della crosta e laddove queste tensioni sono già rilevanti, parliamo naturalmente delle linee di faglia principali che attraversano il pianeta, i terremoti possono essere favoriti. Se a questo aggiungiamo il fatto che negli ultimi anni il campo magnetico terrestre si è indebolito notevolmente e ciò ha reso più vulnerabile il nostro pianeta all’influenza delle esplosioni solari, la teoria che collega le esplosioni solari ai terremoti potrebbe essere veritiera

Organismi Geneticamente Modificati fuori controllo

Organismi Geneticamente Modificati




Siete certi che questi prodotti geneticamente modificati, prima che siano stati immessi nel mercato, abbiano subito numerosi e scrupolosi controlli a difesa della nostra salute. INVECE NO.

CHE COSA SONO
Definizione di OGM
Con il termine Organismo Geneticamente Modificato si intendono soltanto gli organismi in cui parte del genoma sia stato modificato tramite le moderne tecniche di ingegneria genetica.
Tecniche principali
Ai fini della definizione di OGM data dalla Direttiva 2001/18/CE, sono considerate tecniche che hanno come risultato un organismo geneticamente modificato:
1) tecniche di ricombinazione del materiale genetico che comportano la formazione di nuove combinazioni mediante l’utilizzo di un vettore di molecole di DNA, RNA o loro derivati, nonché il loro inserimento in un organismo ospite nel quale non compaiono per natura, ma nel quale possono replicarsi in maniera continua;
2) tecniche che comportano l’introduzione diretta in un organismo di materiale ereditabile preparato al suo esterno, tra cui la macroiniezione e il microincapsulamento;
3) fusione cellulare (inclusa la fusione di protoplasti) o tecniche di ibridazione per la costruzione di cellule vive, che presentano nuove combinazioni di materiale genetico ereditabile, mediante la fusione di due o più cellule, utilizzando metodi non naturali.
Fonte: it.wikipedia.org

STORIA
Nel 1996 la multinazionale Monsanto ha lanciato sul mercato statunitense, il più importante mercato agricolo del mondo, le sue sementi transegeniche di soia e di cotone. Si tratta di sementi sulle quali si interviene in laboratorio modificando alcune catene geniche per cambiare le caratteristiche naturali delle sementi tradizionali. Queste modifiche tendono ad esaltare alcune aspetti morfologici oppure a trasformare il rapporto di queste piante con il mondo vegetale che le circonda. Questi sono gli OGM cioè gli “organismi geneticamente modificati”.
La Monsanto nel 1996 ha introdotto queste rivoluzionarie sementi perché le modifiche apportate in laboratorio consentivano alle piante in crescita di essere immuni dall’azione erbicida di un diserbante prodotto dalla stessa Monsanto: il Roundup.
Questo erbicida aveva infatti un’azione selettiva: Distruggeva ogni altro organismo vegetale senza attaccare le piante OGM modificate dalla Monsanto. Gli agricoltori dell’Arkansas ricordano con nostalgia quell’epoca dell’oro in cui i campi restavano perfettamente puliti, liberi dalle infestanti come non si era mai visto prima. Il successo commerciale di questi prodotti fu immediato ed oggi il 58% del cotone, il 66% del mais e il 93% della soia negli Stati Uniti provengono dagli OGM Monsanto, così come la maggior parte degli OGM presenti negli altri continenti. Il principio attivo del Roundup è il glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo.
Il Roundup ready cambiò l’agricoltura in pochi anni. Attività tradizionali come l’aratura vennero abbandonate semplicemente perché inutili, il nuovo miracoloso erbicida manteneva puliti i campi in modo rapido ed economico. Gli agricoltori folgorati da questa autentica manna videro le loro aziende trasformarsi in industrie prospere ed in rapida crescita in grado di moltiplicare gli utili riducendo i costi e la fatica del lavoro nei campi.
Fonte: marco-lavocedellaverita.blogspot.com

COME SONO STATI INSERITI NEL MERCATO E RISCHI PER LA SALUTE
Chi gestiva la politica alimentare statunitense era un avvocato della Monsanto: Michael Taylor era ViceComissario della Politica della FDA (Fonte: en.wikipedia.org) quando gli OGM sono stati autorizzati nella catena alimentare degli Stati Uniti senza subire un singolo test per determinare la loro sicurezza. (Fonti: associazionesum.it - report.rai.it )
La FDA (Food and Drug Administration) è l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali ovvero l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. La FDA ha come scopo la protezione della salute dei cittadini attraverso regolamenti che controllino la messa sul mercato dei prodotti che sono sotto la sua giurisdizione, tra cui i farmaci, gli alimenti, gli integratori alimentari e gli additivi alimentari, i mangime farmaci veterinari, le attrezzature mediche, il sangue e gli emoderivati per trasfusioni e i cosmetici. Tra gli strumenti di controllo sono previsti sia valutazioni prima della messa sul mercato che il monitoraggio post-commercializzazione. È presieduta da un Commissario che viene nominato dal Presidente degli Stati Uniti d’America e confermato dal Senato. L’attuale Commissario èMargaret A. Hamburg. (Fonte: it.wikipedia.org)
La FDA non controlla direttamente ma impone delle regolamentazioni, e riceve dalle case produttrici i certificati inerenti l’innocuità e la salubrità degli alimenti.Il Rapporto del National Research Council degli Stati Uniti ha criticato, nonostante sia un documento scientifico con toni piuttosto forti, sia la FDA, sia altri enti governativi come l’Epa, cioè l’Agenzia per la Protezione Ambientale, la Enviromental Protection Agency, perché non solo non ha condotto i controlli, non solo si è fidata di ciò che dicevano i produttori, ma spesso questi sono stati omessi per tutta una serie di prodotti. Da quando gli OGM sono stati portati sulle nostre tavole nel 1996, il numero delle malattie croniche negli Stati Uniti è quasi raddoppiato dal 7% al 13%.
Le visite al pronto soccorso relative ad allergie è raddoppiato tra il 1997 e il 2002, mentre le allergie alimentari, soprattutto tra i bambini è salito alle stelle. Abbiamo anche assistito a un drammatico aumento di asma, autismo, obesità, diabete, disturbi digestivi, e alcuni tumori. Nel gennaio del 2009, il Dott. PM Bhargava, uno dei biologi più importanti del mondo, mi ha detto che dopo aver esaminato 600 riviste scientifiche, ha concluso che i cibi geneticamente modificati negli Stati Uniti sono in gran parte responsabili per l’aumento di molte malattie gravi.
Nel mese di maggio, l’American Academy of Environmental Medicine ha concluso che gli studi sugli animali hanno dimostrato una relazione causale tra cibi OGM e infertilità, invecchiamento accelerato, regolamento disfunzionale dell’insulina, cambiamenti negli organi principali e nel sistema gastrointestinale, e problemi immunitari come l’asma, le allergie e infiammazione. Nel mese di luglio, una relazione di otto esperti internazionali ha determinato che le valutazioni fragili e superficiali sugli OGM svolte sia dagli organi regolamentari (FDA) che dalle aziende che producono OGM (la principale è la Monsanto) “trascurano sistematicamente gli effetti collaterali” e sottovalutano significativamente “i primi segnali di malattie come il cancro e le malattie ormonali, e dei sistemi immunitario, nervoso e riproduttivo, tra gli altri”. (Fonte: responsibletechnology.org
Dopotutto ciò il presidente Obama ha nominato lo stesso Michael Taylor Vicecommissario della FDA per l’alimentazione. (Fonte: en.wikipedia.org) Questo dimostra come la politica americana segue gli interessi di queste grandi aziende nella loro azione si speculazione incontrastata senza nessun interesse per la popolazione.
È disponibile in rete il resoconto di una ricerca scientifica indipendente portata avanti da più di 200 studiosi da diverse parti del mondo che dimostra i pericoli dell’alimentazione, Ecco qui il link. Per approfondire la storia degli OGM e la situazione in Italia dioni.altervista.org.

Tratto da:  http://www.ecplanet.com

sabato 28 gennaio 2012

Green Hill bloccato...in Inghilterra

green-hill-inghilterra




Tempi sempre più duri per Green Hill. Il progetto di Marshall Farm - la multinazionale a cui appartengono i cani Beagle dell’allevamento lager di Montichiari - relativo all’apertura di un nuovo capannone nel Regno Unito, per la precisione nella città di Grimston, nel Norfolk, è infatti stato bocciato dalle più elevate autorità inglesi impegnate nel caso. Già lo scorso giugno, era stato espresso un primo divieto relativo alla volontà della multinazionale di dare vita a quattro nuovi stablimenti destinati all’allevamento di cani da laboratorio. 
Se, nonostante le numerose proteste organizzate e propugnate dagli animalisti in Italia, la Green Hill nostrana continua purtroppo imperterrita le proprie attività, quello che giunge oggi dall’Inghilterra è certamente un buon segnale, che è stato accolto positivamente dal Coordinamento Fermare Green Hill, con la speranza che presto venga dato lo stop definitivo alla fabbrica della morte di Montichiari, in provincia di Brescia.
La Marshall Farm non potrà dunque ampliare i propri stablimenti situati in territorio britannico, vedendo così minata alla base la propria volontà di estendere in maniera ancora maggiore la presenza dei propri allevamenti con strutture simili a quelle già purtroppo presenti in diverse parti del mondo.
Non erano dunque valsi a nulla i tentativi di rifarsi il look attuati dalle sedi britanniche della multinazionale alcuni mesi fa, quando per la prima volta aveva aperto alle telecamere dei giornalisti le porte dei propri stablimenti, che erano stranamente e sospettosamente apparsi simili ad un’isola felice per i cuccioli in essi allevati, tra coccole a profusione riservate agli animali e condizioni igieniche più che perfette, a cui evidentemente le autorità inglesi non hanno voluto dare credito.
I cani che avrebbero dovuto essere “ospitati” dal nuovo stablimento, sarebbero stati destinati a testare sulla propria pelle gli effetti di medicinali, prodotti farmaceutici ed altri ritrovati nati dalla sperimentazione medico-scientifica. Il no da parte delle autorità vieta che ciò possa avvenire nella sede che la Marshall aveva stabilito appositamente in vista dei propri futuri progetti, ma ciò non esclude che la multinazionale non riesca a trovare in altri Paesi autorità consenzienti al proseguimento di simili torture.
A lasciarci attoniti sono le parole espresse dal direttore di Marshall, secondo cui il nuovo divieto imposto sulla multinazionale è destinato a precludere il miglioramento delle condizioni di vita dei cani tuttora presenti nell’allevamento di Grimston. Gli animali, a sua detta, sarebbero infatti in tal modo costretti a proseguire la propria permanenza all’interno di capannoni ormai superati – forse proprio gli stessi che nei video precedenti erano apparsi lindi e splendenti, quasi simili a dei piccoli parchi-gioco per cuccioli?
Ricordiamo che precedentemente alla Marshall era stato vietato anche nel nostro Paese un allargamento dei propri stablimenti, ma che purtroppo alcuni cani della Green Hill di Montichiari erano stati inviati in inghilterra nel corso del 2011, probabilmente proprio a causa della mancanza di spazio sufficiente all’interno del capannone italiano. Sembra dunque che Marshall non si lasci intimidire in alcun modo dai provvedimenti provenienti dall’alto, trovando ogni volta un nuovo stratagemma per proseguire la propria terribile attività.
E’ proprio per questo motivo che gli attivisti non dimostrano di avere alcuna intenzione di arrendersi e continueranno a battersi affinché i diritti degli animali vengano finalmente riconosciuti, magari proprio a partire dalla chiusura definitiva della Green Hill italiana. Il prossimo presidio di protesta è già stato stabilito e si terrà sabato 4 febbraio, alle ore 15:00. a Brescia, in corso Zanardelli.
Marta Albè

Tratto da: www.greenme.com

I farmaci contro la cefalea alimentano il mal di testa





Chi soffre di mal di testa da molto tempo se ne sarà accorto sicuramente: Ad un certo punto i farmaci contro la cefalea che si prendono smettono di fare effetto. O almeno è ciò che sembra. A fare luce sul fenomeno ci pensa uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto Besta di Milano con quelli dell’università statunitense di Memphis: a causa di una alterazione che si viene a sviluppare nel malato, i farmaci smettono di curare ed iniziano ad alimentare il mal di testa.
Essenzialmente si parla di una scoperta di tipo tecnico che verrà presto pubblicata sulla rivista di settore Journal of Headache, e che rischia davvero di cambiare l’approccio che milioni di persone in tutto il mondo attuano nel confrontarsi con la cefalea. L’abuso di farmaci per combattere il mal di testa infatti porterebbero ad una alterazione dei sistemi cerebrali di controllo del dolore. Un azione così radicata possibile da riscontrare anche sotto una particolare tipologia di risonanza magnetica, la SPM8.
È in quel momento che la cefalea cambia connotazione e viene riconosciuta a livello internazionale come “medication overuse headache(MOH), comunemente definita nel nostro paese come cefalea da abuso farmacologico. Fino ad ora si trattava di una patologia “tratteggiata” basata solamente sui racconti dei singoli malati. Grazie a questa ricerca italoamericana ora è possibile avere delle prove. Ciò che è necessario sottolineare riguarda le cellule nervose poste in esame: non muoiono, ma si incorre ad una riduzione delle loro capacità di funzionamento. Basta sospendere quel particolare farmaco del quale si è abusato per vedere sparire tale “intossicazione” nel giro di 6 mesi.
Lo studio sembra trovare implicita conferma dallo studio del Centro Cefalee del policlinico universitario di Modena pubblicato su Journal of Headache & Pain: gli scienziati si sono infatti accorti che proprio coloro che abusano di farmaci contro il mal di testa sviluppano degli stati di allodinia, ovvero soffrono di dolore anche nel portare avanti azioni semplici come quelle del pettinarsi e del lavarsi.

Tratto da: http://www.naturopataonline.org

venerdì 27 gennaio 2012

Italia in crisi: la magia di un bando permetterà l'acquisto di nuove auto blu







Pubblicato dal Ministero dell'Interno il via libera all'acquisto di nuovi veicoli: 10 milioni di euro pronti per le pubbliche amministrazioni. Con dei limiti: la cilindrata (1600 cc) e zero optional. A meno che non paghino loro il surplus. Può essere una buona notizia per le forze dell'ordine, ma c'è anche l'opzione di autovetture "blu ministeriale"
Le auto blu, uscite dalla porta, rischiano di rientrare dalla finestra. Il governo con un decreto ha deciso la stretta sui veicoli in uso alle pubbliche amministrazioni stabilendo tetti nella spesa, nuove regole per l’uso e per l’acquisto. Ma dieci giorni dopo il ministero dell’Economia lancia un bando per acquistarne 400 nuove di zecca, personalizzabili con vari colori compreso un bel "blu ministeriale". Il tutto per la modica cifra di 10 milioni di euro. L’incoerenza della politica, a quanto pare, non risparmia il governo dei tecnici.
Era il 13 dicembre 2011 quando il consiglio dei ministri dichiarava guerra al fenomeno, tutto italiano, delle auto di rappresentanza e di servizio in uso presso le amministrazioni pubbliche, centrali e periferiche. Nel mirino non solo le auto blu ma tutto il parco dei mezzi in dotazione presso enti, comuni, province e regioni che secondo un censimento ancora in corso sarebbero oltre 70mila. Un segnale importante per gli italiani in un momento in tempi di nuovi sacrifici, aumenti delle tariffe e liberalizzazioni. "Stop all’auto blu come status symbol" è il messaggio che passa sui giornali. Ma ecco che il 24 gennaio, sul sito del Ministero dell’economia e sul portale Aquistinretepa.it, compare un bando nel quale si annuncia proprio il contrario, cioè la disponibilità a comprare altre 400 vetture per le amministrazioni che ne faranno richiesta. La base d’asta per le imprese fornitrici è di 9.571.000 euro e il termine per le loro offerte è fissato l’8 marzo. Le cilindrate oggetto della gara sono tutte inferiori a 1600 cc con standard minimi di equipaggiamento (climatizzatore, abs, controllo di trazione e stabilità elettronici e ovviamente airbag) e accessori facoltativi ed "extracapitolato" come sensori di parcheggio e pressione pneumatici, sistema start&stop.
Gli acquisti saranno effettuati tramite il sistema centralizzato di gestione Consip in base alle diverse esigenze che perverranno dalle amministrazioni senza limitazioni. Potranno aderire amministrazioni pubbliche senza distinzioni, centrali e periferiche, enti locali e territoriali, corpi di polizia, vigili del fuoco, Asl e così via. Potrebbe essere una buona notizia per le forze dell’ordine che da anni lamentano un parco veicoli ormai obsoleto e insufficiente. Ma da una vocina del capitolato si riaffaccia il rischio che, alla fine, anche chi vorrà far man bassa di auto blu avrà la strada spianata. A leggere la documentazione allegata, le note tecniche e tutto il nutrito materiale del bando si precisa infatti che sono compresi colori base, come il grigio, e "colori di istituto". Così tra il verde "vem" per le vetture militari e il rosso "ral" per i vigili del fuoco ecco che spunta anche un bel "blu ministeriale". Il bando precisa poi che gli interni sono standard. Non tutti però, perché l’amministrazione potrà fare richiesta al fornitore di allestimenti diversi e aggiungere a sue spese "interni di pregio", con relativi costi a proprio carico. Insomma, la versione base è compresa, se vuoi quella elegante a scopo di rappresentanza devi metterci del tuo. Che poi è sempre il nostro, perché che a pagare sia l’amministrazione centrale o quella periferica, sempre di soldi pubblici si tratta.
La notizia stupisce per varie ragioni. A partire dal fatto che solo dieci giorni fa il governo ha approvato con apposito decreto il taglio alle auto di servizio. L’annuncio è stato riportato con enfasi e titoli a sei colonne: "Adesso tocca alle auto blu. Parola di governo". In realtà la stura alle auto di Stato non riguarda solo quelle blu che sono la pietra dello scandalo antico, ma tutte quelle in servizio alle amministrazioni e a carico del pubblico che dal punto di vista economico incidono in modo molto maggiore. Così il decreto del 13 gennaio si abbatte su amministrazioni centrali dello Stato ma anche su comuni, province e regioni ed enti. Nessuno si salverebbe. Il testo, messo a punto dal ministro Patroni Griffi, si propone dunque di sfrondare l’intero parco mezzi ma cerca anche di dare una regolata al loro uso, limitando quello di rappresentanza a poche categorie ben individuate. "L’auto sarà concessa al ministro ma non al direttore generale, al sindaco ma non agli assessori o al segretario comunale", spiegava lo stesso ministro Griffi. Che prometteva anche maglie più strette per i controlli e per la verifica degli acquisti eliminando la possibilità per le amministrazioni di comunicare entro trenta giorni l’acquisto effettuato al Dipartimento della funzione pubblica. D’ora in poi, dice il decreto, la segnalazione deve essere immediata.
Ma a frenare gli entusiasmi è un dettaglio non da poco. Il taglio, infatti, non scatta subito come molti vorrebbero. E il motivo è che – nonostante gli sforzi compiuti – ancora oggi non si sa neppure quante siano le auto blu in Italia. Il ministero ha infatti avviato un censimento già lo scorso anno tramite il Formez ma i dati finora pervenuti sono solo parziali: al censimento hanno risposto 5.600 amministrazioni per un conteggio di 50mila auto e all’appello mancano ancora 2.500 amministrazioni, il 30% del totale. Così, da una parte e si ipotizza un parco superiore ai 70mila veicoli e dall’altro si rimanda la stretta a quando si avranno dati completi, utili anche per capire cosa fare delle vetture in eccesso (per le quali il governo ipotizza una vendita all’asta). Il punto è che nell’interludio tra nuove e vecchie regole, non è scattato l’auspicato stop agli acquisti. Anzi, mentre il governo prendeva provvedimenti per riportare la spesa delle quattro ruote sotto controllo già si preparava il bando procedere a nuovi acquisti.
La notizia causerà qualche malumore anche perché il decreto del governo è stato accompagnato da un corredo di dati e di episodi non proprio "illuminanti" sulla diffusione e sull’uso dell’auto blu. Si è scoperto ad esempio che le vetture in uso esclusivo sono 1.737, 1.692 e 44.356 quelle di servizio. Nell’Italia che fa i conti con il rischio default la media di vetture di rappresentanza è di 2,6 ogni centomila abitanti, molto superiore a quella di paesi europei dall’economia meno disastrata. Solo la Lombardia, capofila tra le regioni, ha 200 vetture con uso esclusivo, 230 non esclusivo e 7.100 di servizio. Non si capisce come facciano ad andare avanti le amministrazioni di Liguria, Molise, Basilicata, Calabria e Trentino che, tutte insieme, non arrivano a tanto. E al censimento mancano ancora le dotazioni ministeriali, cosa non di poco conto se si pensa che solo il Ministero della Difesa ne conta 700 (oltre alle 9 Maserati blindate fonte di tante polemiche). La pubblicazione dei primi dati è stata poi accompagnata da un poco edificante corredo di aneddoti e cronache circa l’uso disinvolto che si fa di questo patrimonio pubblico su gomma: il Messaggero Veneto, ad esempio, ha pizzicato il presidente del consiglio regionale a scorrazzare in lungo e in largo per il Friuli tra partite di calcio e impegni private. L’ultima la racconta l’Espresso e riguarda l’assessore siciliano Gaetano Armao che cede l’Audi 6 regionale alla fidanzata. L’autista, pagato dai contribuenti, va a prenderla sotto casa e attende la fine dello shopping, poi la riaccompagna alla sua abitazione. Dettaglio: lei si chiama Lara Bartolozzi, è un magistrato della sezione fallimentare del Tribunale di Palermo e come tale è sicuramente edotta di cosa significa l’espressione abuso del bene pubblico.
Autore: Thomas Mackinson / Fonte: ilfattoquotidiano.it

Tratto da: ecplanet.com

Erba Mate: tutti i benefici e come gustarla al meglio





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L’Erba Mate (altresì detta Erva Mate, Yerba Mate o Cimarrón) è una pianta sempreverde originaria del Brasile e del Paraguay, ma diffusa anche in altre regioni del Sudamerica. A partire dalle foglie del suo albero, che può raggiungere svariati metri d’altezza, è possibile ricavare l’omonima bevanda, della quale le popolazioni dell’America Meridionale apprezzano da secoli le numerose proprietà benefiche. Si dice, ad esempio, che Ernesto Che Guevara assumesse un infuso di foglie di Erba Mate per curare i disturbi causatigli dall’asma.
Studi scientifici hanno recentemente confermato gli effetti positivi sulla salute dell’esotica bevanda. Pare infatti che i principi attivi in essa contenuti siano in grado di debellare le cellule cancerogene responsabili del tumore al colon, portandole letteralmente alla morte. Le ricerche sono state condotte da un gruppo di esperti dell’Università dell’Illinois ed i relativi risultati sono stati pubblicati dalla rivista scientifica "Molecular Nutrition and Food Research".
L’infuso di Erba Mate è inoltre ricco di polifenoli, che ne garantiscono una benefica azione antiossidante sulle cellule del nostro organismo. La sua assunzione viene consigliata nel caso si sia alla ricerca di una bevanda energizzante alternativa al caffè e priva di effetti collaterali. L’Erba Mate contiene infatti una sostanza simile alla caffeina, la mateina, che dalla sua parente più nota avrebbe però ereditato esclusivamente proprietà positive e che sarebbe dunque  in grado di regalare al nostro corpo ed alla nostra mente un’immediata sensazione di benessere e rilassatezza, a cui non conseguirebbero palpitazioni o senso d’agitazione.
Assumere un infuso di Erba Mate alla sera potrà essere utile per aiutare l’organismo a recuperare le energie perdute nel corso della giornata. Questa bevanda inoltre è adatta come dopopasto, date le sue note proprietà digestive, in grado di favorire l’attività di stomaco ed intestino. Essa è in grado di stimolare efficacemente la diuresi, rivelandosi dunque utile nel caso si abbia la necessità di facilitare l’eliminazione dei liquidi in eccesso ed il lavoro dei reni. Tale caratteristica la rende indicata per la prevenzione della formazione di calcoli. L’infuso di Erba Mate funziona da stimolante per una corretta attività dell’apparato cardiocircolatorio.
Per i suoi effetti sazianti, l’Erba Mate è spesso indicata come coadiuvante completamente naturale nelle diete dimagranti. Si reputa inoltre che possa aiutare la nostra mente a ritrovare la concentrazione perduta. Ciò la rende un toccasana sia per gli studenti che per tutti coloro che svolgono professioni che richiedono il mantenimento di un livello di attenzione sempre molto elevato.
Le foglie dell’Erba Mate in Sudamerica vengono ancora lavorate come richiede la tradizione. Dopo la raccolta, esse vengono lasciate essiccare al sole per ventiquattro ore. Segue una procedura di sminuzzamento effettuata tramite uno speciale mulino. Dopodiché l’Erba Mate risulta pronta per essere utilizzata. La bevanda può essere preparata come un normale tè, lasciando cioè in infusione per alcuni minuti le foglie in acqua bollente e filtrando il liquido subito dopo.
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In alternativa, è possibile assumere la bevanda seguendo uno speciale rituale, proprio così come esso veniva praticato dagli Indios della tribù dei Guaranì, che ne sono considerati gli scopritori. In tal caso sarà necessario avere a propria disposizione uno speciale contenitore, il matero, ed una apposita cannuccia, la bombilla. Tramite questi strumenti, dopo aver coperto le foglie di Erba Mate con dell’acqua bollente ed aver atteso alcuni minuti, vi sarà possibile sorbire l’infuso senza doverlo filtrare e senza dunque eliminare le foglie. L’ Erba Mate, originale, biologica e pronta all’uso, può essere reperita presso  le botteghe del Commercio Equo e Solidale.

Marta Albè

Tratto da: www.greenme.com

MARS,LA MULTINAZIONALE DEGLI SNACK RESPONSABILE DI ATROCI SPERIMENTAZIONI SUGLI ANIMALI.(VIDEO+ARTICOLO)

DICI MARS E PENSI A QUELLA DELIZIOSA BARRETTA DI CIOCCOLATO CHE CHISSA' QUANTE VOLTE AVRETE MANGIATO..OGGI NON SI VUOLE DISCUTERE DELLA BONTA' DELLO SNACK,TRA I PIU' APPREZZATI NEL MERCATO,MA DI COME QUESTO SUCCESSO SIA PAGATO A GRAN PREZZO DA DEI POVERI ANIMALI CHE SUBISCONO DEGLI AGGHIACCIANTI TEST CHE SI CONCLUDONO SPESSO CON LA MORTE DELL'INNOCENTE CAVIA..


La Mars Inc è una delle ditte alimentari piu famose al mondo ma come ogni grande multinazionale nasconde i propri lati oscuri, o per meglio dire amari.
Dopo aver addolcito molti dei nostri momenti, pero', si viene a scoprire che sapori e proprieta' nutritive sono tali perche testati su animali. Niente di ''strano'', si sanno queste cose vero??? E vabbè, battaglia persa, ma dopo aver visto il video che vi andiamo a proporre vorrei semplicemente che vi poneste una semplice domanda: Fareste fare al vostro cane, gatto o qualsivoglia animale domestico questi test??? Io stesso sono rimasto esterrefatto da questo video che segue, quindi non a tutti ne consiglio la visione



 LA STORIA DELLA NASCITA DI MARS INC.
La Mars Incorporated, o Mars, Inc. è una multinazionale americana del settore agroalimentare. Il quartier generale della Mars è situato in Virginia, precisamente a McLean.
Azienda nota principalmente per i prodotti dolciari, nel solo 2004 il colosso ha registrato vendite per 18 miliardi di dollari impiegando 39.000 persone.
Azienda con zero debiti per politica interna di autofinanziamento, tuttora (dopo quattro generazioni passate sotto il controllo diretto della famiglia Mars, una delle più ricche famiglie degli USA) la gestione dell'azienda è stata aquistata da membri esterni alla famiglia, anche se i Mars mantengono ancora la proprieta'.
La maggior parte delle attività svolte negli Stati Uniti fanno capo ad una divisione conosciuta come Masterfood, situata ad Hackettstown nel New Jersey mentre per l'Europa si delega la Masterfood Europa, con sede a Bruxelles in Belgio.
L'azienda in origine è stata fondata a Tacoma da Clarence Mars e la moglie, dedita alla vendita di caramelle. Ma nel 1923 Clarence introdusse sul mercato una barretta di cioccolato pratica da consumare, la Milky Way, che ebbe grande successo. Nel 2008 Mars acquista per 23 Miliardi di dollari la Wrigley Jr. Company, azienda leader per chewing gum con un fatturato di 5,4 miliardi di dollari.
Ad oggi il gruppo Mars inc. puo' vantare la proprieta' di moltissimi marchi dolciari, tra i piu noti M&M's, Kitekat, Twix, Bounty e Snickers oltre a cibo per animali con marchi del calibro di Chappy, Royal Canin e Sheba.
Da molti animalisti la multinazionale è considerata un marchio del terrore per la sua crudelta': la Mars infatti finanzia e usufruisce della vivisezione e a seguito dei test svolti gli animali vengono sistematicamente abbattuti.
Nel 2007 il colosso finanzia uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, nel quale alcune cavie animali venivano alimentate con flavanoli del cacao e in seguito obbligate a nuotare in una miscela di acqua e vernice. Risultato??? Le cavie che riuscivano a sopravvivere venivano comunque soppresse a fine esperimento, strano premio per le piu' audaci.
Ma vi siete chiesti perche la Mars usufruisce di cavie animali anche se non appartenente al segmento farmaceutico??? Semplice, per paura di avere effetti collaterali sull'uomo.
Il dramma è che la ditta usa animali di piccola taglia perche piu facili da sterminare in massa ed usa un sistema di alimentazione forzata tramite applicazione di un tubo direttamente nella gola degli animaletti. Il procedimento prevede oltretutto che gli arti inferiori vengano mozzati e la cicatrizzazione delle arterie per impedire che si possano ribellare alle procedure previste. Una volta analizzato a fine test, l'animale viene semplicemente ucciso.
Vogliamo altresì mettere in evidenza un esperimento su un ingrediente chiamato PQQ e utilizzato nel cioccolato Mars, dove la cavia veniva rinchiusa in un box di plexiglass dalle dimensioni minori a quelle di una lattina e successivamente immerso per 5 ore all'interno di un liquido raffreddato. In questo lasso di tempo si monitorava la cavia fino a che non andava in dispnea, cioè finche non faticava a respirare.
Una volta estratto il box dal liquido, tramite l'applicazione di un catetere orale la cavia veniva somministrata forzatamente di PPQ, ripetendo il procedimento per 10 giorni prima di sezionare ed uccidere l'animale.
Altro lodevole test riguardava i conigli, forzati a nutrirsi di cacao e altri ingredienti da testare. Successivamente il cacao veniva iniettato direttamente nella vena giugolare per verificare l'effetto su tessuti muscolari e cuore.

Capita ogni giorno di sentire storie del genere, ma adesso fatevi una semplice domanda che riporta il tutto al principio dell'articolo: a voi piacerebbe che il vostro animale domestico, compagno di vita fedele, venisse trattato in questa maniera???

Tratto da:  http://www.free-italy.info

giovedì 26 gennaio 2012

Infusi contro la tosse: basilico e cipolla



infusi_tosse.jpg Quando il freddo è pungente come in questi giorni, ho notato che i post che vanno per la maggiore sono quelli riguardanti i disturbi dell'apparato respiratorio e poiché anch'io sono caduta vittima di tosse, mal di gola e raffreddore colgo l'occasione per illustrarvi qualcuno dei rimedi da me utilizzati.
Per calmare la tosse che non dà tregua, soprattutto di notte, possiamo sorseggiare un infuso di basilico o di cipolla, preferibilmente lontano dai pasti.
Con il basilico possiamo effettuare anche sciacqui e gargarismi per disinfiammare la gola e liberare le vie respiratorie. L'infuso si prepara con due prese di foglie essiccate di basilico o con due foglie fresche lasciate in infusione per una decina di minuti nell'acqua bollente di una tazza da tè. Lo si può consumare anche prima dei pasti sfruttando così le proprietà digestive della pianta.
Della cipolla abbiamo parlato più volte essendo una pianta ad elevato potere antisettico ed espettorante. Abbiamo imparato a utilizzarla per cataplasmi e per sciroppi ma forse non sapevamo che basta lasciare 2/3 cipolle ben sbucciate e possibilmente tagliate a fette per una decina di minuti in infusione in un litro d'acqua, per ottenere una bevanda efficace contro la tosse grassa da dolcificare con del miele, meglio se di eucalipto.

SOS amico gatto, succo d'aloe per espellere il bolo di pelo



gatto_bolo.jpg Chi ha un gatto sa benissimo quanto i nostri amici felini amino leccarsi il pelo e quanto questa abitudine maniacale provochi loro non piccoli disturbi. A furia di leccarsi il pelo, nello stomaco dei nostri mici si forma una vera e propria palla, il cosidetto "bolo di pelo".
Il "bolo di pelo" provoca tosse, vomito e persino blocchi intestinali che possono provocare la morte.
Per facilitare l'espulsione dell'intruso, possiamo somministrare ai nostri micetti, per 3/4 giorni, del succo d'aloe nella misura di 2 cucchiai da assumere preferibilmente con il cibo per 3 volte al dì.
Il succo d'aloe avendo un effetto lassativo (efficace anche per noi!) favorisce l'espulsione dei peli attraverso le feci.

Tratto da:  http://rimedinaturali.blogosfere.it

La trappola nucleare: l’articolo “scoria-libera” del decreto liberalizzazioni





scorie-nucleari_decreto_liberalizzazioni
Ennesima giornata di proteste quella di oggi contro il decreto liberalizzazioni. Continuano a essere fermi i Tir, insieme agli avvocati; dalle 21 di stasera alla stessa ora di domani, poi, partirà anche la protesta del trasporto pubblico, mentre resta in calendario quella dei farmacisti, fissata per mercoledì 1 febbraio. Dopo aver ricevuto la firma di Napolitano, il famoso decreto liberalizzazioni è entrato ufficialmente in vigore, a partire dal 24 gennaio, data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ma a mettere in allarme gli ambientalisti è la voce “nucleare” del D.L. 1/2012, in cui, tolto questo e messo quello, tagliato qua e cucito là, scomparsi i commi cosiddetti “trivella facile”, appare l’articolo 24 (già 25), “Accelerazione delle attività di disattivazione e smantellamento dei siti nucleari”. Noi lo ribattezziamo “scoria-libera”. Vediamo perché.
Come denunciato nei giorni scorsi, è ora ufficiale che l'articolo del decreto sulle liberalizzazioni relativo allo smantellamento degli impianti nucleari e allo smaltimento dei rifiuti radioattivi va a modificare e a semplificare le modalità di attuazione, con deroghe sulle normative ambientali e urbanistiche. E, soprattutto, va a cancellare l’obbligo di ottenere le autorizzazioni ambientali, urbanistiche e di sicurezza previste per tutte le nuove infrastrutture, togliendo il diritto di intervento ai cittadini e agli Enti locali coinvolti.


Il comma incriminato è il 4, in particolare, il primo capoverso, che di fatto consente al Ministero dello Sviluppo Economico – ci spiega al telefono Viviana Valentini dell’Ufficio Scientifico di Legambiente- di decidere e approvare i vari progetti di smantellamento anche senza l'accordo degli Enti Locali, che prima era invece richiesto. Non solo: il dicastero può decidere anche eventualmente andando contro gli strumenti di pianificazione locale, conferendo ai progetti in questione lo status di variante ‘variante di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza’”.
Il capoverso, infatti, recita: “fatte salve le specifiche procedure previste per la realizzazione del Deposito Nazionale e del Parco Tecnologico richiamate al comma 3, l’autorizzazione alla realizzazione dei progetti di disattivazione rilasciata ai sensi dell’articolo 55 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n.230, nonché le autorizzazioni di cui all’articolo 6 della legge 31 dicembre 1962 n. 1860, e all’articolo 148, comma 1-bis, del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, rilasciate a partire dalla data di entrata in vigore del presente decreto, valgono anche quale dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza, costituiscono varianti agli strumenti urbanistici e sostituiscono ogni provvedimento amministrativo, autorizzazione, concessione, licenza, nulla osta, atto di assenso e atto amministrativo, comunque denominati, previsti dalle norme vigenti costituendo titolo alla esecuzione delle opere”.
Il secondo capoverso, inoltre, dice che “per il rilascio dell’autorizzazione è fatto obbligo di richiedere il parere motivato del comune e della Regione nel cui territorio ricadono le opere di cui al presente comma, fatta salva l’esecuzione della Valutazione d’impatto ambientale ove prevista. La regione competente può promuovere accordi tra il proponente e gli enti locali interessati dagli interventi di cui al presente comma, per individuare misure di compensazione e riequilibrio ambientale senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Quindi, “l’obbligo d richiedere il parere del Comune o della Regione c’è, ma non si tratta di un parere vincolante”, conclude la Valentini.
Insomma, questo articolo altro non fa che calpestare il diritto di intervento degli enti locali, delle categorie produttive e delle popolazioni interessate dalla localizzazione di depositi temporanei, o di quello nazionale previsto per lo smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi. Per questo Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, e  Stefano Leoni, presidente del WWF Italia hanno scritto una lettera aperta al Presidente Mario Monti, in cui chiedono che il problema dello smantellamento degli impianti della filiera nucleare, chiusi dopo il referendum del 1987, e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi venga affrontato in modo sicuro e definitivo, non con modalità accelerate e semplificate come quelle previste.
L'Italia deve risolvere il problema delle scorie prodotte con la filiera nucleare del passato, ma lo deve fare in modo trasparente, partecipato e democratico. La strada scelta dall'esecutivo, a fronte di un apparente efficientismo, rischia di lasciare irrisolto il problema del trattamento delle scorie. E' per questo che ci auguriamo fortemente che l'Esecutivo da Lei presieduto possa cancellare l'articolo in questione”, scrivono i presidenti delle associazioni ambientaliste, che ricordano anche come il governo Berlusconi si sia già mosso nella medesima direzione nel 2003, "quando fu decisa con procedure semplificate davvero discutibili la localizzazione della discarica per rifiuti radioattivi a Scanzano Jonico in Basilicata, scatenando una sollevazione popolare che poi portò l'esecutivo a cancellare dopo qualche settimana la localizzazione proposta".
Eppure, il governo Monti ha pensato bene di gestire la pesante eredità radioattiva italiana, che consiste nelle scorie prodotte fino alla fine degli anni '80 dalle centrali nucleari, in quelle che stiamo producendo con lo smantellamento in corso degli impianti gestito dalla Sogin, e in quelle a media e bassa attività che produciamo ogni giorno nel settore medico, industriale o della ricerca, spianando la strada alla stabilizzazione dei depositi ora provvisori e alla nascita di nuovi, ovunque ritenga opportuno, senza le dovute cautele che la questione richiede. E senza il parere di chi quelle scorie ce le avrà sotto casa.
Roberta Ragni

Tratto da: www.greenme.com

I probiotici armi contro le malattie


I probiotici sono microrganismi viventi che, se assunti in quantità adeguate, possono essere benefiche.

Nel 76 d.C. lo storico romano Plinio raccomandava l’uso di prodotti a base di latte fermentato per curare le gastroenteriti.
Una versione persiana dell’Antico Testamento(Genesi, 18,8) afferma:” Abramo doveva la sua longevità al consumo di latte cagliato”.
Nel 1989 Fuller ha così definito il termine probiotico:”Un integratore alimentare a base di microrganismi vivi e vitali, che produce effetti favorevoli sull’organismo animale, migliorandone lì equilibrio microbico intestinale.”.
Ecco in quali patologie sono benefici i probiotici:

  • Allergie, i probiotici contribuiscono a mantenere sana la pelle e l’apparato digerente e l’intolleranza al latte.
  • Eriterite, infiammazioni intestinali. I probiotici migliorano la risposta infiammatoria dell’organismo.
  • Sindrome dell’intestino irritabile, i probiotici modificano la microflora presente nel sistema gastrointestinale, riducendo i sintomi di questa malattia.
  • Riduzione del livello di colesterolo, i probiotici presenti nello yogurt, frenano l’assorbimento del colesterolo da parte della mucosa intestinale.
  • Ulcere, i probiotoci aiutano ad eliminare l’agente patogeno Helicobacter pylori, che rappresenta una delle cause principali dell’ulcera gastrica.
  • Diarrea, i probiotici presenti nello yogurt aiutano a combattere la diarrea, stimolando il sistema immunitario e riequilibrando la microflora intestinale, soprattutto dopo l’uso di antibiotici.
  • Infezioni vaginali e del tratto urinario, i probiotici dello yogurt combattono gli agenti patogeni, eliminando la microflora cattiva e stimolando la crescita di quella buona.
Tratto da Super Food di Steven Pratt e Kathi Matthews Sperling & Kupfer Editori

 I principali effetti benefici dei probiotici :
  • Favoriscono la digestione delle proteine
  • Permettono il miglioramento dell’assimilazione degli aminoacidi essenziali
  • Aumentano la mobilità intestinale
  • Proteggono dalle infezioni e dalla colonizzazione del tubo digerente da parte di germi patogeni.
  • Anche se ne sono sconosciuti i meccanismi, sembra che i probiotici, abbiano un’azione stimolante sul sistema immunitario e  favorire la produzione di anticorpi.
  • Pare che l’azione probiotica e terapeutica dei batteri lattici, possano neutralizzare l’assorbimento di sostanze tossiche.
Varie ricerche hanno dimostrato che i batteri lattici sono in grado di esercitare un‘attività antimicrobica su alcuni componenti della flora intestinale

Tratto da: http://www.alimentazione-benessere.it

mercoledì 25 gennaio 2012

Effetti di una tempesta solare -prima parte

EFFETTI DI UNA TEMPESTA SOLARE -PRIMA PARTE

E' interessante notare come la Terra durante un periodo assai prolungato in cui non viene colpita da tempeste solari,subisca periodi di scarsissima attività sismica e vulcanica se non eventi sporadici,mentre in seguito ad essere colpita da una tempesta magnetica,l'attività sismica e vulcanica subiscono un brusco incremento.
Di recente la Terra è stata colpita da una tempesta solare e i suoi effetti non si sono fatti attendere.
Verifichiamo alcuni giorni prima della tempesta solare.
venerdì 20 gennaio 2012
"In questi ultimi giorni pochissimi terremoti si sono registrati in Italia. L’ultimo terremoto di magnitudo 2.3 Richter è stato registrato giorno 18 gennaio nella zona del Pollino. Oggi si sono avute 9 scosse, ma tutte sotto il 2.0 di magnitudo. Tutto questo fà notizia in un territorio altamente sismico. Fenomeno abbastanza insolito, ma questa situazione è capitata anche il 16 dicembre per un breve periodo di circa 10 ore."
Dopodiche il 23 gennaio una forte esplosione solare ha causato una tempesta magnetica diretta verso la Terra.
"Questa mattina, 23 gennaio alle 03,59, una grande macchia solare la 1402 è esplosa, producendo un brillamento solare di classe M9. "
"L’esplosione M9-è quasi pari alla potenza dell’X-flare, il tipo più potente. Il NASA Solar Dynamics Observatory ha catturato il lampo ultravioletto estremo del riflesso.
EFFETTI DI UNA TEMPESTA SOLARE -PRIMA PARTE
L’Eliosfera Observatory (SOHO) e la sonda STEREO-Behind hanno entrambi rilevato un flusso di plasma dal luogo dell’esplosione. Gli analisti del Laboratorio di meteorologia spaziale di Goddard stimano una velocità di 2200 km. Non c’è dubbio che la nube si sta muovendo nella direzione della Terra. Un’ispezione preliminare di immagini del SOHO / STEREO suggerisce che la nube di plasma darà un forte colpo al campo magnetico terrestre entro 40 ore, il giorno 24-25 gennaio, per lo più nell’emisfero nord del nostro pianeta."

EFFETTI DI UNA TEMPESTA SOLARE -PRIMA PARTE

Tra il 23-24 la tempesta solare è entrata come previsto in contatto con la magnetosfera terrestre con chiari effetti dell'impatto tramite le aurore nell'emisfero Nord.
Le aurore si formano quando le tempeste magnetiche penetrano nella ionosfera, dove i gas sono rarefatti e ionizzati, interagiscono con l'azoto e con l'ossigeno che, eccitandosi, emettono i loro spettri caratteristici. Le aurore polari si presentano di solito come raggi, archi, bande, cortine o fasci di luce diffusa fluttuanti, di aspetto e di luminosità variabili. )
"..la CME (espulsione di massa coronale) e' stata cosi' forte da comprimere la magnetosfera terrestre esponendo al flusso di particelle della nube solare i satelliti in orbita geostazionaria.Disturbi della ionosfera sono stati registrati con alterazioni della propagazione radio sulle frequenze HF.Bellissime aurore boreali sono state registrate intorno al Circolo Polare Artico.secondo le previsioni in campo magnetico terrestre continuera' a riverberare per le prossime 48 ore."
Ma la domanda importante è:una volta assorbite dai poli queste tempeste dove vanno a finire?
A mio parere vengono assorbite dal pianeta stesso e in seguito l'energia assorbita in eccesso si scarica principalmente come attività sismiche e vulcaniche,convertendosi in energia elettrica e attraversando formazioni di minerali contenenti minerali conduttori,e solo secondariamente tramite perturbazioni di varia intensità.
E infatti dal momento che la tempesta ha colpito il pianeta l'attività sismica non si è fatta attendere.

Sciame sismico in Albania:

2012-01-23 21:29:11.0 41.33 N 20.31 E 2 ML 3.4 ALBANIA
2012-01-23 21:09:23.0 41.34 N 20.27 E 2 ML 2.9 ALBANIA
2012-01-23 20:54:45.0 41.28 N 20.32 E 6 M 3.8 ALBANIA
2012-01-23 13:27:25.0 41.09 N 20.09 E 2 ML 3.0 ALBANIA
2012-01-23 11:01:28.0 41.24 N 20.43 E 2 ML 2.9 ALBANIA
2012-01-23 10:37:49.3 41.07 N 20.19 E 7 ML 2.9 ALBANIA
2012-01-23 04:03:16.5 41.11 N 20.25 E 1 ML 2.9 ALBANIA
2012-01-23 03:48:19.9 41.10 N 20.19 E 1 ML 2.9 ALBANIA
2012-01-23 03:40:23.7 41.12 N 20.25 E 5 ML 2.9 ALBANIA
2012-01-23 03:37:42.0 41.16 N 20.18 E 2 ML 3.0 ALBANIA
2012-01-23 03:26:10.6 41.11 N 20.23 E 1 ML 3.0 ALBANIA
2012-01-23 03:04:50.0 41.11 N 20.17 E 2 ML 3.2 ALBANIA



CILE

Lunedì 23 Gennaio
Un terremoto di magnitudo 6.0 sulla scala Richter, è stato registrato in mare alle 16:04 UTC (le 17:04 italiane), nella regione "Bio Bio" in Cile. La profondità ipocentrale del sisma è stata fissata a 24 km.
L'evento sismico ha avuto una magnitudo di 6.0 secondo quanto riporta il Gfz, ente geologico tedesco, mentre l'Usgs americano parla di 6.2.


Regione Nord di Sumatra, Indonesia

Grandezza 4.8

GRECIA 23 GENNAIO
Nuovo sciame sismico a Santorini, questa volta ben 4 scosse sopra il 2 in poche ore (è tante altre di livello inferiore) :
Magnitude ML 3.3
Region DODECANESE ISLANDS, GREECE
Date time 2012-01-23 21:47:15.0 UTC
Location 36.41 N ; 25.47 E
Depth 4 km
Prima di questa:
Magnitude ML 2.7 Date time 2012-01-23 21:45:28.0 UTC Depth 10 km
Magnitude ML 2.6 Date time 2012-01-23 18:35:41.0 UTC Depth 6 km
Magnitude ML 2.9 Date time 2012-01-23 14:58:22.0 UTC Depth 7 km


REPUBBLICA DOMINICANA
24 GENNAIO
SANTO DOMINGO, Repubblica Dominicana (AP) - Un terremoto ha colpito Lunedi nel nord della Repubblica Dominicana, ma non ci sono notizie di danni o lesioni.
La US Geological Survey, dice che il terremoto aveva una magnitudo preliminare di 5,1.
L'epicentro è stato nella città costiera di Rio San Juan, circa 155 miglia (250 chilometri) a nord della capitale e 22 miglia (35 chilometri) a nord-est di San Francisco de Macoris.
Un istituto di sismologia presso l'Università Autonoma di Santo Domingo ha dichiarato che il suo equipaggiamento ha registrato una magnitudo di 5,4.
Tremori si sono fatti sentire più lontano a Cap Haitien, nel nord di Haiti e lungo la costa ovest di Puerto Rico.

ISOLE FIJI
Martedì 24 Gennaio
Un terremoto di magnitudo 6.3 gradi sulla scala Richter, è stato registrato dai sismografi dell'Usgs, ente geologico americano, nel sud delle Isole Fiji. La profondità ipocentrale dell'evento è stata fissata a 582,8 km.
Leggera scossa anche nel Tirreno meridionale di magnitudo 2.1.
Stando a quanto riporta il sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), la profondità ipocentrale è stata fissata a 5 km.


Gli effetti continueranno nei prossimi giorni...
Creato il 24 gennaio 2012 da Alessandrodecet

Fonti:
http://www.meteoweb.eu/2012/01/pochissimi-terremoti-in-italia-negli-ultimi-due-giorni-fenomeno-insolito/111814/
http://www.express-news.it/news/grossa-esplosione-solare-unintensa-nube-di-plasma-e-diretta-verso-la-terra/
http://www.cortinastelle.it/aurora.htm
http://expianetadidio.blogspot.com/2012/01/una-tempesta-magnetica-investe-la-terra.html
http://www.nibiru2012.it/forum/sismologia-e-terremoti/terremoti-e-vulcani-osservazioni-catastrofiche-regolamento-prima-pagina-133764.10845.html
http://www.nibiru2012.it/forum/vulcanologia-e-geofisica/vulcano-santorini-frequenza-sismica-aumento-137901.30.html
http://www.alternativafuturaitalia.it/index.php?option=com_content&view;=article&id;=115:forte-scossa-di-terremoto-in-cile-e-in-italia-proseguono-le-scosse-al-largo-della-calabria&catid;=49:terremoto-mondo
http://www.alternativafuturaitalia.it/index.php?option=com_content&view;=article&id;=118%3Ascossa-di-terremoto-nel-sud-delle-fiji-magnitudo-sei-punto-tre-richter-leggera-scossa-anche-nel-tirreno&catid;=49%3Aterremoto-mondo

martedì 24 gennaio 2012

Auto elettrica, Clini: 'avanti tutta', l'Italia deve fare di piu'






‘L’auto elettrica sta diventando un prodotto significativo, anche se di nicchia, dei sistemi urbani’, sono queste le parole del ministro dell’ambiente Corrado Clini, che, dopo il convegno ‘L’auto elettrica ama il green’  ha invitato le aziende automobilistiche italiane a produrre e promuovere, soprattutto nella nostra nazione, le auto elettriche.
Non solo. Corrado Clini ha anche ammonito le aziende: ‘L'auto elettrica – ha detto il Ministro-  non faccia la fine del fotovoltaico, di cui siamo diventati importatori di moduli, invece di cogliere l'occasione degli incentivi per stimolare la produzione nazionale'. Produrre e vendere, in Italia soprattutto. Qualche settimana fa Ecoseven.net si chiedeva se il 2012 fosse stato l’anno dell’auto elettrica, se lo Stato avesse aiutato con degli incentivi chi volesse acquistare un’auto ecologica. Oggi, dopo le dichiarazioni di Clini abbiamo qualche speranza in più.
E per incentivare il lavoro delle aziende italiane Clini porta l’esempio della Cina, dove, entro il 2015, vorrebbero raggiungere il numero di 1 milione di auto elettriche distribuite.
Cifre e numeri, almeno attualmente, che l’Italia sogna. La nostra nazione ha ancora una partita tutta da giocare in campo di auto elettriche. E se le aziende, il Governo e i cittadini giocano bene allora sarà una vera vittoria.
I dati emersi dal convegno di oggi parlano da soli. Riuscire a portare la relazione tra le auto nuove acquistate e le auto elettriche ad un rapporto di 5 a 1 nell’arco dei prossimi 9 anni, vorrebbe dire riuscire ad ottenere per il 2020 un risparmio di oltre 5 miliardi di litri di benzina e quasi 6 milioni di tonnellate in meno di CO2 ed assicurando l’integrazione delle fonti rinnovabili nei sistemi di ricarica.

Tratto da:  http://www.ecoseven.net